Staglieno

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  • #1832567
    Stefania
    Partecipante

    [quote=”marco66″ post=656854]Mi pareva di aver gia’ risposto qui [scr] comunque
    Complimenti per il primo sviluppo che non si scorda mai bene o male sia venuto
    Ci sono alcuni scatti molto belli che meritano una stampa,che come ti dicevano sarebbe anche di aiuto per tarare la filiera.

    Se ti posso dare un consiglio (non e’ farina del mio sacco ma riporto solo cio’ che ho imparato da altri)
    Cerca di fare le foto nelle condizioni di luce quindi basso contrasto,alto contrasto, misto
    Cio per poter regolare il tempo di sviluppo in modo che vada bene per tutte le foto della serie
    Puoi anche fare meta’ scatti in una situazione e meta’ in un’altra ,lascciando magari uno scatto vuoto in mezzo per tagliare il negativo e fare 2 sedute di sviluppo diverse.
    Aiuta anche fare bracketing (detta in digitale) cosi vedi come lo sviluppo agisce, su luci e ombre nelle varie condizioni di scatto dette sopra.
    Naturalmente annotare tutto e’ buona regola. [lo][/quote]

    Grazie Marco66 per i preziosi consigli mi saranno sicuramente molto utili, non avevo pensato a fare come mi hai suggerito e mi sembra una cosa giustissima

    #1832568
    Luppolo
    Partecipante

    Dire che poco importa la luce in fotografia mi pare eccessivo…
    Lo stesso concetto applicato alle statue potrebbe essere applicato ad una modella famosa, ad una attrazione naturale, una piazza celebre e così via.
    Secondo me c’è tutto lo spazio per il fotografo di interpretare l’opera d’arte, studiando la luce, le modalità di ripresa (angolo e focale) , la composizione (il tutto o il particolare).
    Ne sono un esempio le foto della Stefy: prima volta a Staglieno e luce difficile non l’hanno aiutata.
    In Certosa a Bologna ha espresso molto meglio ed in modo convincente la sua passione.

    #1832569
    Stefania
    Partecipante

    [quote=”corsa46″ post=656818]ho provato solo ad aumentare un po’ di nitidezza e il contrasto:

    ( se ti disturba Stefy dimmelo che tolgo immediatamente)

    mi sembra migliorata e di molto.

    Ho l’impressione che alcuni fattori di una foto scansionata non si possono giudicare perchè troppo influenzati dai mezzi utilizzati per il passaggio da analogico a digitale.

    [scr][/quote]

    Grazie Luca, non mi disturba affatto, anzi mi piace molto così !
    Purtroppo alle volta risulta un po’ surreale commentare fotografie analogiche su un forum on line!

    #1832642
    Mullahomark86
    Partecipante

    [quote=”GianMauro” post=656869] MIi risulta che Jodice, consideri le statue in quel particolare lavoro quasi come delle persone… .[/quote]

    …infatti è esattamente così. E questo dimostra che è difficilmente sostenibile l’ipotesi secondo cui la fotografia di un’opera d’arte non è null’altro che la sua mera riproduzione. E questo vale non solo per le fotografie di opere d’arte.
    Poi ognuno si forma delle proprie idee circa la teoria e la pratica della fotografia, personalmente ritengo la fotografia non svincolabile dal concetto di interpretazione. Ma forse avremo modo di parlarne in topic specifici; mi fermo qua e non rubo ulteriore spazio 🙂 [lo]

    #1832901
    anna
    Partecipante

    [quote=”Mullahomark86″ post=656935][quote=”GianMauro” post=656869] MIi risulta che Jodice, consideri le statue in quel particolare lavoro quasi come delle persone… .[/quote]

    …infatti è esattamente così. E questo dimostra che è difficilmente sostenibile l’ipotesi secondo cui la fotografia di un’opera d’arte non è null’altro che la sua mera riproduzione. E questo vale non solo per le fotografie di opere d’arte.
    Poi ognuno si forma delle proprie idee circa la teoria e la pratica della fotografia, personalmente ritengo la fotografia non svincolabile dal concetto di interpretazione. Ma forse avremo modo di parlarne in topic specifici; mi fermo qua e non rubo ulteriore spazio 🙂 [lo][/quote]

    Aldo Palazzolo
    marmi

    Ringrazio Marco per avermi concesso l’onore di far pubblicare a me questi due link.

    #1833656
    anna
    Partecipante

    [quote=”marco66″ post=656854….]
    Se ti posso dare un consiglio (non e’ farina del mio sacco ma riporto solo cio’ che ho imparato da altri)
    Cerca di fare le foto nelle stesse condizioni di luce quindi basso contrasto,alto contrasto, misto
    Cio per poter regolare il tempo di sviluppo in modo che vada bene per tutte le foto della serie
    Puoi anche fare meta’ scatti in una situazione e meta’ in un’altra ,lascciando magari uno scatto vuoto in mezzo per tagliare il negativo e fare 2 sedute di sviluppo diverse.
    Aiuta anche fare bracketing (detta in digitale) cosi vedi come lo sviluppo agisce, su luci e ombre nelle varie condizioni di scatto dette sopra.
    Naturalmente annotare tutto e’ buona regola. [lo][/quote]

    Non sono d’accordo su questa procedura considerando che Stefania utilizza pellicole 120 e non 135, penso sia tempo perso e pellicola sprecata.
    Personalmente seguo i tempi indicati nella busta del D76 per la kodak trix e nella tabella ilford per la fp4 sempre con D76.
    Non ho mai avuto problemi.
    L’esposizione corretta in fase di scatto è fondamentale ed esistono in commercio pellicole con alto contrrasto che possono essere utilizzate per uno scopo preciso.
    Credo sia proprio impossibile riuscire poi, anche dopo aver fatto queste prove, ad ottenere un rullo con esposizione omogenea, come non si può pretendere di applicare il sistema zonale a tutte le fotografie che si intendono fare in un unica volta.
    Queste prove possono essere adatte per chi fa fotografia con il grande formato e non con il piccolo e il medio formato, ci si deve rassegnare.
    Quindi l’unico consiglio che mi sento di dare è di lavorare con un esposimetro esterno tarato bene e di fare uno sviluppo “normale”.

    #1833667
    gloster1974
    Partecipante

    Assolutamente d’accordo specialmente per chi e’ alle prime armi con gli sviluppi , prima di dedicarsi a tali prove ( sicuramente utili e da fare ) serve piu’ esperienza.
    Per il grande formato altro discorso a parte , attorno ad ogni scatto c’e’ davvero tanto lavoro e uno studio della luce e composizione che non lascia spazio a errori, ovviamente se si e’ esperti 😉 .

    Comunque Stefy benvenuta nel tunnel piu’ bello del mondo (o)

    #1833734
    marco66
    Partecipante

    Cerco di spiegarmi meglio su cio che volevo dire ,chiaramente anche io mi considero in piena fase di apprendimento della materia e quindi assolutamente consapevole di poter sbagliare per aver capito male certi concetti.

    Per controllare il contrasto si puo’ agire sullo sviluppo (che io sappia il modo piu’ corretto) sull’esposizione o combinando le 2 operazioni.

    Per condizioni di luce omogene non intendevo portare il campo il sistema zonale che sono d’accordo sia piu’ indicato per il grande formato (da quanto letto non per prove dirette) ma volevo far riferimento ad una profonda diversita’ di luce come puo’ essere fra una giornata di sole ed una di pioggia o fra una scena uniformemente illuminata ed una con punti luce piu’ marcati .
    Chiaramente se il rullo viene terminato in una sola di queste condizioni il problema non si pone ,
    ma difficilmente se ne scattiamo meta’ in una giornata di sole e meta’ in una di pioggia uno sviluppo standard potra’ soddisfare entrambe le situazioni.
    Si potrebbe sottoesporre nella situazione a basso contrasto come ad esempio in presenza della giornata nuvolosa per
    compensare il fatto di eseguire lo stesso sviluppo ma si potrebbe perdere dettagli nelle ombre.
    Come detto ogni suggerimento ,chiarimento ,spiegazione e’ il benvenuto …. [leg] [lo]

    #1833736
    Luppolo
    Partecipante

    Da quello che ho capito io in questi ultimi mesi di approfondimento sulla pellicola (non di esperienza diretta), è molto poco indicato “pompare” il contrasto in sviluppo.
    Aumentare il contrasto con uno sviluppo energico potrebbe forse aiutare la resa nelle scansioni, ma compromettere definitivamente la pellicola nei confronti della stampa, fino ad ottenere un negativo difficilmente stampabile.

    #1833752
    marco66
    Partecipante

    Non si tratta di pompare lo sviluppo ma di regolarlo in base al contrasto della scena
    Tenendo conto che dobbiamo annerire le ombre per avere dettaglio ,se la scena e’ a basso contrasto dobbiamo agire sullo sviluppo per aumentare (il giusto) le differenze fra i toni.
    Anche i produttori forniscono vari tempi di sviluppo in base al contrasto voluto.
    Se guardiamo la curva di una pellicola dobbiamo tener conto che lo sviluppo fa ruotare la stessa vicino al piede ,differenze
    di energia di sviluppo del 15-20% in piu’ possono fare la differenza in scene piatte come possono far rientrare nella possibilita’ di stampa scene troppo contrastate , diminuendo di tale percentuale.
    Comunque la difficolta che trovo e quella di far seguire la pratica alla tanta teoria che ho in testa e il controllo di tutto questo non mi risulta proprio facile . [pen] [lo]

    #1833757
    albo49
    Partecipante

    Marco dici bene, in teoria sembra semplice, nella reale applicazione le cose si complicano. Nella fotografia analogica sono tante le variabili che entrano in gioco e tutte interconnesse. Dato per scontato (ma non tanto), che si parte da una giusta (non necessariamente corretta) esposizione e che deve essere fatta in funzione del risultato finale che vuoi ottenere, si sceglie il tipo di pellicola adatta allo scopo e quà cominciano i primi grattacapi: bassa o media o alta sensibilità consapevole del fatto che ogni tipo restituisce risultati diversi, risultati che cambiano anche da marca a marca. Nella fase iniziale sarebbe bene provare marche diverse nelle diverse sensibilità, ma non è semplice, costi e tempi spesso limitano queste prove e spesso ci si affida ai consigli degli amici esperti (da non fare). Risolto questo primo scoglio comincia la parte più tosta: sviluppo e stampa. Molti si affidano a laboratori per lo sviluppo del negativo, ma se i risultati dovessero essere scadenti comincia lo sconforto e le perplessità: colpa mia o del laboratorio ? Che ne so! aspetta che mi rivolgo all’amico esperto che sa tutto sperando in una risposta confortante tipo: “è certamente colpa del laboratorio”. Ha, meno male – penso – il negativo è pessimo, ma la colpa non è mia. Resta il fatto che in quel negativo poche sono le foto stampabili e il lavoro fatto sembra irrimediabilmente perso. Per fortuna erano solo prove che posso rifare. Sulla base di queste prime esperienze, se debbo fare le foto al battesimo del nipotino che faccio, uso l’analogica o il telefonino ? Uso il telefonino e proseguo con le prove. Non ho ancora trovato la pellicola giusta, ma non posso avere certezze finchè non imparo a sviluppare il negativo. Gli amici esperti dicono che è semplice e l’attrezzatura costa relativamente poco – perchè allora non cominciare ? Acquistato il necessario e mi accingo a sviluppare il primo rullino in bw. Cerco un posto che consenta di ottenere il buio completo (o acquisto l’apposita sacca), carico la pellicola nella spirale (dopo diverse prove ci riesco) e la chiudo bene nella tank. Seguendo le indicazioni del bugiardino e quelle immancabili dell’amico esperto, preparo i liquidi: lo sviluppo, l’arresto, il fissaggio e l’emolliente. Primi dilemmi: come ho esposto la pellicola ? Come era illuminata la scena ? che tipo di contrasto voglio ottenere ? Fortunatamente sono foto di prova scattate di giorno in condizioni di luce ottimale e posso procedere tranquillo. Controllo la temperatura dei liquidi: che fatica mantenere i 20 gradi, per fortuna posso risolvere regolando il tempo e l’agitazione se la temperatura è un po’ più alta, se invece è più bassa ? In entrambi i casi conviene il bagnomaria che mi permette di tenere tutti i liquidi alla stessa temperatura. Mi procuro una bacinella bella grande, la riempio di acqua alla giusta temperatura e vi immergo i contenitori con i liquidi in questo modo posso aggiungere acqua calda o fredda alla bisogna. Tutto sotto controllo, verso lo sviluppo > agito per i primi 30 secondi > batto la tank 2/3 volte sul tavolo per eliminare eventuali bollicine e procedo con due capovolgimenti della tank ogni minuto battendo la tank sul tavolo alla fine dei capovolgimenti. Trascorsi i minuti previsti, verso lo sviluppo nel suo contenitore, faccio uno sciacquo veloce (possibilmente con l’apposito tubo collegato al rubinetto), svuoto la tank e verso l’arresto per 20/30 secondi. Recupero l’arresto e verso il fissaggio. Se il fissaggio è fresco non ci sono problemi, se invece è già stato usato debbo verificare la sua azione. Mentre sviluppo prendo uno spezzone o la coda della pellicola che avevo tagliato prima di inserire la pellicola nella spirale e la immergo nel contenitore del fissaggio e controllo in quanto tempo diventa completamente trasparente, se supera il tempo previsto nel suo bugiardino è da buttare, se invece agisce in 2/3 minuti allora posso tranquillamente usarlo per un tempo almeno doppio rispetto alla prova. Terminato il fissaggio tolgo il coperchio della tank sollevo la spirale e controllo la trasparenza, se tutto è ok richiudo la tank, infilo il tubo e procedo col lavaggio in acqua corrente per 15/20 minuti. Alla fine, dopo aver svuotato e aperto la tank, un bagno di emolliente per circa un minuto conclude il processo. Finalmente posso estrarre la pellicola che dovrò appendere, con le apposite pinze, in luogo privo di polvere e lontano dal passaggio (ideale è un box doccia), faccio scorrere la pellicola tra indice e medio 2/3 volte per eliminare quanto più liquido possibile e lascio asciugare.
    E questo è solo lo sviluppo. Per la stampa ? Si vedrà.

    #1833759
    Mullahomark86
    Partecipante

    Sicuramente sviluppare non è per persone pigre. Infatti io non sviluppo. Ho la fortuna di conoscere tre persone competenti che hanno la pazienza di sviluppare le mie pellicole, meglio di così 🙂
    Ma per quelli non pigri, come ha detto gloster, può diventare davvero un bellissimo tunnel.

    #1833761
    albo49
    Partecipante

    Comunque Marco è consolante il fatto che molti, bene o male, ci riescono, evidentemente non è poi così difficile ed impegnativo.

    #1833762
    Mullahomark86
    Partecipante

    [quote=”Albo49″ post=657801]Comunque Marco è consolante il fatto che molti, bene o male, ci riescono, evidentemente non è poi così difficile ed impegnativo.[/quote]

    Molto consolante e a loro va tutta la mia stima, e meno male che ci sono sennò io come farei?

    Non volevo scoraggiare nessuno anzi, era solo il mio modo autoironico di sottolineare la perizia artigianale, nel senso più alto del termine, che molti, anche tra i membri di questo forum, hanno raggiunto [lo]

    #1833765
    Stefania
    Partecipante

    Tirando le somme, dopo aver letto i consigli di tutti, non so se ho trovato il mio “metodo” ma sicuramente devo e ho voglia di fare ancora tante prove e tanti esperimenti…..

    Peccato per la mancanza di tempo che non aiuta di certo, pero’ posso dire che non vedo l’ora di mettermi di nuovo all’opera con lo sviluppo….aspettando con ansia il momento che sicuramente avverra’ ,prima o poi, che rovinero’ un rullino.. [scu] [scu]

    Grazie a tutti! (o) [app]

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