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Novembre 24, 2010 alle 6:20 am #1614865ziopatrizioPartecipante
Cari tutti, nell’oggetto di questo post cito Parigi, ma in realtà il dilemma della scelta mi assale ogni volta che torno da un viaggio con molte foto (compreso il viaggio di nozze di quest’estate negli USA). Il mio problema consiste nel non riuscire mai a scegliere quali e quante foto tenere o stampare delle numerose scattate. A questo si aggiunge il un altro dilemma: “Quali foto devo elaborare ? Quali possono andare bene cosi come sono ? Questa elaborazione è sufficiente ?”. Il punto deriva come al solito dalla limitatezza del tempo a disposizione per l’elaborazione, nonché nel riuscire a capire quando l’elaborazione possa essere adeguata e sufficiente. Adesso, poiché sono convinto che la limitatezza del tempo a disposizione da dedicare all’elaborazione delle nostre foto sia un problema comune ai più… vi chiedo: “Come fate ? :)” Vi premetto che ho provato alcune “strategie”, finora piuttosto poco soddisfacenti (come ad esempio provare ad utilizzare software per la gestione di workflows tipo Aperture per Mac e Lightroom dell’Adobe, assegnando ad ogni foto un certo numero di stelline od un colore di riferimento… assegnazioni che mano mano avanzavo nell’analisi delle foto andavano DECISAMENTE a perdere la loro coerenza iniziale). Quali sono i vostri “must” ? Inoltre, il software che usate, vi aiuta in qualche modo ? Quando avete più foto del solito soggetto, con una inquadratura simile, tenete solo una foto o le tenete tutte ? I vostri scatti RAW li conservate tutti ? Grazie per la pazienza, — Patrizio
Novembre 24, 2010 alle 11:10 am #1614870Lorenzo CanonianiAmministratore del forumPost doppio cancellato
Novembre 24, 2010 alle 11:12 am #1614871Lorenzo CanonianiAmministratore del forumCiao Patrizio La sezione “generica” e’ dedicata alla pubblicazione delle nostre foto Sposto il topic nel thread corretto. [lo]
Novembre 24, 2010 alle 12:23 pm #1614875firebladePartecipantePatrizio, è difficile darti il consiglio che chiedi. In pratica ci stai chiedendo di sostituirci a te nella fase di analisi, valutazione ed elaborazione delle foto. Il tutto senza nemmeno averle viste. Però non ci hai chiesto di sostituirci a te durante la fase di scatto, altrimenti non saresti tornato con 459 foto. Ora, applicando la nota regola di Giulio Forti del 3/36, dovresti buttar via 421 delle tue 459 foto. Delle 38 rimanenti dovresti selezionare le più significative ed elaborarle, stimo una dozzina. Questo procedimento può essere molto utile per imparare a non scattare ‘a pera’ le volte successive, dato che è un procedimento lungo, noioso ed impegnativo. Ma è istruttivo, e val la pena di affrontarlo visto che concorre a formare spirito critico. Gli altri elementi che concorrono sono l’educazione alla visione delle foto, che può sicuramente avvenire tramite visione di mostre e raccolte di fotografie (ma non quelle della Colombari: il pattume solitamente è diseducativo), e la lettura di saggistica adeguata all’uopo (qualcosa trovi nella sezione dei libri consigliati).
Novembre 24, 2010 alle 1:55 pm #1614887CarloPartecipanteCiao Patrizio. Direi innanzitutto che il tuo problema è condiviso da molti altri fotoamatori (me compreso quando ero alle prime armi ancora ai tempi della mia compatta :)). Da quando ho imparato a valutare le scene, la luce e la “necessità” o meno di scattare prima dello scatto (scusa il gioco di parole), il problema si è risolto da sè. Capita a tutti di vedere tanti soggetti interessanti da fotografare quando si è in un posto nuovo e la tentazione di scattare immediatamente è sempre dietro l’angolo: tutto ciò ovviamente è stato introdotto da quando esiste il digitale, che permette di scattare migliaia di immagini anche identiche, tanto non vi sono costi di sviluppo o di rullino. Personalmente, quando ho capito che centinaia di scatti erano davvero troppi, ho deciso di seguire un metodo, ovvero pensare di essere in analogico: questo agli inizi mi ha aiutato a sfoltire la mia memory card, ma rimaneva sempre il problema della qualità degli scatti. Con il tempo e l’esperienza, senza nemmeno pensarci troppo, ho imparato ad ambientarmi nel luogo dello scatto, a cercare di capire l’atmosfera e realizzare una serie di scatti che cerchino di coglierla: se ci si riesce o meno non è un problema, agli inizi, l’importante è provarci. Vedrai che gli scatti passeranno dai 400 a massimo un centinaio. Ci sarebbero molte altre cose da dire (in modo anche migliore), ma per ora mi limito a darti questo consiglio, che penso sia condiviso un po’ da tutti. Per quanto riguarda i tuoi 400 scatti di Parigi, beh, io processerei con il metodo che uso sempre per smistare gli scatti quando collego la reflex al pc: apro DPP, visualizzo tutte le foto ed apro quelle che realmente mi interessano ed ale quali ho dedicato piú attenzione, dopodichè le marchio con un numero. Dopo che ho finito di marchiarle tutte, me le riguardo una ad una e scelgo quelle che realmente vorrò elaborare e le marchio con un altro numero: do questa operazione mi rimangono SEMPRE al massimo una ventina di scatti (ma deve andare davvero bene). Gli altri li tengo (cancellando quelli fuori fuoco o quelli inutili), sistemando i CR2 in un hd esterno: se qualche volta li vorrò vedere, aprirò DPP e me li guarderò (tanto ogni volta che il software viene aperto, esso è come e convertisse le immagini, che appaiono sempre ben bilanciate e contrastate). Per terminare, tieni conto che questo è il mio metodo: ognuno ha il proprio ed è giusto che se lo scelga da solo. In ogni modo, anche dopo due settimane passate in un posto totalmente nuovo, non sono tornato mai con più di un centinaio di scatti, sfoltisco sempre dalla reflex anche sul tragitto in aereo od in treno. Credo che una delle cose più difficili da combattere sia la paura di non immortalare qualcosa che ha attratto l’attenzione: finchè si tratta di paesaggi o città è un conto, ma pensa a me, che adoro la macrofotografia 😀 …sarebbe un bel casino! 🙂 Buona giornata e spero di esserti stato utile. P.s. Sono con l’ipad, quindi mi scuso per eventuali orrori di ortografia, dovuti al dizionario che, se è utile in cerette circostanze, in altre è veramente odioso 🙂
Novembre 24, 2010 alle 4:47 pm #1614923ziopatrizioPartecipanteInnanzi tutto un sentito grazie per le vostre risposte. Sono state precise e concise, credo mi aiuteranno in futuro a controllare il “grilletto” compulsivo. :)) Come commento personale devo aggiungere che il viaggio a Parigi è stato occasione per testare la mia brand new 50D, che ho comprato dopo essermi ritrovato qualche soldino in seguito alla vittoria di un concorso fotografico che si è svolto qui al (dopolavoro del) CNR. Fermo restando l’eccesso delle 459 foto, avendo una macchina nuova, la tentazione di scattare un po’ di più (credo sia) abbastanza naturale. Se ci aggiungiamo il Louvre con scatto libero e la moglie con l’eccitazione di trovarsi nella città dell’amore… beh cercate di capite la mia situazione :))). Presto pubblicherò qualche foto, sperando di fare cosa gradita :). Ciao, e grazie ancora per i vostri commenti e suggerimenti. — Patrizio
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