visto la specifica richiesta, sottopongo l’immagine ad una critica più’ formale, A livello di percezione visiva, l’eccessiva porzione di cielo bianco “candeggina” fà sembrare il paesaggio (le colline) povero di contrasti (grigio), in quanto il contrasto tra cielo/terra risulta eccessivo. La composizione aumenta ancor di più’ il senso di smarrimento. Il taglio verticale, che personalmente amo molto, in questo caso risulta troncante, perché taglia il paesaggio in due quadrati quasi uguali, ma al tempo stesso totalmente diversi. Perché le parti sono in assoluto contrasto disarmonico, il nulla e il tutto. Perché i piacevoli sbalzi tonali delle colline vengono inesorabilmente tagliati dal formato verticale, togliendo alla scena aria, spazio, dinamismo. Tecnicamente l’immagine risulta sbilanciata, di per sè questo non sarebbe un difetto, se solo fosse presente una valida motivazione (estetica, emotiva, concettuale, di comunicazione
..). Nonostante tutto trovo gradevole l’aspetto minimalista dell’immagine e al tempo stesso il tipico gusto delle antiche stampe giapponese. Nell’equa ripartizione dei contrasti tra chiaro e scuro si possono rintracciare le impronte della composizione esoterica Yin-Yang, che oltretutto coincide deliziosamente con il significato letterale (versante della collina in ombra/al sole), per ultimo, l’aspetto desolato ma non banale delle colline con alcuni alberi a caratterizzare e muovere il panorama. [lo]