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Saudade

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  • #1618352
    angun
    Partecipante

    Buonasera a tutti. E’ noto a tutti come l’uso della lingua italiana sia sempre più assoggettato alla logica del linguaggio del T9 piuttosto che del Devoto Oli o dello Zingarelli. Per non parlare degli orrori di grammatica. Anche questo forum ne è continuamente testimonianza. Ho trovato questo in giro per la rete e mi è venuto un nodo in gola. Penso sempre alla sfortuna dei miei nonni, persone di squisita intelligenza che, nonostante non abbiano potuto frequentare altro che la scuola elementare (fino alla terza, altro che quinta), hanno passato la vita cercando di migliorare quell’ignoranza imposta dalle necessità della vita: la fame. E ce l’hanno fatta, facendomi più volte vergognare per la relativa facilità con la quale io ho potuto avere una formazione d’altissimo livello. Non è una generalizzazione dire che questa fortuna è sempre più sentita come superflua, dovuta, senza nulla dare in cambio, senza studio, senza passione. Il dovere del rispetto di ciò che ci è stato tramandato con fatica e, spesso, con il sangue appare sempre più come una frase d’altri tempi, come il discorso di un povero vecchio in preda ad un decadimento cognitivo incalzante ed inarrestabile. La certezza che questo spreco di cultura non appartiene solo all’Italia mi fa tristezza. Scusate lo sfogo. Andrea [IMG]public/imgsforum/2010/12/76702_125598974166908_104050386321767_158388_3876866_n.jpg[/IMG]

    #1618354
    gloster1974
    Partecipante

    non posso che appoggiare in toto il tuo discorso e………………………. bellissima questa immagine [mat] [mat] [mat] [mat] [mat] [mat] [mat] [mat] [mat]

    #1618359
    angun
    Partecipante

    Grazie Robby e… si, l’immagine è geniale.

    #1618363
    scaramik
    Partecipante

    Ciao Andrea, come non essere d’accordo con Te ????!!!!! (o)

    #1618365
    fireblade
    Partecipante

    Più volte ho sollevato la questione, ma sembra che parlare un corretto italiano sia diventata cosa da stupidi. Sono anche stato pesantemente criticato per aver ripreso in chat una ragazza che tempestava di kappa ogni parola che scriveva, veramente assurdo, questo si che è stupido: tollerarlo. Andrea hai tutto il mio appoggio incondizionato!

    #1618369
    pippipi
    Partecipante

    Condivido quanto scritto dall’amico angun.

    #1618401
    Linus
    Partecipante

    Chissà come i letterati latini si adombravano a sentir parlare il romanesco antico. Chissà come i dotti disprezzavano il volgare medioevale prima che Dante, Federico II e qualche altro lo elevassero a lingua. Ancor oggi alcuno pensa che la lingua sia tetragona e non segua le generazioni umane che la parlano. E’ un errore perchè la lingua asseconda l’uomo, deve farlo. Quel che deve seriamente preoccupare, invece, non è qualche K al posto di un inutile e sovrabbondante CH (nonchè equivocabile nella globalizzazione del linguaggio, penso alla sua pronuncia inglese o francese), quanto l’impoverimento o addirittura l’assenza di pur modesto bagaglio linguistico che consenta di dare varietà, pregnanza e pertinenza al pensiero espresso. Che ben venga qualche razionalizzazione grafica, ma ancor di più occorrono esempi -TV, radio, giornali- che amplino e non inscatolino le conoscenze espressive. In fotografia, vista la sede è doveroso il parallelismo, si pone lo stesso problema. L’uomo incolto (sotto il profilo dell’immagine) fa le foto “domenicali” (orizzonti o verticali storte, inquadrature ricolme di particolari inutili, ecc), il conoscitore ed estimatore dei grandi dell’immagine, non solo fotografica, invece, si manifesta subito in tale sua qualità ed è pronto a rendere interessante se non anche bella un’immagine altrimenti banale. Quindi lasciamo che la parola assecondi l’uomo che la parla, giacchè è il suo abito, ma promuoviamo la lettura e l’apprendimento di lemmi e costrutti espressivi, costituenti un vera e propria ricchezza del singolo e della nazione cui appartiene.

    #1618419
    Luca Lupi
    Partecipante

    Originariamente inviato da Linus: Quindi lasciamo che la parola assecondi l’uomo che la parla, giacchè è il suo abito, ma promuoviamo la lettura e l’apprendimento di lemmi e costrutti espressivi, costituenti un vera e propria ricchezza del singolo e della nazione cui appartiene.

    Strano a dirsi però, chi fattivamente trae diletto nella lettura e nell’arricchimento della propria cultura, del proprio lessico e nell’ampliamento delle proprie conoscenze, poi non si perita più di abbreviare le ch in k, sarà forse un caso?

    #1618458
    angun
    Partecipante

    Originariamente inviato da Linus: Quindi lasciamo che la parola assecondi l’uomo che la parla, giacchè è il suo abito, ma promuoviamo la lettura e l’apprendimento di lemmi e costrutti espressivi, costituenti un vera e propria ricchezza del singolo e della nazione cui appartiene.

    Dissento. Fortemente. Ho esempi davanti agli occhi tutti i giorni. E parlo di Università. Vuoi sapere cosa DEVO (DEVO, imposto, dall’alto, non scelto) fare quando correggo esami scritti? Ignorare nella valutazione gli errori di grammatica, badare unicamente al contenuto della risposta. Dieci anni fa era impensabile (letteralmente). Suppongo tu sia avvocato. Se è così saprai molto bene cos’è successo nel 2008 in un tristemente famoso esame per magistrati. E io devo stare tranquillo nel vedere uomini di legge vestiti con quegli abiti (riprendo la tua metafora)? L’imbarbarimento della nostra lingua è una minaccia prima per la nostra cultura. E’, in altre parole, l’ennesima breccia per un livellamento verso il basso della nostra conoscenza. Meccanismo subdolo, lento, inesorabile ed altrettanto efficace. O credi che sia un caso che al GRANDE FRATELLO i provini vengano risolti con la scelta di ignoranti così palesi? Sai perchè (immagino di si, perdonami la retorica)? Perchè permettono un’identificazione con la massa. Non c’è da essere allegri. Sai quanti ragazzi escono dalle superiori (DIPLOMATI!) senza avere letto NEMMENO un libro (non le antologie o i manuali, parlo di romanzi, letteratura, poesia)? Credi che stia esagerando? Purtroppo per tutti noi, no. Qui, ora, 2010, non è più questione di rinnovamento linguistico. Questo è (sono un dottorando e il termine è riconosciuto dalla comunità scientifica internazionale) un rincoglionimento generalizzato, esteso ben oltre i confini nazionali. Credi forse sia un caso che anche in Spagna abbiano lo stesso problema delle K? Le eccezioni ci sono. Ma sono sempre di meno. Basta guardare, visto il doveroso parallelismo come giustamente suggerisci, le foto che invadono molti forum. Mi si permetta inoltre un esempio, magari scomodo, in casa nostra: ci sono sezioni letteralmente invase da foto di autori che non hanno l’umiltà di fare autocritica, pretendendo anzi che pure il significante, che racchiude il senso ed il significato della sezione, possa essere “piegato” dalle loro deboli argomentazioni. Ecco, io questo lo vedo tutti i giorni. L’umiltà nello studio, nel non arrogarsi un sapere quando non si ha nemmeno l’esperienza di un principiante, nella ricerca continua (per parallelismo: la mia migliore foto è sempre quella che non ho ancora fatto) sta svanendo. Spero non me ne voglia nessuno, questo è il mio pensiero. Andrea

    #1618500
    Fabio
    Partecipante

    La mia crociata contro i mulini a vento. Si, finalmente qualcuno che si unisce 🙂 Ne sono contento!!! Angun, cosa ne dici di fare un referendum per l’abolizione delle K e delle X sulle tastiere italiane? Se uno volesse scrivere in inglese dovrà comprarsi un “paddino” aggiuntivo usb con i due tasti relativi. O altrimenti una petizione a Microzzoz che gli faccia disabilitare i relativi tasti quando si usa il profilo italiano della tastiera [mat] Siamo veramente allo sbando [inf]

    #1618558
    angun
    Partecipante

    [quote]Originariamente inviato da Progdrummer: La mia crociata contro i mulini a vento. Si, finalmente qualcuno che si unisce 🙂 Ne sono contento!!! Io non mi unisco a nessuna crociata. Per definizione sarebbe un altro eccesso, cioè sbagliato. Io non voglio abolire le K o le X. Ci sono alcune riflessioni da tenere presenti. Anche il linguaggio MORSE non è che un metodo di comunicazione (ed ha/aveva i suoi ambiti applicativi circoscritti e indubbiamente fondati) ma non ho mai visto nessuno scrivere un tema in classe con …—..– (come non ho mai visto usare questo codice in un forum). Altro esempio, e non è l’unico ma è il primo che mi viene in mente, riguarda proprio il T9 (o meglio le abbreviazioni nate nell’uso dello scrivere messaggini): l’sms è la forma più cara in assoluto al mondo per bit d’informazione inviato. Perchè spendere di più se un solo carattere in meno mi permette di non arricchire le già multimilionarie aziende telefoniche? Il problema, dal mio punto di vista, è che questo “risparmio” ha rotto gli argini di questa consapevolezza ed è dilagato affogando ben altri campi del sapere. Andrea

    #1618673
    bepoc
    Partecipante

    L’ennesima Guerra d’opinione. In un paese a regime democratico, IMHO (Ahhhrgghh!!!!! l’orribile abbreviazione) ogni opinione ha, o dovrebbe avere, il medesimo valore di qualsiasi altra. Inserisco anche la mia, ma solamente a livello di sondaggio d’opinione. Non voglio convincere nessuno che la mia opinione è migliore di altre. Qualsiasi argomento, che si basa su un substrato biologico, ha molteplici sfaccettature. Sfaccettature, difficilmente confinabili entro limiti ristretti. Elenco le mie opinioni divise per argomenti. Primo argomento: La Lingua. La lingua è il più potente strumento di identità di un popolo. Ma la faccia con cui si presenta non è unica, è un Giano Bifronte. a) Utile, quando si vuole tenere un popolo unito all’interno, ma separato dagli altri all’esterno. b) Nociva, quando si vuole trasformare popoli diversi in un unico popolo. Un esempio di a) sono gli Ebrei e gli Amish. Un esempio di b) lo troviamo proprio in Italia. A partire dalla fine dell’ottocento, molti sforzi sono stati profusi per eliminare le lingue locali e sostituirle con una vulgata nazionale al grido di: “Fatta l’Italia, facciamo gli Italiani“. Su questa operazione, fatta dall’alto, nessuno ha niente da ridire, anzi la vulgata nazionale è sugli scudi. Perché rammaricarsi allora quando con un’operazione analoga, ma fatta dal basso, si cerca di sostituire le lingue nazionali con una lingua Europea o Globale? È forse il “fatta dal basso” che non ci piace? Spero di No. Secondo argomento: I Fonemi. Avere una scrittura fonetica è comodo e, visto il successo avuto non appena i Fenici l’avevano inventata, anche utile. I 21 segni grafici che formano i caratteri dell’alfabeto Italico sono, però, insufficienti anche per la scrittura dell’italiano. I seguenti fonemi non hanno un proprio segno grafico e sono trascritti unendo due segni che, separatamente, hanno un diverso significato: . ‘c‘ duro. Trascritto ‘ch‘. . ‘g‘ duro. Trascritto ‘gh‘. I seguenti fonemi sono diversi, ma hanno il medesimo segno grafico: . ‘s‘ di rosa e ‘s’ di rosso. Il medesimo fonema ha più di un segno grafico. . ‘…ce’ e ‘…cie’ (dipende dal carattere che precede). ………………….. E la faccenda peggiora se esaminiamo le diverse parlate attive sul suolo italico. Queste parlate hanno fonemi non inclusi nella lingua nazionale. Cosa c’è allora di male a razionalizzare il tutto rendendo la scrittura fonetica? Usare ‘k’ invece di ‘ch’ non significa abbreviare, ma rendere la scrittura maggiormente fonetica. Terzo argomento. Gli errori grammaticali e ortografici. Effettivamente, se vogliamo intenderci bene, dobbiamo parlare una medesima lingua e gli errori, di qualsiasi tipo siano, devono essere evitati. Questo però non deve significare che la lingua deve essere blindata. Va beh! La lingua colta seguirà quella parlata (le due non sono perfettamente sovrapponibili) con un certo ritardo temporale, diciamo una cinquantina d’anni, ma deve seguire altrimenti è destinata a diventare come l’inglese. Dove per scrivere un qualsiasi cognome (e non solo) è necessario lo spelling (o dovrei dire sillabazione?).

    #1618695
    angun
    Partecipante

    Grazie a tutti degli interventi. Mi rammarico che il discorso si sia incentrato praticamente solo sulla questione fonetica. Non era, (edit) unicamente, quello il mio ragionamento. Andrea

    #1618760
    sasa_sx1
    Partecipante

    Sono daccordo con Linus, ovvero come ci evolviamo/cambiamo noi allo stesso modo si evolve/cambia la lingua e quanto è legato alla nostra esistenza. [lo] P.S. Mi sembra che la discussione sia simile,sotto certi aspetti,a quella sviluppatasi nella discussione : “Nuovi modi di mettere a fuoco”.

    #1618762
    sasa_sx1
    Partecipante

    Post doppio, scusate.

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