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Troppo photoshop? Foto squalificate!

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  • #1457958
    davide68
    Partecipante

    Mi scuso con antony e con marco se interrompo la loro discussione riportando termini e idee a livelli semplicistici, che alle volte, gira che ti rigira sono pursempre il punto d’arrivo.Da cio’ che ho letto e cercato di capire mi sento di ribadire il concetto espresso all’inizio in questo post.Proprio xke’ ho avuto l’impressione che abbiate sviluppato cio’ che dicevo in modo piu’ approfondito sicuramente. La foto puo’ essere un “momento di verita'” oggettiva ,come pure una interpretazione della stessa. Ha valore in entrambi i casi perche’ e’ frutto della volonta’ dell’autore e degna di rispetto per il lavoro svolto ma, in certe situazioni, vedi un concorso, dovra’ essere giudicata. Giudicata da giudici “esperti”, ma secondo me anche da una giuria popolare perche’ anche l’uomo della strada ha diritto di partecipare al giudizio di qualcosa che comunque fa’ parte del suo mondo, anche se non esperto da’ il suo contributo, come il grande cuoco che ascolta per le sue grandi ricette, i consigli della massaia vicina di casa. A questo punto scoperte le due facce di uno scatto, e per ritornare al mio pensiero, do’ la mia conclusione ,avete parlato di arte e quindi, come esistono le mostre di arte contemporanea ed i concerti heavy metal, che non si mischierebbero mai con una mostra di leonardo ed un concerto di mozart, ugualmente essendo arte, separerei anche la fotografia in classi, sopratutto per un concorso, e con regole ben precise. Io non so’ che regole ci fossero a quel concorso e sinceramente credetemi che spero gli autori degli scatti abbiano voluto dare un’interpretazione “artistica” alle loro foto xke’ per me’ le hanno peggiorate. Non hanno usato la PP per sopperire ai limiti dell’occhio umano o per togliere le dominani blu dovute agli strati d’aria ecc ecc (cosa che giudico utile e per la quale userei PS). Le hanno, siamo sinceri ,stravolte. Ma questo e’ un mio giudizio, ma se al concorso, e vengo nuovamente al dunque, non c’erano regole precise ( e non lo so’) ,i giudici han fatto una carognata perche’ nessuno puo’ dire: hai fatto troppa o troppo poca post. O si puo’ fare oppure la vieti totalmente, e per i livelli o luminosita’ che tutti usino lo stesso programma deciso e fornito dagli organizzatori. Insomma un monogomma come in motogp o F1 Troppo semplicistico? probabilmente si’, ma mi ero gia’ scusato 😀 [lo]

    #1457961
    Antony999
    Partecipante

    Condivido il ragionamento circa la divisione tra grandi elaborazioni e normali correzioni in post produzione. Col negativo analogico la distinzione tra elaborazioni e normali correzioni poneva gli stessi problemi. Con l’analogico si facevano più o meno le stesse operazioni normali e le stesse elaborazioni in eccesso che si fanno col digitale. Per entrambi (digitale e analogico) non è possibile definire dei limiti precisi ed avere garanzie che essi siano rispettati. Possiamo imporci un codice di autoregolazione? Chi lo rispetterà? E’ vero che molte delle correzioni possono essere rivelate dall’occhio attento di un esperto, ma col RAW le possibilità sono enormi e l’individuazione delle correzioni spesso impossibile. Ma io credo che un problema vero non esista se non nei concorsi, quando il regolamento prevede che tutti i concorrenti siano posti nelle stesse condizioni. Per il resto, a mio avviso, non ha senso angustiarsi più di tanto. Nella fotografia contano i significati, le idee, la creatività. Il negativo, in camera oscuro, si addomesticava a tutte le necessità creative. Allo stesso modo non bisogna scandalizzarsi per il digitale. Contano i risultati, non i discorsi ed i pregiudizi, quando ci sono. Se la fotografia mira, in quanto arte, ad ottenere un qualcosa che sia frutto della creatività artistica del fotografo, imporre dei limiti (che oltretutto non si possono controllare) ha poco senso. Come in ogni arte, gli strumenti possono e devono essere infiniti. Il problema è che spesso si ha il pregiudizio che il digitale sia esso stesso solo elaborazione e travisazione, mentre l’analogico era “puro”. Ma questo non è vero. Il digitale è solo più pulito e facile da utilizzare. Il risultato significativo non lo dà il computer, ma la mente e la creatività del fotografo, con qualunque strumento.

    #1457963
    AndreaOiser
    Partecipante

    Ragazzi ma quanto scrivete?? Chi mi fa un riassunto delle puntate precedenti??! 🙂 Io ho una domanda: ma quando c’era solo l’analogico, si scartavano dai concorsi foto in cui si riscontrava troppa camera oscura? Secondo me non importa quanta PP ci sia dietro uno scatto, sia che venga fatta in analogico che in digitale, ma con che oculatezza viene eseguita. Insomma, il limite a mio avviso deve essere il buon gusto, c’è chi fa 2 passaggi in PS e rovina una foto e chi ne fa 200 e tira fuori un file sublime…E ricordatevi che quando scattate in jpg, il raw ve lo sviluppa automaticamente la vostra macchina, anche quella è PP, quindi perchè farla fare ad un automa che di certo possiede meno capacità espressive di un essere umano??! [lo]

    #1457965
    AndreaOiser
    Partecipante

    Originariamente inviato da Antony999: Condivido il ragionamento circa la divisione tra grandi elaborazioni e normali correzioni in post produzione. Col negativo analogico la distinzione tra elaborazioni e normali correzioni poneva gli stessi problemi. Con l’analogico si facevano più o meno le stesse operazioni normali e le stesse elaborazioni in eccesso che si fanno col digitale. Per entrambi (digitale e analogico) non è possibile definire dei limiti precisi ed avere garanzie che essi siano rispettati. Possiamo imporci un codice di autoregolazione? Chi lo rispetterà? E’ vero che molte delle correzioni possono essere rivelate dall’occhio attento di un esperto, ma col RAW le possibilità sono enormi e l’individuazione delle correzioni spesso impossibile. Ma io credo che un problema vero non esista se non nei concorsi, quando il regolamento prevede che tutti i concorrenti siano posti nelle stesse condizioni. Per il resto, a mio avviso, non ha senso angustiarsi più di tanto. Nella fotografia contano i significati, le idee, la creatività. Il negativo, in camera oscuro, si addomesticava a tutte le necessità creative. Allo stesso modo non bisogna scandalizzarsi per il digitale. Contano i risultati, non i discorsi ed i pregiudizi, quando ci sono. Se la fotografia mira, in quanto arte, ad ottenere un qualcosa che sia frutto della creatività artistica del fotografo, imporre dei limiti (che oltretutto non si possono controllare) ha poco senso. Come in ogni arte, gli strumenti possono e devono essere infiniti. Il problema è che spesso si ha il pregiudizio che il digitale sia esso stesso solo elaborazione e travisazione, mentre l’analogico era “puro”. Ma questo non è vero. Il digitale è solo più pulito e facile da utilizzare. Il risultato significativo non lo dà il computer, ma la mente e la creatività del fotografo, con qualunque strumento.

    Concordo in pieno. La camera chiara è una potenzialità in più nelle mani del bravo fotografo che la sappia sfruttare. Autoconvincersi del fatto che il digitale possa in ogni caso prescindere dall’utilizzo di software di post produzione a mio avviso è una pura chimera. [lo]

    #1457975
    Antony999
    Partecipante

    Originariamente inviato da davide68: O si puo’ fare oppure la vieti totalmente, e per i livelli o luminosita’ che tutti usino lo stesso programma deciso e fornito dagli organizzatori. Insomma un monogomma come in motogp o F1 Troppo semplicistico? probabilmente si’, ma mi ero gia’ scusato 😀 [lo]

    Ma questo programma sarà conosciuto da alcuni e magari difficilmente comprensibile per altri. Chi è abituato ad un programma (e magari ha fatto fatica ad acquisirne tutti i segreti), possiamo costringerlo ad impararne un altro? C’é il rischio che i concorsi vadano deserti, perdendo bravi fotografi che non hanno capacità di adeguarsi. Gli eccessi della post produzione non prendiamoli in considerazione. Se sono eccessi si individuano subito, e chi non conosce i principi e le tecniche della fotografia difficilmente ottiene dal PC dei risultati apprezzabili. Gli altri bene o male sono tutti sullo stesso livello. La differenza la fa solo il tipo di concorso. Uno bravo non partecipa al concorso di quartiere. Uno non bravo non ha nessuna possibilità, neanche col miglior programma di ottenere risultati all’altezza della situazione, perché nei concorsi contano la rispondenza al tema e le idee creative. Nessun computer, nessun programma, può creare ed inventare. Se nei concorsi si valutano le idee, non i cieli rosso fuoco ottenuti saturando tutti gli altri colori, il problema, a mio avviso, è risolto. Se si considera che in camera oscura (“fine art” in B/N) le immagini sono sempre elaboratissime nei toni, e nella valorizzazione zona per zona, di contrasto e luminosità, fino all’eccesso ed al dettaglio, il problema viene a cadere del tutto. Perché la fine art in B/N deve essere considerata “normale” e virtuosistica, mentre il digitale viene considerato sempre una “sofisticazione”? Come vedi, Davide, in giro ci sono molte irrazionalità e molti pregiudizi che non hanno fondamento. Da sempre, dalla notte dei tempi della fotografia, la fotografia è la somma della ripresa e del lavoro in camera oscura, ed ora in camera chiara. Chi lavorava in camera oscura ora si sta adattando alla camera chiara, senza pregiudizi. Chi non ha mai stampato da solo, invece, crede che il digitale sia falsificazione della realtà.

    #1457979
    davide68
    Partecipante

    Scusa se forse sembra polemica ma andreaoiser mi dici: La camera chiara è una potenzialità in più nelle mani del bravo fotografo che la sappia sfruttare. Ed il bravo fotografo che non la sa’ o non la vuole usare? Con che armi combattera’ il cattivo fotografo bravissimo in post produzione? E figuriamoci se magari il suo antagonista e’ bravo in entrambe le cose! foto e pure PP Ecco di nuovo quel che dico io, uno scatto ha due facce. Non significa che uno non deve far post Ma chi non la fa’ deve esser valutato diversamente, o avere una categoria a se’.

    #1457982
    AndreaOiser
    Partecipante

    Originariamente inviato da davide68: Scusa se forse sembra polemica ma andreaoiser mi dici: La camera chiara è una potenzialità in più nelle mani del bravo fotografo che la sappia sfruttare. Ed il bravo fotografo che non la sa’ o non la vuole usare? Con che armi combattera’ il cattivo fotografo bravissimo in post produzione? E figuriamoci se magari il suo antagonista e’ bravo in entrambe le cose! foto e pure PP Ecco di nuovo quel che dico io, uno scatto ha due facce. Non significa che uno non deve far post Ma chi non la fa’ deve esser valutato diversamente, o avere una categoria a se’.

    Ti sei risposto da solo Davide. Il cattivo fotografo non potrà sfruttare assolutamente i vantaggi della camera chiara perchè come non c’è giardiniere che possa ottenere forme sinuose dal potare una pianta marcia e rinsecchita, così non c’è cattivo fotografo che potrà tirare fuori dai suoi scatti già farlocchi in partenza una foto degna di questo nome. Il bravo fotografo quando scatta già vede quale sarà il tipo di sviluppo che applichera in camera oscura o via software. Secondo me qui si confonde il fotoritocco spicciolo con lo sviluppo di un negativo, che sia digitale o non. Cmq ripeto, c’è chi preferisce farlo sviluppare dalla macchina, mentre chi preferisce svilupparselo da solo il raw, come c’era prima chi andava dallo stampatore e chi invece si chiudeva in bagno (non per fare schifezze, eh!!). Ma non credete che la vostra macchina non applichi una post produzione, già solo quando aumentate la nitidezza state applicando una maschera di contrasto. [lo]

    #1457983
    robyc69
    Partecipante

    scusa davide, ma perchè in un concorso si deve partire tutti alla pari? c’è chi è più bravo, chi meno, chi scatta con una 400D e chi con una 5D, ottiche L e plasticotti.. così c’è chi sa sviluppare bene le foto che fa e chi non è capace, normale che sia così. conta il risultato finale, non come ci si arriva. poi che certe elaborazioni portino a risultati esageratamente artefatti è un altro discorso, e che in un concorso le esagerazioni non vengano ammesse ci sta. ciao. Roberto

    #1457989
    Antony999
    Partecipante

    Originariamente inviato da davide68: Ed il bravo fotografo che non la sa’ o non la vuole usare? Con che armi combattera’ il cattivo fotografo bravissimo in post produzione? E figuriamoci se magari il suo antagonista e’ bravo in entrambe le cose! foto e pure PP

    Perché non si è mai fatta questa stessa distinzione tra il fotografo che stampava da solo e quello che le portava al laboratorio? Se uno ha una tecnica completa (e di questo si tratta, perché la fotografia è ripresa e camera oscura insieme) perché bisogna legargli una mano dietro la schiena per metterlo a pari con chi non è al suo livello? Se non stampi direttamente non avrai mai, a meno che non hai un amico che lo fa per te, delle foto veramente complete e perfette. I laboratori fanno un lavoro commerciale. Mettono tutto nel pentolone, e via! Una foto va ottimizzata in post produzione. E’ sempre stato così. Se presenti una foto non stampata a dovere sei già in difficoltà rispetto agli altri. I giudici tengono conto della qualità della stampa. I laboratori questo lavoro lo fanno al kilo!

    #1457991
    davide68
    Partecipante

    X roby Partire alla pari come formula. macchina digitale, argomento del concorso, sez PP, sez no PP. E sono daccordo con andrea che gia’ una digitale fa’ di per se’ una PP e che un novello senza talento non vedra’ la pianta da potare. Io ho una compatta, faccio allenamento e in futuro prendero’ una reflex speriamo, ma vedo chi ce l’ha che non ha toccato una, e dico una foto che ha fatto! Se saro’ un talento saro’ costretto a potare sempre le piante? Come i miei amici? Facciamo gli stessi soggetti alle volte, lo faccio io apposta, e poi mischio le foto, prova dire quali sono le piu’ elogiate.

    #1457992
    mukko
    Partecipante

    dopo la figura dei “giudici ultraqualificati” del national geographic di qualche tempo fa… chi ci crede più ai concorsi? suvvia. se una foto è valida di partenza, lo diventa ancora di più con la pp. sempre che il fotografo, sappia cosa stia facendo. e che ci sia una idea dietro. le foto tirate per i capelli in pp si vedono. eccome. ci sono ambiti in cui le foto nature sono ancora le migliori, altri, commerciali, in cui la pp è fondamentale. dove sta il problema? da nessuna parte. semplicemente la competitività si è livellata di più, perchè usare un pc è più semplice di una camera oscura. buone foto

    #1457994
    davide68
    Partecipante

    Riferito al post prima di mukko, una precisazione, scusate ma si potrebbe non capire, finisco la frase del post precedente. Sono elogiate le sue foto con la post, perche’ nitide, bei colori, il cielo BLU’, anche nel panning e’ piu’ bravo di me’. Abbiamo fatto poi foto con una compattina non stabilizzata e le sue erano tutte mosse, ecco! 😀

    #1457996
    AndreaOiser
    Partecipante

    Originariamente inviato da davide68: X roby Partire alla pari come formula. macchina digitale, argomento del concorso, sez PP, sez no PP. E sono daccordo con andrea che gia’ una digitale fa’ di per se’ una PP e che un novello senza talento non vedra’ la pianta da potare. Io ho una compatta, faccio allenamento e in futuro prendero’ una reflex speriamo, ma vedo chi ce l’ha che non ha toccato una, e dico una foto che ha fatto! Se saro’ un talento saro’ costretto a potare sempre le piante? Come i miei amici? Facciamo gli stessi soggetti alle volte, lo faccio io apposta, e poi mischio le foto, prova dire quali sono le piu’ elogiate.

    Ma no Davide vedi questa è una cosa che è a discrezione di ogni fotografo, mica sei obbligato ad intervenire per forza in PP! Un fotografo bravo fa già uscire di per se uno scatto molto bello dalla macchina, poi sta a te decidere se “smussarlo” ulteriormente o preferire la conversione operata dalla macchina. E poi aggiungo che purtroppo i sensori hanno problematiche e limiti congeniti, vedi la gamma dinamica. Ad esempio si sa che è preferibile esporre a destra dell’istogramma, perchè contiene più informazioni di colore. Ora senza PP io sarei un fotografo rovinato perchè non potrei sfruttare questa cosa…Se vedi le mie foto sono tutte sovraesposte, secondo il tuo ragionamento mi dovrei ritirare. Beh può anche essere, di certo non mi metto nella schiera dei bravi fotografi, ma di chi cerca di apprendere il più possibile tutto il work flow che caratterizza la fotografia.

    #1457997
    robyc69
    Partecipante

    Originariamente inviato da davide68: Scusate si potrebbe non capire, sono elogiate le sue con la post, perche’ nitide, bei colori, il cielo BLU’, anche nel panning e’ piu’ bravo di me’. Abbiamo fatto poi foto con una compattina non stabilizzata e le sue erano tutte mosse, ecco! 😀

    se fai una foto mossa non c’è photoshop che tenga, ma ti ripeto che fare postproduzione fa parte dello sviluppo della fotografia, non è truccare. anche perchè basta poco per dare alla foto una marcia in più, anche solo saper regolare i livelli. ciao. roberto

    #1458036
    Antony999
    Partecipante

    Originariamente inviato da AndreaOiser: Ragazzi ma quanto scrivete?? Chi mi fa un riassunto delle puntate precedenti??! 🙂

    Ma quanti concetti diversi e complessi ci sono in quelle righe!

    Io ho una domanda: ma quando c’era solo l’analogico, si scartavano dai concorsi foto in cui si riscontrava troppa camera oscura?

    C’erano anche allora concorsi riservati alle elaborazioni, soprattutto per il colore. E c’erano anche allora squalifiche delle immagini a colori troppo elaborate. Ma la cosa che non ha mai fatto scandalo è la stampa fine art in B/N. Nei concorsi in B/N, per quel che mi risulta, non si s’é mai fatta distinzione tra B/N fine art e B/N normale. La stampa normale era considerata come una incapacità del fotografo e la fine art come normale. Tutte le immagini di Cartier Bresson e degli altri maestri sono “tutte” pesantemente trattate da abili stampatori. E nessuno ha mai avuto nulla da dire. Ora il digitale fa scandalo! Sinceramente non comprendo questo controsenso.

    Secondo me non importa quanta PP ci sia dietro uno scatto, sia che venga fatta in analogico che in digitale, ma con che oculatezza viene eseguita. Insomma, il limite a mio avviso deve essere il buon gusto….

    Giustissimo. Se la fotografia deve essere considerata arte (e lo é) essa non è semplice rappresentazione della realtà, come qualcuno pensa. La realtà nell’arte non esiste. O meglio ne esistono infinite. Ogni fotografo vede ed interpreta a suo modo la realtà. Occorer lasciargli la possibilità di adeguare, entro alcuni limiti (altrimenti si fa grafica e non fotografia) la realtà al suo modo di vedere. Non è raddrizzare una linea o rafforzare un contrasto che dà significato ad un’immagine che non ce l’ha. Molti smanettano “a manetta”, credendo che colori forti, alta risoluzione e contrasto elevato diano significato. Non è così. Una bella foto può avere colori tenui, oppure essere monocromatica. Ci vogliono gusto e idee per una buona foto. Il PC certamente non ha gusto e idee. [/quote]

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