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Maggio 29, 2011 alle 12:01 pm #1649627carlo_20000Partecipante
Buona giornata. C’è un modo per calcolare il tempo di sicurezza quando sul 250 IS mm viene montata la lente 500D (tenendo conto che la fotocamera non è una 40D, quindi sensore ridotto)? Grazie
Maggio 29, 2011 alle 12:04 pm #1649628carlo_20000PartecipanteScusate ripeto il messaggio perchè avevo lasciato un NON di troppo Buona giornata. C’è un modo per calcolare il tempo di sicurezza quando sul 250 IS mm viene montata la lente 500D (tenendo conto che la fotocamera E’una 40D, quindi sensore ridotto)? Grazie
Maggio 29, 2011 alle 1:26 pm #1649636firebladePartecipanteMolto, molto a spanne. Anteponendo una lente aggiuntiva, la focale effettiva dell’obiettivo diventa circa uguale a quella della lente aggiunta. La 500D è una lente da mezza diottria, quindi ha una focale di 500mm. Perciò il tempo di sicurezza è 1/(250×1.6) = 1/400
Maggio 29, 2011 alle 1:35 pm #1649641carlo_20000PartecipanteGrazie fireblade, ma non mi è chiaa una cosa: perchè non hai moltiplicato 500×1.6? Se fosse una svista allora t=800 da cui secondo me potrei togliere 3 STOP per l’IS, quindi 1/100 Il mio discorso è vaido? Grazie ancora
Maggio 29, 2011 alle 1:47 pm #1649642firebladePartecipanteSi, hai ragione è 500×1.6
Maggio 29, 2011 alle 2:06 pm #1649644bepocPartecipantex carlo_20000 Un modo semplice di calcolarlo per difetto (ossia che Ti fornisce un tempo non sufficientemente rapido) esiste. Una lente da due diottrie applicata ad un obiettivo da 250mm e supponendo nulla la distanza tra i piani nodali anteriori lo trasforma in un 166mm. Moltiplicato x1.6 (il tempo di sicurezza dipende dal rapporto tra le dimensioni dei sensori) diventa 266mm. Quindi un tempo di sicurezza di 1/500 (il più rapido vicino a 1/266). Questo calcolo però è affetto da un baco di fondo. Il tempo di sicurezza (1/f) non è un tempo che, una volta definiti certi parametri, deriva da un calcolo geometrico come la profondità di campo. È, invece, un parametro trovato analizzando statisticamente fotografie riprese: . . a) Su sensore formato 35 mm. . . b) A distanze medio/lunghe. . . c) Con focali medio/lunghe. . . d) Con fotocamera impugnata saldamente. I movimenti della fotocamera che possono causare mosso sono: Due Rotazioni . . R1) Perpendicolare all’asse ottico. . . R2) Sull’asse ottico. Tre Spostamenti sui tre assi spaziali. . . S1 . ) Lungo l’asse ottico. . . S2/3) Perpendicolare all’asse ottico (orizzontale e verticale) Sulle distanze medio/lunghe R1) è il movimento prevalente (quello compensato dallo stabilizzatore) e gli altri sono poco influenti (specialmente gli spostamenti). Questo non è più valido alle distanze brevi dove tutti i movimenti diventano importanti. Né consegue che: In macro i tempi devono essere più rapidi del consueto tempo di sicurezza 1/f. P.S. Se posti un modello dinamico delle tue mani, il calcolo esatto del tempo di sicurezza è banale.
Maggio 31, 2011 alle 3:06 am #1649872carlo_20000PartecipanteBepoc…accidenti a te! Ho dovuto leggere 3 volte la tua risposta per capirla. Non che non fosse chiara anzi…MOLTO tecnica. Grazie Per usare le tue parole: Il tempo di sicurezza è un parametro trovato analizzando statisticamente fotografie riprese. OK….quindi se uno è emozionato, ha fretta, ha fredddo, non ha un appoggio stabile….quanto detto non è più valido. Ergo, soprattutto per le macro: USIAMO IL CAVALLETTO. Ciao [can] [can] [can] [can]
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