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Aprile 17, 2011 alle 1:22 pm #1641798sjmonPartecipante
Ciao a tutti, volevo chiedere un consiglio su una prima videocamera Canon da acquistare! Sul sito, nella sezione high definition ci sono diversi modelli identificati con le lettere HF-R, HF-S, HF-M…al di la dei prezzi, quali sono le principali differenze tra le varie serie? Ah…budget massimo intorno a 500 (da una prima analisi mi piaceva il modello HF R 26…voi che dite?) Grazie e buona domenica S
Aprile 17, 2011 alle 3:22 pm #1641829GionnyPartecipanteVediamo se posso esserti di aiuto. Dall’analisi della brochure 2010 e dal catalogo visibile sul sito ho ricavato le seguenti informazioni: – da gennaio non è più in catalogo la HV40 (ultima HDV), quindi da ora ci saranno solo fondi di magazzino, di conseguenza tutte le Legria HD ora sono AVCHD; – ci sono quattro fasce di videocamere Legria, HF-R, HF-M, HF-S e HF-G nelle quali sono riconoscibili varie generazioni; – ogni generazione (riconoscibile dalla prima cifra del nome, ad es. la cifra 2 nel nome HF-R28) si suddivide in tre varianti che differiscono per il tipo di memoria di massa e presenza o meno del mirino; – tutte le Legria HD sono dotate di processore Digic DV III. La fascia HF-R è la più bassa, quindi rispetto alle altre ha sicuramente delle limitazioni software, ma per fortuna raggiunge i 24 megabit al secondo (la generazione precedente arrivava solo a 17). Oltre a questo si caratterizza per il sensore più piccolo (attualmente è da 1/4,85″), lo stabilizzatore elettronico, l’impossibilità di montare un microfono esterno e la totale mancanza del mirino (è presente solo il display LCD) e della slitta porta-accessori. Le tre varianti si differenziano così: la 206 ha solo 2 slot per schede SD; la 26 aggiunge una memoria integrata da 8GB; la 28 porta la memoria integrata a 32GB. La fascia HF-M è il secondo gradino, sicuramente i controlli software sono di più, il sensore è da 1/3″, lo stabilizzatore è ottico, si possono montare microfoni esterni dotati di mini-jack da 3,5mm e c’è la slitta porta-accessori avanzata (spero che “avanzata” sia spiegato nel manuale). Il sito segnala anche un ghiera per la messa a fuoco manuale, ma dalle foto non riesco a distinguerla. La versione 406 ha 2 slot per scheda SD, la 46 aggiunge 16GB di memoria integrata e la 41 (qui si rompe la logica dei nomi che in tutti gli altri modelli di punta utilizzano il numero più alto) ha 32GB di memoria ed è dotata del mirino (molto utile se lavori in pieno sole perché in questo caso il display può diventare illeggibile) che le altre non hanno. La fascia HF-S è in teoria quella più alta (ma è una generazione indietro e credo, ma posso sbagliare, che verrà sostituita dalla G). In più rispetto alla M ha sicuramente maggiori regolazioni, il sensore da 1/2,6″, una manopola per messa fuoco o altro, un piccolo faretto LED e la connessione LANC (per il telecomando su filo per i cavalletti). Anche qui le tre versioni si differenziano sopratutto per la memoria: la 200 ha i 2 slot per SD, la 20 aggiunge 32GB di memoria integrata; la 21 arriva a 64GB + il mirino. La HF-G10 è presentata come un derivato delle professionali. Il sensore è da 1/3″, pubblicizzano molti filtri digitali, una modalità 25p ed ha una ghiera manuale che somiglia molto a quella delle videocamere semi-pro. Come dicevo prima sembra un versione rinnovata delle precedenti S (ma posso sbagliarmi), infatti ha la slitta accessori, microfono esterno, LANC, mirino e un vistoso paraluce. La memoria integrata è da 32GB. Detto tutto questo, direi che se vuoi risparmiare puoi buttarti anche sulla HF-R206 perché, con l’eccezione della memoria, le 28, 26 e 206 sono identiche. Nonostante questo io ti consiglierei la M406 (che purtroppo è un po’ sopra il tuo budget visto che in rete si può trovare tra i 550 e i 650 ), ma è dotata di slitta accessori, attacco per microfono esterno e soprattutto dello stabilizzatore ottico. Sembra una stupidaggine, ma con gli zoom spaventosi che si trovano sulle videocamere lo stabilizzatore è indispensabile come il pane e lo stabilizzatore elettronico tende a degradare le immagini e quindi a danneggiare la già molto spinta compressione AVCHD. Al contrario lo stabilizzatore ottico agisce direttamente sulle lenti e non degrada il video. Io credo che se impari a lavorarci, nel giro di pochi mesi potresti maledire lo stabilizzatore elettronico e quindi la spesa iniziale un po’ più alta potrebbe essere un buon investimento. Le schede necessarie per tutte le videocamere citate (tranne la HV40, che va a nastro) dovrebbero essere le SD “Class4” visto che il bitrate massimo è 24 megabit. Spero di essere stato esaustivo.
Aprile 17, 2011 alle 3:36 pm #1641832sjmonPartecipanteGrazie mille, sei stato super esaustivo! Ora ho chiare un bel po di cose…approfitto della tua competenza per chiederti un altra cosa. Le videocamere standard definition sono da evitarea priori (mi riferisco alle canon serie FS)? Ho visto che la serie R ha lo stabilizzatore di immagine, ma da quello che mi hai scritto mi pare di capire che quello montato sulla serie R è di qualità inferiore a quello installato sulle serie S e M, giusto? Grazie mille ancora Simone
Aprile 17, 2011 alle 4:39 pm #1641840GionnyPartecipanteLe videocamere SD (definizione standard, ovvero 768×576 pixel per i sistemi PAL, ma sempre più spesso sono a 640×480) non sono da scartare a priori, ma il mercato va verso l’HD (1280×720 oppure Full 1920×1080) e le videocamere SD sono sempre di meno e sempre più semplificate perché la richiesta diminuisce giorno dopo giorno, inoltre tutte le HD possono girare 640×480, quindi diventa logico prendere una HD che fa entrambe le funzioni. Inoltre è molto semplice con i programmi di editing ottenere immagini SD dalle HD, mentre ottenere HD dalle SD provoca (alla faccia del nome commerciale) perdita di definizione perché il computer in questo caso deve aumentare la risoluzione e riempire gli spazi vuoti tra un pixel e l’altro. Di conseguenza oggi, nel settore delle videocamere amatoriali, le HD sono una spesa migliore, e penserei alle altre solo se mi servisse qualcosa di molto economico e sacrificabile. Adesso vediamo se riesco a chiarire (nella maniera migliore possibile, visto che non sono un informatico) il concetto di stabilizzatore elettronico. Dunque, quando muovi le mani fai tremare la videocamera e le immagini tremano anch’esse. lo stabilizzatore elettronico sostanzialmente “analizza” le immagini, le lavora digitalmente e ricostruisce dei fotogrammi con non so esattamente quali algoritmi di stabilizzazione. Il risultato è che le vibrazioni vengono smorzate, ma le immagini si degradano perché in realtà non sono più quelle che il sensore ha “visto”, ma sono delle rielaborazioni che, purtroppo, perdono in definizione (mi raccomando definizione e risoluzione non sono la stessa cosa e anche i televisori in realtà dovrebbero chiamarsi “alta risoluzione”, “HD” è solo un marchio commerciale), risultando più sfocate e impastate di solito. Lo stabilizzatore ottico, somiglia a quello presente in molte ottiche fotografiche e agisce facendo vibrare un gruppo di lenti all’interno dell’obiettivo in modo da compensare il tremolio delle mani. Il sistema ottico, naturalmente non può fare miracoli (come non li può fare quello elettronico), ma almeno non ri-elabora le immagini registrate e quindi il deterioramento “digitale” non influisce sulla qualità delle immagini. Lo svantaggio principale è il costo maggiore perché necessita di parti meccaniche in più, in secondo luogo è un po’ più pesante/ingombrante e naturalmente più sensibile agli urti, ma questi è meglio evitarli a prescindere dal tipo di videocamera. Naturalmente entrambi i sistemi hanno dei limiti, infatti movimenti molto violenti non vengono comunque compensati e se lo zoom è molto “esteso” (passami il termine anche se nelle videocamere raramente lo zoom si allunga fisicamente) anche movimenti quasi impercettibili provocano tremolii evidenti e in questi casi l’unica vera cura è il cavalletto. Detto questo, si, lo stabilizzatore elettronico è di qualità inferiore rispetto a quello ottico, io personalmente, se lo avessi sulla videocamera, lo disabiliterei allo stesso modo come disabiliterei lo zoom digitale (il quale ingrandisce i pixel e quindi dopo un po’ porta a “squadrettare”).
Aprile 17, 2011 alle 6:29 pm #1641857reynoldsPartecipanteDoverosa rettifica, la definizione standard del sistema PAL è 720 x 576 pixels, e non 768 x 576.
Aprile 17, 2011 alle 7:19 pm #1641866GionnyPartecipanteI pixel registrati sono 720×576, ma il formato è anamorfico. Il formato è 4/3, quindi si devono prendere le 576 linee e moltiplicarle per 4/3: 720×576 pixel da “anamorfizzare” -> 576 x 4/3 = (576 x 4) : 3 = 2304 : 3 = 768 -> 768×576 Allo stesso modo si deve trattare il formato NTSC: 720×480 pixel -> 480 x 4/3 = (480 x 4) : 3 = 1920 : 3 = 640 -> 640×480 Più rapidamente si moltiplica il numero di linee (576 o 480) per 1,333… (4 diviso 3), oppure per 1,777… (16 diviso 9) e si ottengono le proporzioni corrette, altrimenti le immagini risultano “strizzate” (in particoalr modo nel 16/9). Lo stesso vale per il formato HDV che fisicamente ha 1440×1080 pixel, i quali moltiplicati per 1,777… diventano magicamente 1920×1080 pixel, il formato HDV 1080i per essere precisi. Tutto questo perché il sistema televisivo analogico considerava solo le linee (e non le colonne che erano disegnate in base ad altri sistemi), che in Europa erano circa 625 di cui ne erano visibili circa 570 (negli USA erano circa 515 cui se ne sfruttavano circa 480). Quindi quando è stato inventato lo standard DV (il quale era concepito per essere poi guardato sui televisori analogici) il valore importante erano le linee e si decise che 720 colonne erano sufficienti e sarebbe bastato utilizzare un “flag” per indicare al processore video come anamorfizzarle in base alle linee utilizzate. La stessa risoluzione è stata poi impiegata nel DVD, infatti i DVD PAL 4/3 hanno 768×576 (576×1,333) pixel e quelli in 16/9 ne hanno 1024x 576 (576×1,777), entrambi a scansione interlacciata come il DV e i comuni televisori. Discorso analogo per il sistema NTSC.
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