Quindi riassumendo… la compensazione in macchina muove i parametri lasciati liberi della terna ISO-t-f, con priorità che dipendono o dalla macchina o da ulteriori impostazioni che regoliamo noi. Mentre quando si corregge l’esposizione del RAW in postproduzione si muove qualcos’altro, che al limite possiamo ipotizzare come qualcosa di simile agli ISO o qualcosa di piuttosto specialistico e prettamente “digitale”… e per saperne di più, come dice marco66, non ci restano che i tecnici Canon.
Quello che trovavo interessante in questo discorso, non è tanto come funziona la compensazione in macchina, ma quello a cui le considerazioni iniziali di Leoninone mi avevano fatto pensare. Ovvero: come funzionano le variazioni dell’esposizione in postproduzione e se in macchina ci sono delle funzioni che permettono lo stesso tipo di correzione. Tipo di correzione che di fatto è una forma di compensazione. E in sede di postproduzione quel qualcosa che varia di sicuro non può essere il parametro del diaframma né quello del tempo per ovvie ragioni. Stando così le cose mi pare si possa dire che il RAW è vero che ci consente tanti ritocchi e che contiene tante informazioni, ma allora l’analogia spesso sentita secondo cui il RAW è come se contenesse tanti scatti in uno non è del tutto esatta. Tante informazioni in più sì, tanti scatti in un solo file… non proprio: soprattutto nella misura in cui uno scatto dipende, come dipende, dalla terna ISO-t-f.