- Questo topic ha 35 risposte, 9 partecipanti ed è stato aggiornato l'ultima volta 12 anni, 10 mesi fa da GianMauro.
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Gennaio 3, 2012 alle 12:50 am #1686710valeriobryPartecipante
Chiedo scusa: utilizzare un esposimetro esterno ci riporta, credo, ai tempi dell’analogico. Come giustamente diceva Fireblade nel suo vecchio intervento, misurare con luce incidente permette di fare ottime diapositive. Io ho quasi sempre scattato diapositive, ma non lo faccio più e non so chi lo faccia ancora. Ho scattato anche Still Life con banco ottico e l’esposimetro esterno era necessario; sicuramente per delle foto in studio è ancora necessario. Ma, e qui arriva la mia domanda, a parte un benemerito progresso nella comprensione di cosa c’è dietro uno scatto, a cosa servirebbe al giorno d’oggi tutto ciò? Calcolare il 50%, 18%, 12% usare il cartoncino grigio (ce l’ho, e anche la scala dei grigi e dei colori) etc. etc. e poi magari scoprire che la foto non è neanche correttamente esposta? Secondo me, il digitale obbliga ad agire diversamente, non fosse solo che per il fatto che ogni scatto lo controlli immediatamente. Ricordate che negli studi di moda si facevano gli scatti di prova col dorso Polaroid? Adesso si guardano al PC collegato direttamente alla macchina. Insomma, se vogliamo scattare in analogico, facciamolo, ci mancherebbe altro, ed usiamo le tecniche dell’analogico. Ma se usiamo il digitale usiamo le tecniche ad esso connaturate. Spero di non aver detto troppe sciocchezze e che nessuno se ne sia risentito, perchè non era questa la mia intenzione, ma unicamente interrogarmi sulle tecniche fotografiche attuali.
Gennaio 3, 2012 alle 12:51 am #1686711riofe2012PartecipanteOriginariamente inviato da dinifra: Gli esposimetri misurano l’esposizione come se gli oggetti fossero grigi medi …… Ecco spiegato in maniera rozza il pensiero di Gianmauro.
Una maniera “rozza” che rende al 100%. Era questo che volevo sentire. Grazie Gianmauro. Allora dove sta il problema? Basta conoscere la giusta esposizione per il grigio medio e poi regolarsi se esporre sulle luci, sulle ombre o sui toni medi in relazione alla gamma d’esposizione del soggetto e del sensore. Per soggetti con ampia gamma in buona parte si ovvia con lHDR. Quindi non condivido al 100% laffermazione di Fireblade quando dice che esporre per incidente salva le luci ed è un ottimo metodo per le diapositive in pieno giorno. Tali valori dovrebbero essere usati come base e poi fare gli opportuni ritocchi in relazione al soggetto, + o qualche stop.
Gennaio 3, 2012 alle 12:57 am #1686712riofe2012PartecipanteValerio condivido pienamente tranne sulle dia che col sole pieno era meglio esporre sulle luci
Gennaio 3, 2012 alle 1:05 am #1686713dinifraPartecipanteOriginariamente inviato da valeriobry: Chiedo scusa: utilizzare un esposimetro esterno ci riporta, credo, ai tempi dell’analogico. Come giustamente diceva Fireblade nel suo vecchio intervento, misurare con luce incidente permette di fare ottime diapositive. Io ho quasi sempre scattato diapositive, ma non lo faccio più e non so chi lo faccia ancora. Ho scattato anche Still Life con banco ottico e l’esposimetro esterno era necessario; sicuramente per delle foto in studio è ancora necessario. Ma, e qui arriva la mia domanda, a parte un benemerito progresso nella comprensione di cosa c’è dietro uno scatto, a cosa servirebbe al giorno d’oggi tutto ciò? Calcolare il 50%, 18%, 12% usare il cartoncino grigio (ce l’ho, e anche la scala dei grigi e dei colori) etc. etc. e poi magari scoprire che la foto non è neanche correttamente esposta? Secondo me, il digitale obbliga ad agire diversamente, non fosse solo che per il fatto che ogni scatto lo controlli immediatamente. Ricordate che negli studi di moda si facevano gli scatti di prova col dorso Polaroid? Adesso si guardano al PC collegato direttamente alla macchina. Insomma, se vogliamo scattare in analogico, facciamolo, ci mancherebbe altro, ed usiamo le tecniche dell’analogico. Ma se usiamo il digitale usiamo le tecniche ad esso connaturate. Spero di non aver detto troppe sciocchezze e che nessuno se ne sia risentito, perchè non era questa la mia intenzione, ma unicamente interrogarmi sulle tecniche fotografiche attuali.
Con un esposimetro esterno e magari a luce incidente hai uno strumento importante per azzeccare l’esposizione e per ottenere l’effetto che hai in testa. Se non conosci la teoria non te na fai niente di un esposimetro e le foto verranno un po’ a caso ma se la conosci e hai un esposimetro ottieni risultati migliori. E questo vale per l’analogico e per il digitale. Con il digitale l’unica differenza è che vedi subito il risultato e se puoi riesegui lo scatto ma se non puoi? Se la farfalla è volata via? Se il calciatore ha già segnato? Se tuo figlio ti volta le spalle e quel bel sorriso lo hai perso? Ciao Francesco
Gennaio 3, 2012 alle 1:12 am #1686714riofe2012PartecipanteOriginariamente inviato da dinifra: Con un esposimetro esterno e magari a luce incidente hai uno strumento importante per azzeccare l’esposizione e per ottenere l’effetto che hai in testa. Se non conosci la teoria non te na fai niente di un esposimetro e le foto verranno un po’ a caso ma se la conosci e hai un esposimetro ottieni risultati migliori. E questo vale per l’analogico e per il digitale. Con il digitale l’unica differenza è che vedi subito il risultato e se puoi riesegui lo scatto ma se non puoi? Se la farfalla è volata via? Se il calciatore ha già segnato? Se tuo figlio ti volta le spalle e quel bel sorriso lo hai perso? Ciao Francesco
assolutissimamente vero anche questo
Gennaio 3, 2012 alle 1:26 am #1686717valeriobryPartecipanteValerio condivido pienamente tranne sulle dia che col sole pieno era meglio esporre sulle luci Sì, certamente, ed ho sempre esposto anch’io sulle alteluci, altrimenti la dia veniva fuori sbiadita, grazie anche alla sua ridotta latitudine di posa. Incidentalmente: penso che le DIA abbiano costituito un’ottima scuola in vista del digitale! Francesco: certamente hai ragione anche tu, non intendevo dire che certe tecniche siano ormai inutili. Ma nel giusto ambito: sicuramente nelle prove di still life che sono state postate. Di certo però non userei mai cartoncini, esposimetri esterni etc. per immortalare una farfalla che certo non aspetterà tutti i miei traffici propedeutici allo scatto, nè posso chiedere lo stesso al giocatore davanti al portiere. Se poi devo riprendere mio figlio (tre anni), lo so io che fine farebbe il cartoncino! Trovo comunque interessante approfondire questi argomenti, che sicuramente sono un passo avanti rispetto all’eterno dubbio: 24-70 o 24-105? 7D o 5D?
Gennaio 3, 2012 alle 1:26 am #1686719pippobassiPartecipanteConcordo in pieno con quanto espresso sopra. Ovviamente poi ci sono dei sistemi più o meno validi per “tirare a campare”, mi spiego. Io fotografo tanto i miei bambini avendone 3, occorre imparare un sistema per fare la bella foto senza “asciugare” il piccolo soggetto. Io mi sono abituato a cercare il grigio 18% in natura. una sufa, un cappotto, una strada asfaltata da tanti anni ecc.. Poi punto, blocco l’esposizione, faccio la messa a fuoco ed eseguo. Io così mi trovo molto bene ma anche il trucco della mano non è male! Ciao!
Gennaio 3, 2012 alle 1:47 am #1686727diego_75PartecipanteL’esposizione è tutto in fotografia, gli esposimetri non sono intelligenti, sono tarati secondo alcuni parametri, quindi, o li conosci e sai come gestirli, o vai a caso. Se intendo fotografare una strada innevata occorre compensare l’esposizione, l’esposimetro non riesce a capire che si tratta di neve, a meno che non abbiate tempo da perdere e riprovare a scattare diverse volte guardando l’istogramma nel display. Personalmente preferisco comprendere i principi che ci sono dietro in modo tale da sapere preventivamente come si comporterà l’esposimetro.
Gennaio 3, 2012 alle 2:52 am #1686731dinifraPartecipanteComunque il “trucco” della mano non è una novità, c’è in molti libri (anche Forti lo suggerisce). Altri trucchi sono misurare l’esposizione del cielo o di una strada asfaltata chiara. Insomma sapendo che il riferimento è un grigio basta trovare un elemento che rifletta in maniera simile e calcolare le differenze in maniera appropriata. Molto spesso l’esperienza sul campo aiuta. Ciao Francesco
Gennaio 3, 2012 alle 3:09 am #1686734GianMauroPartecipanteOriginariamente inviato da valeriobry: Chiedo scusa: utilizzare un esposimetro esterno ci riporta, credo, ai tempi dell’analogico. Come giustamente diceva Fireblade nel suo vecchio intervento, misurare con luce incidente permette di fare ottime diapositive. Io ho quasi sempre scattato diapositive, ma non lo faccio più e non so chi lo faccia ancora. Ho scattato anche Still Life con banco ottico e l’esposimetro esterno era necessario; sicuramente per delle foto in studio è ancora necessario. Ma, e qui arriva la mia domanda, a parte un benemerito progresso nella comprensione di cosa c’è dietro uno scatto, a cosa servirebbe al giorno d’oggi tutto ciò? Calcolare il 50%, 18%, 12% usare il cartoncino grigio (ce l’ho, e anche la scala dei grigi e dei colori) etc. etc. e poi magari scoprire che la foto non è neanche correttamente esposta? Secondo me, il digitale obbliga ad agire diversamente, non fosse solo che per il fatto che ogni scatto lo controlli immediatamente. Ricordate che negli studi di moda si facevano gli scatti di prova col dorso Polaroid? Adesso si guardano al PC collegato direttamente alla macchina. Insomma, se vogliamo scattare in analogico, facciamolo, ci mancherebbe altro, ed usiamo le tecniche dell’analogico. Ma se usiamo il digitale usiamo le tecniche ad esso connaturate. Spero di non aver detto troppe sciocchezze e che nessuno se ne sia risentito, perchè non era questa la mia intenzione, ma unicamente interrogarmi sulle tecniche fotografiche attuali.
Infatti, il mio era solo un’esercizio. Sono un tipo curioso e mi piace studiare. Ciao
Gennaio 3, 2012 alle 3:10 am #1686735GianMauroPartecipanteOriginariamente inviato da dinifra: Gli esposimetri misurano l’esposizione come se gli oggetti fossero grigi medi cioè un grigio ottenibile sul tuo computer con 128 di Rosso, 128 di Verde e 128 di Blu. Questo grigio riflette il 18% della luce che riceve e così è stato per decenni. Le macchine fotografiche più recenti in realtà espongono per un grigio che riflette il 12%. Ecco spiegato in maniera rozza il pensiero di Gianmauro.
non avrei saputo spiegarlo meglio grazie
Gennaio 3, 2012 alle 3:23 pm #1686764valeriobryPartecipanteCiao Gianmauro, credo che alla fine della discussione tu abbia detto la cosa giusta: “sono un tipo curioso e mi piace studiare”. Sono perfettamente d’accordo e spero che in tutti noi non manchi mai questa curiosità!
Gennaio 3, 2012 alle 3:31 pm #1686766dinifraPartecipanteOriginariamente inviato da valeriobry: Ciao Gianmauro, credo che alla fine della discussione tu abbia detto la cosa giusta: “sono un tipo curioso e mi piace studiare”. Sono perfettamente d’accordo e spero che in tutti noi non manchi mai questa curiosità!
Certo Valerio, è proprio la curiosità che crea il progresso in tutti i campi. Qui più modestamente se ci si incuriosisce possiamo fare un salto di qualità nel nostro hobby. Ciao Francesco
Gennaio 3, 2012 alle 3:56 pm #1686770GianMauroPartecipanteAssolutamente d’accordo con entrambi
Gennaio 3, 2012 alle 8:37 pm #1686825riofe2012PartecipanteOriginariamente inviato da GianMauro: No, sono due modi diversi usati per esprimere lo stessa concetto. Comunque oggi rivedrei molto il concetto e non utilizzeri il grigio al 18% ma bensì al 12%, come del resto fatto notare da fireblade
al 18% corrisponde 128, 128, 128. al 12% cosa corrisponde ?
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