- Questo topic ha 12 risposte, 5 partecipanti ed è stato aggiornato l'ultima volta 12 anni, 3 mesi fa da Robbi.
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Agosto 13, 2012 alle 7:17 pm #1725167RobbiPartecipante
Salve a tutti, ho bisogno di un consiglio per un tema su cui non so praticamente nulla; poco tempo fa mi è capitato di fotografare con il cellulare un salvataggio in mare…una volta sulla spiaggia il poveretto ormai cianotico e privo di sensi è stato sottoposto a massaggio cardiaco e successivamente a bomboletta di ossigeno portatile, prima di essere trasportato con l’ambulanza all’ospedale. La mia domanda è: posso presentare come reportage e quindi pubblicare le foto effettuate considerando che il malcapitato era incosciente e che eravamo su di una spiaggia pubblica? Il viso dell’uomo si intravede e non è chiaramente riconoscibile perché ripreso dall’alto e dal lato posteriore della testa, quindi non frontale….però penso che il signore o i suoi familiari si potrebbe riconoscere (penso e spero che l’epilogo del salvataggio sia stato positivo perché nei giorni a seguire non si è parlato di morti annegati nella zona). Inoltre sono riconoscibili altre persone presenti, quali bagnanti ma anche medici e soccorritori. Non mostro le foto perché non è il caso. Rischio qualcosa e se si, cosa? Grazie e scusate se non è il posto giusto ma non so dove altro postare il quesito.
Agosto 13, 2012 alle 7:28 pm #1725175AndreinoPartecipante25 anni di galera o un’ammenda di 35.000!!! ahahahahhah no scherzo è una domanda molto serie invece che molti di nooi si sono già posti altre volte. la mia personale conclusione è che per certi eventi è meglio non pubblicare niente ove ci siano persone riconoscibili. e tanto tanto pubblicarle su un sito dove difficilmente possono essere visualizzate dagli interessati.. ma se intendi tipo rivista o cose del genere è meglio lasciar perdere o informarsi adeguatamente dalle autorità
Agosto 13, 2012 alle 7:43 pm #1725180RobbiPartecipanteGrazie per la veloce risposta. Mi riferisco a concorsi fotografici nazionali dove accettano reportage composti da nr° tot di foto. Dubito fortemente che possano essere visti dai diretti interessati, però….ovviamente in caso di vittoria le foto possono essere esposte e pubblicate anche su rivista.
Agosto 13, 2012 alle 8:02 pm #1725183AndreinoPartecipantecredo che per la partecipazione a concorso sia necessaria una sorta di liberatoria per tutti i volti presenti riconoscibili.. potresti provare ad applicare una censura non invadente. comunqueti confdo che ho visto a concorsi alcune foto in seguito pubblicate con volti di persone che dubito fortemente abbiano fornito liberatorie.. tipo foto in stazioni e aeroporti…
Agosto 13, 2012 alle 8:26 pm #1725185RobbiPartecipanteSu you reporter si vede molto di peggio; io partecipo a concorsi e so che per le street nessuno chiede liberatorie a nessuno…diverso è il discorso per i ritratti. Però nel mio caso quei volti hanno salvato una vita e non dovrebbero aversene a mal…la mia “preoccupazione” riguarda il titolare di questa vita.
Agosto 13, 2012 alle 8:44 pm #1725186rpiccioliPartecipanteSinceramente dubito che una foto del genere sia di interesse fotografico che non sia meramente di cronaca. Gli stessi quotidiani evitano di pubblicare scatti così ‘invasivi’ figuriamoci in un’ambientazione di reportage. Se da una parte eri. In un ambiente pubblico ed i presenti ripresi non come ‘ritratto’ dall’altra la privacy du una persona può essere fatta valere. Inoltre ci sono dei codici etici non scritti a cui i fotografi si attengono… Insomma.. Lo sconsiglio
Agosto 13, 2012 alle 9:35 pm #1725199RobbiPartecipanteCodici etici in fotografia non è che ne esistono, basta guardare le foto vincitrici ai vari premi pulitzer o altri eventi fotografici prestigiosi; certo che questi fotografi hanno l’immunità in quanto le foto rappresentano il diritto (o dovere) di cronaca. Inoltre mi chiedo perchè non può essere interessante un reportage basato su un’azione durata pochi minuti in cui si è sfiorato il dramma ma che alla fine sembra sia andato tutto bene, grazie all’intervento della gente comune presente in spiaggia e del servizio di salvataggio , seguito poi dall’intervento del presidio medico locale. Capisco che immagini del genere possano no piacere prese songolarmente, ma in un reportage? Infine posso dire si non aver leso la privacy di nessuno…l’unico grande dubbio che ho riguarda lo sfortunato-fortunato bagnante. In ogni caso il consiglio di non presentarle lo sto valutando attentamente. Grazie.
Agosto 13, 2012 alle 10:14 pm #1725209AnonimoOspitedal sito della” Associazione Nazionale Fotografi Professionisti”. PRIVACY E FOTOGIORNALISTI La famigerata legge e’ la n. 675/96, ora in sostituzione con il dlgs 30 giugno 2003, n.196 , la cui finalita’ e’ quella di adeguare la legislazione italiana al contesto legale piu’ austero della Comunita’ europea. Questa legge, tuttavia, si occupa sostanzialmente del fatto che non sia possibile raccogliere indiscriminatamente dati personali sui cittadini, per poi rielaborarli, cederli ad altri o pubblicarli. Il nocciolo della legge, dunque, mira a porre delle regole – controllate da un Garante della Privacy – nella raccolta e diffusione di qualsiasi dato sugli individui (e conseguentemente anche le sue immagini private), permettendo a ciascuno un miglior controllo delle informazioni che lo riguardano. In particolare, il trattamento di alcuni dati definiti “sensibili” (ad esempio idee politiche, religiose, vita sessuale, salute, aspetti economici, ecc.) sono subordinati ad esplicito assenso da parte dellinteressato, e da controlli molto piu’ stretti su coloro che raccolgono ed organizzano questi dati. Costoro, oltre a chiedere il permesso alle persone coinvolte, devono anche rendere conto delle modalita’ con cui questi dati vengono utilizzati, e dei sistemi di sicurezza con cui vengono gestiti i relativi schedari e i files di computer. E a noi, tutto questo, cosa interessa? Oltre a ricordare, in margine, che la raccolta di indirizzi e la cessione a terzi di tali indirizzi e’ regolamentata ora da tale legge, per quello che riguarda in specifico il fotogiornalismo, le norma sono mitigata dalla facolta’ per il fotogiornalista di esercitare la sua attivita’, pur se in rispetto dei codici deontologici relativi. Il fotogiornalismo e la privacy sono regolamentati dall’art 25 della “vecchia” 675/96, e poi dall’articolo 136 nel dlgs 196/2003, in sostanza rendono NON APPLICABILI le norme generali previste per la privacy, anche se all’interno di regole di comportamento. ” Art. 25 legge 675/96. Salvo che per i dati idonei a rivelare lo stato di salute e la vita sessuale, il consenso dellinteressato non e’ richiesto quando il trattamento dei dati e’ effettuato nellesercizio della professione giornalistica e per lesclusivo perseguimento delle relative finalita’, nei limiti del diritto di cronaca, ed in particolare dellessenzialita’ dellinformazione riguardo a fatti di interesse pubblico”. “art. 136 dlgs 196/2003: 1. Le disposizioni del presente titolo si applicano al trattamento: a) effettuato nell’esercizio della professione di giornalista e per l’esclusivo perseguimento delle relative finalita’; b) effettuato dai soggetti iscritti nell’elenco dei pubblicisti o nel registro dei praticanti di cui agli articoli 26 e 33 della legge 3 febbraio 1963, n. 69; c) temporaneo finalizzato esclusivamente alla pubblicazione o diffusione occasionale di articoli, saggi e altre manifestazioni del pensiero anche nell’espressione artistica. Art. 137 (Disposizioni applicabili) 1. Ai trattamenti indicati nell’articolo 136 non si applicano le disposizioni del presente codice relative: a) all’autorizzazione del Garante prevista dall’articolo 26; b) alle garanzie previste dall’articolo 27 per i dati giudiziari; c) al trasferimento dei dati all’estero, contenute nel Titolo VII della Parte I. 2. Il trattamento dei dati di cui al comma 1 e’ effettuato anche senza il consenso dell’interessato previsto dagli articoli 23 e 26. 3. In caso di diffusione o di comunicazione dei dati per le finalita’ di cui all’articolo 136 restano fermi i limiti del diritto di cronaca a tutela dei diritti di cui all’articolo 2 e, in particolare, quello dell’essenzialita’ dell’informazione riguardo a fatti di interesse pubblico. Possono essere trattati i dati personali relativi a circostanze o fatti resi noti direttamente dagli interessati o attraverso loro comportamenti in pubblico. Ora, per quello che riguarda il fotoreporter, questa norma significa che la pubblicazione delle immagini (in senso lato, il “trattamento” di dati personali) NON e’ subordinata ad assenso se essa avviene per finalita’ giornalistiche, e per fare davvero informazione. Particolarmente stringenti sono invece le norme relative alla divulgazione di immagini riguardanti i minori che, nella nuova stesura della legge, non devono essere identificabili: Art. 50 dlgs 196/2003:(Notizie o immagini relative a minori) 1. Il divieto di cui all’articolo 13 del decreto del Presidente della Repubblica 22 settembre 1988, n. 448, di pubblicazione e divulgazione con qualsiasi mezzo di notizie o immagini idonee a consentire l’identificazione di un minore si osserva anche in caso di coinvolgimento a qualunque titolo del minore in procedimenti giudiziari in materie diverse da quella penale. buona lettura [leg]
Agosto 13, 2012 alle 10:54 pm #1725218RobbiPartecipanteHo letto grazie, non risponde totalmente alla mia domanda ma il punto chiave è un altro e cioè che io non sono un fotoreporter e nemmeno le immagini verrebbero pubblicate x fare giornalismo o informazione, ma più semplicemente x documentare. Devo rinunciare, a meno che non oscuro in qualche modo i volti, che ne dite?
Agosto 14, 2012 alle 12:24 am #1725237pitagoraPartecipanteOriginariamente inviato da Robbi: Ho letto grazie, non risponde totalmente alla mia domanda ma il punto chiave è un altro e cioè che io non sono un fotoreporter e nemmeno le immagini verrebbero pubblicate x fare giornalismo o informazione, ma più semplicemente x documentare. Devo rinunciare, a meno che non oscuro in qualche modo i volti, che ne dite?
Se la domanda la poni così è vero quello che dici… In linea di massima se la foto non risulta in qualche modo offensiva nei confronti della /delle persone ritratte e comunque non possano generarsi fraintendimenti nell’interpretazione, dubito che qualcuno abbia qualcosa da dire … ovviamente senza scopo di lucro [lo]
Agosto 14, 2012 alle 5:45 am #1725267RobbiPartecipanteCome detto precedentemente l’idea sarebbe di inviarle ai concorsi patrocinati FIAF che prevedono la possibilità di inviare RRSP (Racconto-Reportage-Sequenza-Portfolio); ovviamente in caso di vincita ci sono premi che possono essere di varia natura, anche in denaro (sebbene irrisorio). In ogni caso rimarrebbero all’interno del circuito FIAF.
Agosto 14, 2012 alle 11:21 am #1725274rpiccioliPartecipanteCodici etici esistono eccome…. Se sei iscritto al un albo.. Sei anche stratenuto ad osservarli.. Sono dei regolamenti, usi o consietudini scritte…
Agosto 14, 2012 alle 3:58 pm #1725300RobbiPartecipanteAh, ti ringrazio per l’informazione che non conoscevo.
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