Posso capire l’esigenza di un grandangolo più spinto di quel che rende il 17-55 2.8 IS, ma dire di voler usare questo gioiellino il meno possibile mi pare ingiusto. Comunque al predetto ho associato un Tokina 11-16mm 2.8. Ne avevo sentito parlare molto bene e dal suo uso in APS-C ne ho tratto conferma. Unica accortezza: un pelo di postproduzione per ridurre la aberrazione cromatica, problema di cui soffrono tutti gli zoom grandangolari e spesso anche i fissi di marca. Ovviamente, come vale per tutti i supergrandangoli, va saputo usare, non essendo un’ottica “mira e scatta” e richiedendo cura nella composizione e nella messa in bolla per ridurre le deformazioni proprie del supergrandangolo. P.S: vedo nella firma che possiedi il 18-55 IS (e non il 17-55 2.8 IS) che è tutt’altra ottica rispetto a quella da te indicata e da me considerata.