[Noemi]

Una fusione tra mondo naturale e artificiale, se solitamente i tralicci della corrente elettrica vengono evitati, in questo scatto sono parte integrante, cosa ve ne pare? 🙂 consigli?

[Anonimo]

Io soffro di idiosincrasia ai tralicci dell’alta tensione, in qualsiasi salsa li si cucini li trovo orrendi ed indigesti. Da questo punto di vista sono un estremista. Ciao.

[Claudio]

Io invece apprezzo l’apertura mentale; tuttavia non mi convince molto il modo in cui hai cucinato il soggetto. Ciao!

[gloster1974]

Condivido la perplessita’ espressa da Claudio ma anche io non discrimino un oggetto che fa’ parte di fatto del paesaggio moderno e se sapientemente valorizzato ha un suo perche’ di architettonico.

[Anonimo]

Non è una questione di apertura mentale o di discriminazione, ma semplicemente una sensazione viscerale, umorale, gastrica. Anche il più bravo degli chef non potrebbe rendermeli digeribili. Apprezzo tantissimo, invece, le pale eoliche, le trovo affascinanti quanto facilmente digeribili, anche il più scarso dei cuochi non potrebbe danneggiare la loro palatabilità…. 🙂 😉

[Franco]

In questo caso, che piacciano o non piacciano (si tratta di una considerazione di poco conto, tutto è soggettivo) i tralicci sono parte sostanziale del soggetto della foto.

La composizione decisamente minimalista fatica a reggere il confronto con un soggetto tutto sommato espressivo (in grado di generare emozioni) grazie all’effetto creato dal movimento delle nuvole infuocate, che segue quello dei cavi d’alta tensione ed esprime una forte sensazione di energia….

[reynolds]

Io sono uno di quelli “favorevoli” ai tralicci, questa foto senza i due tralicci sarebbe anomima ed insignificante.
Solo un appunto, avrei solo cercato di allargare un pò il campo inquadrato riducendo la focale di ripresa.

[Autore]

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