[Alessandro Ingoglia]

Grazie a te Simone per le belle foto che hai proposto e che sento vicine al mio vivere la fotografia. [bir]
Sono felice che il mio commento ti posso essere utile… Credo che dovrebbe essere questo uno degli scopi di un forum. [can]
Riguardo alla tua sentita spiegazione della serie, come dici bene tu, una cosa è ciò che le foto esprimono per noi e un’altra è riuscire a trasmetterlo… In effetti ora che hai dichiarato il tuo intento, tutto risulta più comprensibile, tuttavia rimango dell’opinione che la successione di una serie di foto debba creare un’alternanza più evidente, tanto più che le foto sono poche e quello che il grande Gardin dice è ancor più vero su un racconto di più ampio respiro dove alcune foto, non necessariamente le migliori, servono ad aggiungere dettagli per la comprensione di tutta la storia. Nella fattispecie della tua serie, 5 foto per raccontare questo avvicinamento forse sono poche e poi nella 5 torni a fare un passo indietro (la trovo una giusta conclusione) per cui rimane un po’ incompleto questo tuo voler raccontare questa ricerca di un qualcosa…la fanciullezza ormai lontana, ma probabilmente il tuo intento è proprio questo…
Mi manca qualcosa, ma non sono sicuro che possa essere una foto con un punto di vista intermedio tra la 2 e la 3. Probabilmente per questo basterebbe croppare un po’ la 2… Anche perché il “vorrei ma non posso” è già presente nella prima foto e quindi in questa successione sarebbe una ripetizione. D’altronde sei sicuro che il tuo messaggio di avvicinamento verso qualcosa che non è più, ma che cerchi ancora, o che rimpiangi, possa essere veicolato solo gestendo il punto di ripresa? 🙂

[Anonimo]

[quote=”Find my self” post=648640]D’altronde sei sicuro che il tuo messaggio di avvicinamento verso qualcosa che non è più, ma che cerchi ancora, o che rimpiangi, possa essere veicolato solo gestendo il punto di ripresa? :)[/quote]

Parto dalla fine, proprio per precisare che io di sicurezze non ne ho, in fotografia ancora di meno..
Però credo che il punto di ripresa da solo ovviamente non basti, ma che sia uno degli strumenti a disposizione del fotografo nella narrazione. Pensando in quest’ottica, penso sia plausibile definire “la scena” come il più potente di questi strumenti, quello tra tutti più capace di veicolare il racconto. Ma non basta credo, è l’interazione tra gli elementi a nostra disposizione a rendere un lavoro più o meno efficace..
Poi ribadisco, è un esercizio per me, sto facendo i compiti a casa 🙂 concordo sul fatto che possa essere debole, ho postato proprio per verificare le reazioni.
Sono solo 5 perchè mi è stato chiesto di tentare di raccontare una storia con 5 foto, non di più e 5 non sono poi molte e per comunicare con efficacia, il lavoro deve essere come dire “limpido”, sono paletti che mi sono imposto(e che mi sono stati imposti, dovrò presentare un portfolio entro tre mesi, e le condizioni sono queste, 5 foto), aggiungendo altre immagini abbasserei l’asticella, il compito sarebbe più semplice anche se con più probabilità di riuscita, tuttavia come esercizio sarebbe meno valido in questo senso.
Mi esercito perchè è un aspetto della fotografia, quello della narrazione in serie, che non ho mai approfondito ma di cui devo necessariamente occuparmi se voglio avere qualche possibilità concreta in più, visto che mi è stata offerta un’opportunità che vorrei cogliere.
Sulla ridondanza tra 1 e 2 concordo con te, era tra le cose che avevo considerato, “ciò che non aggiunge, è di troppo”. Tenterò il crop, per avvicinarle, di entrambe le prime due, mantenendo le diverse distanze comunque, vediamo se la narrazione migliora o peggiora. (o non cambia nulla 😀 )
Se qualcun’altro avesse qualsiasi cosa da dire, non faccia il timido e si faccia avanti, tutti sono i benvenuti, anche chi volesse dirmi “fan cagare” 😀 [bir]

[Anonimo]

La seie completa e le prime due leggermente(si fa x dire) croppate:

che ne pensate, meglio peggio o uguale? [lo]

P.S. ho croppato le foto esportate a 500kb e 900X600, e ovviamente così la qualità è andata a farsi benedire, ma ho le scan a alta risoluzione

[Alessandro Ingoglia]

Così funziona meglio… Molto meglio! 😉
Forse avrei croppato un pelo di più la seconda.
La misura del bambino della 1 e di quelli della 2 è la stessa per cui, per quanto l’inquadratura stringa un po’ non si percepisce in maniera completa l’avvicinamento. Almeno questa è la sensazione che mi da.
Ciao

[Mullahomark86]

Ciao Simone, dopo aver letto tutto il topic e visto le modifiche che hai apportato alle foto ti dico cosa ne penso.
Per mia naturale attitudine le foto da una certa distanza (le prime due) non mi dispiacciono, anche se probabilmente con dei soggetti così le riprese ravvicinate hanno un impatto differente. In questo senso la numero 3 è quella più efficace, molto libera e diretta nella sua voluta “approssimatività”, ma lo dico in senso positivo.
L’ultima non mi convince a pieno, forse si poteva trovare un modo diverso (dal punto di vista dell’immagine) per esprimere lo stesso concetto. Ma dubito che potrai rifarla in qualche modo 🙂

p.s: piccola curiosità: che scanner hai?

[bexio]

lo scatto con i bimbi in primo piano ha un ‘anima giovane e spensierata e farlo trasparire da una foto in bianco e nero non è secondo sempre me facile! ottime Gibo_Simone!

[Anonimo]

Davvero grazie a tutti , Find my self e Mullah per gli spunti, che condivisd, e Bexio per il complimento, il merito è dei bimbi!
Marco Canoscan 9000F – le prime 3 – le ultime due son digitali e si vede pure ):( 😀 [lo]

[Autore]

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