- Questo topic ha 13 risposte, 5 partecipanti ed è stato aggiornato l'ultima volta 15 anni, 8 mesi fa da raffaellodilorenzo.
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Aprile 15, 2009 alle 5:38 pm #1457248raffaellodilorenzoPartecipante
un autoritratto che nasce dalla consapevolezza di come operano certe sette
Aprile 15, 2009 alle 5:40 pm #1457250raffaellodilorenzoPartecipantescusate non mi aveva preso l’immagine [IMG]public/imgsforum/2009/4/Non-vedo-sento-parlo_mg0632version.jpg[/IMG]
Aprile 15, 2009 alle 5:43 pm #1457252mikko77Partecipanteimmagine in qualche modo già vista…proprio con questo tipo di “iconograifa” senza togliere nulla…ma è una idea ampiamente sfruttata da un po’ di tempo… personalmente non mi piace affatto come è stata realizzata (taglio delle mani, aria sopra, saturazione esasperata) ma si tratta di mero gusto estetico e quindi ampiamente opinabile. cheers
Aprile 15, 2009 alle 5:57 pm #1457257raffaellodilorenzoPartecipanteinteressante, mi sai indicare più o meno dove hai visto immagini simili? vedere come altri hanno creato le loro immagini credo mi sarebbe utile. ok per il discorso estetico ma, perdona la mia schiettezza, fermarsi solo a questo è per lo meno riduttivo, chiedersi magari se certe scelte estetiche hanno dei fini comunicativi potrebbe aiutare a comprenderle. E’ un pò come quando si sente dire…”disegni come picasso potrei farli anche io…” bè premesso che ovviamente non ho un milionesimo nè della bravura nè l’acume dei grandi maestri però converrai con me che fermarsi a queste frasi e considerazioni è un pò superficiale 🙂 . poi bè ci sta anche che questa immagine non sia in grado di comunicare cosí bene come vorrei un saluto Raff
Aprile 15, 2009 alle 6:02 pm #1457260mikko77PartecipanteOriginariamente inviato da raffaellodilorenzo: interessante, mi sai indicare più o meno dove hai visto immagini simile perchè vedere come altri hanno crato le loro immagini credo mi sarebbe utile. ok per il discorso estetico ma, perdona la mia schiettezza, fermarsi solo a questo è per lo meno riduttivo, chiedersi magari se certe scelte estetiche hanno dei fini comunicativi potrebbe aiutare a comprenderle. Come spesso si sente dire…bah disegni come picasso potrei farli anche io…bè premesso che ovviamente non ho un milionesimo nè della bravura nè l’acume dei grandi maestri però converrai con me che fermarsi a questa frasi e a considerazioni cosí superficiali è un pò pochino 🙂 un slauto Raff
non ti ho detto che sono il nuovo picasso…la mia era una considerazione estetica/fotografica… se poi per te il giallo/verde della pelle ha un significato…mi fa piacere se me lo spieghi perchè io non lo colgo. il taglio della mano sotto…è voluto? oppure è solo casuale? perchè nel caso…tronca un po’ la foto. ma se ha un valore simbolico/allegorico…mi fa piacere per la seconda volta se lo spieghi. credo che la bellezza di una foto stia anche nel suo esser “autoesplicativa” a differenza di altre forme d’arte…di esser fruibile senza avere enormi basi culturali a differenza di altre forme di espressione. le tre scimmiette usate per sette/mafie…sono abbastanza comuni…
Aprile 15, 2009 alle 6:23 pm #1457270raffaellodilorenzoPartecipanteevidentemente non ho saputo spiegarmi bene, perchè non intendevo dire che tu sei il nuovo picasso… semplicemente che evitare di chiedersi se certe scelte estetiche hanno un significato è un pò superficiale…poi magari pecco io di presunzione e tu te le sei chiesto e non hai trovato una risposta…ma come dici tu basta chiedere… bè per il giallo-verde della pelle queste dominanti, soprattutto in alcuni ambiti, spesso sono associate al disagio o alla malattia emotiva e/o fisica. Cosí come i colori freddi servono a creare un distacco emotivo. Ti consiglio di vedere, se già non lo hai fatto, il film stupendo di herzog “Nosferatu”, il modo in cui usa i colori e le dominanti è magnifico. Sai molto bene che tagliare a metà o sulle articolazioni crea un effetto di decapitazione, di …se vuoi disagio o di “mancanza”, Scegliere di tagliare le mani a metà vuole trasmettere questo, cosí come anche decidere di aggiungere tutto quel nero vuole indicare un vuoto e una minaccia… nell’insieme quindi creare una immagine che sia disturbante e con una sensazione di incompletezza o di mancanza. Non è detto che tutte le immagini debbano comunicare per forza armonia o bellezza…anzi…Eco ha scritto la storia della bruttezza, un libro fantastico che consiglio a tutti…un pò …tanto.. caro però Ok per le tre scimmie, certo l’idea è presa da li…ma spero che si veda che il soggetto non è una scimmia 😀 per cui bene che il concetto non è originalissimo tra l’altro credo che come iconografia risalga alla filosofia o religione orientale ma non ricordo bene…ma io mi riferivo al tipo di immagine…se hai visto in giro delle immagini simili a questa..che credo ci siano ma che non ho visto, ormai è difficile inventare cose nuove in fotografia, ma è possiblissimo reinterpretarle secondo la propria mappa del mondo. grazie per la possibilità di confronto 🙂 ciaooo Raff
Aprile 15, 2009 alle 6:33 pm #1457277DoppiadiPartecipanteMi pare evidente, ancor più dopo aver letto alcune specificazioni, che l’ immagine voglia trasmettere disagio, angoscia, e per me riesce perfettamente in questo suo ruolo perché sono proprio alcune delle emozioni che suscita in me, trovo che sia un lavoro curato e pensato, e che voglia esprimere dei sentimenti forti, apprezzo dunque nel mio piccolo l’ impegno profuso e l’ essere riuscito a comunicare qualcosa, decisamente non un aspetto scontato, ciao ciao!
Aprile 15, 2009 alle 6:37 pm #1457279mabriolaPartecipanteL’idea che nasce da questo scatto, al di là della originalità o meno…non mi piace discutere di argomenti fortemente opinabili, profondi e “difficili” come l’essere originale o meno, mi piace per come esso viene creato. La “forma” colore forse mi convince un po meno non per via dell’idea in se, ottimamente spiegata nel tuo passaggio Raf, ma per la eccessiva saturazione/contrasto in PP. Leggerei questa immagine anche con una differente PP sul low key intero con leggerissima texture mantenedo abbastanza neutri, ma slavati, i toni della pelle magari proverei anche a lavorare su una possibile versione in BN che credo possa sposarsi bene con il genere. complimenti e grazie soprattutto per la spiegazione delicatamente esaustiva.
Aprile 15, 2009 alle 7:27 pm #1457338mikko77PartecipanteOriginariamente inviato da raffaellodilorenzo: grazie per la possibilità di confronto 🙂 ciaooo Raff
mi fa piacere tu abbia spiegato la tua foto. e ora capisco certe scelte. ma proprio questa spiegazione credo sia di troppo: il mio concetto di foto è evidentemnte diverso dal tuo 🙂 e l’ho spiegato in una parola prima… “autoesplicativo”. se come fotografo devo dare una chiave di lettura per farmi capire…forse mi sbagliato…perchè il mio msg allora è poco diretto. personalmente ritengo la fotografia qualcosa di più semplice…e proprio per questo molto universale. la fotografia è la diretta conseguenza dell’evoluzione della pittura che fino all’evento del dagherrotipo aveva nella rappresentazione della realtà la sua espressione…per poi diventare qualcosa di astratto e più complicato da capire. quindi…ripeto…se vuoi esser artista, ottimo (così almeno mi sembra sia il tuo biglietto da visita). ma se poi devi spiegare in modo così importante la tua foto…ho dei dubbi “culturali” su da che parte vuoi stare 🙂
Aprile 15, 2009 alle 11:04 pm #1457422raffaellodilorenzoPartecipantesi abbiamo idee molto diverse se non opposte la prendo larga: purtroppo il concetto che una fotografia sia un linguaggio universale è ancora molto radicato forse ancor più del concetto altrettanto ingannevole che la fotografia sia rappresentazione della realtà Che la fotografia debba essere autoesplicativa credo sia un limite superfluo e per certi versi un’illusione per un motivo molto semplice: la fotografia non è un linguaggio universale. Basta un esercizo elementare: prendi diverse foto e posizionale in un certo ordine e crei un racconto, le stesse foto se collocate in ordine doverso possono raccontare qualcosa di diverso. Oppure, basta riflettere, su come il valore di certe immagini sia cambiato nel tempo. Noi oggi leggiamo le foto del passato con una concenzione diversa e una ricerca diversa da quelle che hanno spinto a crearle e da come venivano percepite all’epoca. E questo perchè noi vediamo in funzione di ciò che sappiamo e conosciamo. Ci sono dei saggi interessanti sull’argomento tipo “sulla fotografia” della sontag oppure “le idee della fotografia” di marra oppure “camera chiara” di barthes. la tua affermazione sull’essere artista non la capisco…stai dicendo che un artista non dovrebbe essere nella condizione di spiegare la propria opera? Bè a parte che le fotografie che ho esposto non sono queste, e anzi sono anche più ermetiche, bè ti devo smentire, molte opere di artisti contemporanei, inclusi fotografi, sono di difficile lettura anche per gli addetti ai lavori e te lo dico non per sentito dire ma perchè frequento ambiente e alcuni miei cari amici organizzano mostre di arte contemporanea. Non per niente è nato all’interno dell’arte contemporanea un movimento di artisti che ha deciso di rendere l’arte più fruibile e comprensibile spesso creando un opera o una perfomance che addirittura coinvolga gli spettatori o gli abitanti di certi luoghi. Per cui onestamente non capisco il senso della frase riguardo all’essere artista al spiegare la foto e ai dubbi culturali. Lo conosci il lavoro di Giacomelli “omaggio a spoon river? ” guardalo, leggi le foto e poi se riesci a spiegarmelo te ne sarei grato perchè non ci capisco una mazza pur avendone studiato il libro e avendo studiato giacomelli. Eppure Giacomelli non è che sia un proprio un novellino e credo che nn si possa neanche affermare che non sia fotografare Qualche perplessità viene a me, la teoria del colore e la psicologia dell’immagine dovrebbero essere patrimonio di tutti colori che si definiscono fotografi, è vero che per molti basta tenere in mano una macchina fotografica e fare clic per definirsi tali. la fotografia è un linguaggio se non si conosce tale linguaggio lo si dovrebbe imparare.
Aprile 15, 2009 alle 11:28 pm #1457434raffaellodilorenzoPartecipante@ doppiadi: grazie @ mabriola: interessante le tue osservazioni, proverò ad applicarle alle foto, in realtà avevo già svolto qualcosa di simile per un lavoro corpografie erano decisamente lowkey e monocromatiche, proverò a seguire i tuoi suggerimenti
Aprile 15, 2009 alle 11:40 pm #1457440enrixPartecipanteIo sono d’accordo con Doppiadi. L’immagine trasmette inquietudine e quindi è viva, comunicativa e rintra nelle forme creative di espressione estetica. Essendo tale non può esistere una standardizzazione nelle tecniche di PP, in quanto sopprimerebbe il lato artistico personale. Piuttosto, distinguerei in questo caso, l’opera digitale finale o immagine, dalla fotografia primaria della quale a mio avviso, sono andati smarriti i connotati d’origine… Questo almeno, è il mio parere.
Aprile 16, 2009 alle 2:51 am #1457537mikko77PartecipanteOriginariamente inviato da raffaellodilorenzo: si abbiamo idee molto diverse se non opposte la prendo larga: purtroppo il concetto che una fotografia sia un linguaggio universale è ancora molto radicato forse ancor più del concetto altrettanto ingannevole che la fotografia sia rappresentazione della realtà Che la fotografia debba essere autoesplicativa credo sia un limite superfluo e per certi versi un’illusione per un motivo molto semplice: la fotografia non è un linguaggio universale. etc. etc….taglio solo per questioni di leggibilità…
abbiamo idee opposte sul messaggio da veicolare nella fotografia… io cerco emozioni fruibili…e credo che tutti i fotografi famosi e non di nicchia lo siano grazie a questo piccolo grande segreto. ma non voglio di certo convincerti…sarebbe una stupida illusione. infondo…una immagine deve raccontare a mio avviso, ed è questa la sua forza rispetto ad altri mezzi, raccontare una realtà…vista attraverso il fotografo…ma pur sempre raccontare e non esser raccontata dalle parole di un critico… sarà un mio limite…ma non credo più di tanto. quindi…ben venga anche invertire le foto di una storia…(se non si deve fare una cronaca “storica”) se poi con questa inversione si vuole comunicare anche qualcosa di diverso. infondo la fotografia è una rappresentazione della realtà…e non LA realtà, proprio per la sua intrinseca natura del mezzo usato e del concetto di realtà filosofica. io credo in tutta sincerità che tu te la sia un po’ presa per la mia critica non positiva sulla tua foto…ma spero di sbagliarmi anche se leggo nelle tue parole un po’ di avversione. allora…in vena di schiettezza…ti dico che mi sono guardato con attenzione il tuo sito…e non mi piace il tuo modo di scattare. ma questo non vuol dire che non debba guardare le tue opere. anzi…se noti ho dedicato molto tempo a commentare e chiedere spiegazioni perchè cmq incuriosito.
Aprile 16, 2009 alle 3:22 am #1457554raffaellodilorenzoPartecipanteio non credo che tutti i fotografi siano tali in funzione del loro veicolare emozioni fruibili, anzi credo sia riduttivo, sempre che io abbia capito bene. Witkin, Maleonn, Gordin, Bavari per citarne alcuni non sono fruibili ma non credo che nessuno si sogni di affermare che non sono fotografi o che non fanno fotografia, hanno messaggi diversi che comunicano in modo diverso. Vero che una foto deve raccontare ma non sempre questo è il fine. Tu racconti solo? o magari fai delle riflessioni o ti poni delle domande ogni tanto? Perfettamente d’accordo sulla realtà fotografica Mi spiace di averti dato l’impressione di essermela presa. Non me la prendo di certo se una foto non piace, prendo atto del fatto che non ti piace come scatto è una tua opinione e la rispetto Magari tra un paio di anni non piaceranno neanche a me. D’altronde abbiamo punti di vista diversi e modi diversi di esprimerli. A me piacciono le tue immagini anche perchè è un modo diverso di vedere rispetto al mio e mi incuriosisce, c’è sempre da imparare. nello specifico cosa non ti piace del mio modo di scattare?
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