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Troppo photoshop? Foto squalificate!

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  • #1458043
    Antony999
    Partecipante

    Originariamente inviato da mukko: …. semplicemente la competitività si è livellata di più, perchè usare un pc è più semplice di una camera oscura.

    Non sono d’accordo. Usare un PC è più semplice e soprattutto meno tossico e più pulito. Ma i concetti estetici e creativi che stanno dietro alla fotografia e ne fanno un’arte, non sono cambiati. Per usare Photoshop devi capire come trattare un’immagine senza peggiorarla dal punto di vista del risultato finale, del suo significato. Devi capire come aumentarne il valore artistico. Il Pc può rendere perfetta un’immagine. Ma lo stesso si faceva, con maggior lavoro, in camera oscura. Ma non è la perfezione che rende significativa un’immagine. Copiare alla perfezione l’idea di un’immagine da una rivista, e perfezionarla tecnicamente con le actions di Photoshop, non significa essere un artista. Al più si è dei bravi copisti. Il 90% delle immagini che si vedono in giro sono copie di copie di vecchie o più recenti immagini di altri. Credersi bravi fotografi in questo caso e come credersi scrittori per il solo fatto di copiare la Divina Commedia. In un concorso si giudicano (si dovrebbero giudicare) le idee nuove, la creatività. La giuria, per questo, dovrebbe avere la capacità di individuare le solite foto copiate, che girano e rigirano su forum e mostre, da decenni. Molte foto di per sè non hanno nessun valore. E le tecniche sofisticate di Photoshop (viraggi, solarizzazioni, effetti Lomo, chiave alta, ecc.) non aggiungono nulla alla carenza di idee. La fotografia artistica è nelle idee, nei significati. L’altra fotografia è solo esercitazione tecnica. Non ha nulla di artistico. Se nella foto c’é un rametto, un pezzo di carta che dà fastidio, posso rimuoverlo se vale la pena. Se nel contesto dell’immagine c’é ben altro di significativo. Una bella immagine di un uccello ripreso nel suo ambiente è artistica se mostra un gesto significativo (il momento decisivo di Bresson). Non lo è se essa si riduce ad un semplice impiego di obiettivi di altissima qualità e perfezione tecnica al PC. Ma la stessa cosa avveniva anche con l’analogico. C’era un grandissimo fotografo, Luigi Ghirri, che usava la Polaroid. Quindi nessun artificio. Nonostante le limitazioni che si era imposto, ora è considerato un grande maestro e lo si porta ad esempio per i neofiti della fotografia. Imparare ad osservare. Sviluppare la capacità critica, la creatività, la capacità di comunicare delle idee. Questi sono i segreti per chi vuol diventare bravo. Gli apparecchi, gli obiettivi, la risoluzione, le elaborazioni sofisticate, le linee verticali, ecc., sono secondarie. Quando non ci sono idee la fotografia è solo esercitazione tecnica; è sono documentazione, è solo imitazione delle idee altrui. Ecco perché Ghirri si limitava con la Polaroid. Un apparecchio decente, un obiettivo decente, nessun problema di risoluzione ed altro, solo osservazione e studio. Davide, pensi che Ghirri si sentisse in difficoltà nei confronti di chi aveva ben altra attrezzatura fotografica e ben altre capacità tecniche? No. Egli aveva le idee che gli altri non hanno. Provate a lasciare a casa tutto il corredo, salvo un solo obiettivo ed il corpo macchina. Uscite in strada ed osservate la gente. Quante cose buffe, dolorose, significative ci scorrono intorno e non le osserviamo! La fotografia è rilevare e catturare quegli istanti unici. Non importa come verranno tecnicamente. Alla tecnica ci si pensa dopo. La persona a cui cade il giornale, la vecchina che discorre con la vicina, il bambino che sale sulla bici. La fotografia è azione, è storia. Non obiettivi e risoluzione. Chi dà importanza solo alla risoluzione degli obiettivi teme di trovarsi in difficoltà rispetto a chi ha più mezzi. Chi ha capacità di osservare, chi ha idee, invece, non è mai in difficoltà. Non teme confronti. Osservate le foto di Ghirri, capirete tante cose.

    #1458051
    davide68
    Partecipante

    tutto vero e tutto giusto, se tutti facessero cosi’ e la pensassero cosi’. a modo tuo hai messo delle regole,hai suggerito di avere visione artistica e usare la PP in modo oculato. praticamente hai descritto un’ulteriore sezione di fotografia? e’ un difetto copiare? eppure anche nell’arte pittorica c’e’ una branca molto apprezzata di “copiatori”, hanno torto? semplicemente tutti continueranno a fare cio’ che gli pare, tu ed io compresi, e tutti e due riceveremo dei giudizi da “giudici” che la penseranno come gli pare. a seconda di chi giudichera’ saremo “bravi” oppure no’. i danesi del concorso in quel momento gli e’ andata male e non lo sono stati, quindi squalificati.

    #1458082
    Antony999
    Partecipante

    Originariamente inviato da davide68: tutto vero e tutto giusto, se tutti facessero cosi’ e la pensassero cosi’. a modo tuo hai messo delle regole,hai suggerito di avere visione artistica e usare la PP in modo oculato. praticamente hai descritto un’ulteriore sezione di fotografia?

    Non ho descritto una mia fotografia. Non l’ho inventata io. Se leggi i libri e gli articoli di fotografia, se vedi le mostre, la fotografia d’arte è quella che ti ho descritto. Per comprendere questo ho dovuto studiare i maestri della fotografia: dal reportage al ritratto, al paesaggio, ecc. So che esistono altre fotografie. C’é la fotografia commerciale, quella pubblicitaria, c’é lo sport, la cronaca, ecc. Ma anche se il fine è diverso, quello che le accomuna tutte è il significato. Una foto senza significato è solo esercitazione tecnica. L’arte è comunicazione di emozioni, di storie. Quindi se la foto non comunica non è arte. Questa definizione non l’ho creata io. Puoi documentarti e vedrai che mi darai ragione.

    e’ un difetto copiare? eppure anche nell’arte pittorica c’e’ una branca molto apprezzata di “copiatori”, hanno torto?

    Ci sono tantissimi tipografi che hanno usato i caratteri mobili per stampare la Divina Commedia. Tu li ritieni scrittori, a livello di Dante? Tra i copiatori sicuramente c’é gente che ha una tecnica sopraffina. Ma sono e restano copiatori. Anche se per un uso molto generico della parola “artista” qualcuno li definisce tali. Certamente non puoi paragonarli all’autore che ha inventato l’opera. Ma l’arte non è l’applicazione di tecniche a memoria. L’arte è solo nell’invenzione, nella creazione, nella comunicazione. Nei concorsi fotografici, infatti, a seconda del livello, si dà per scontata la tecnica (a meno che non si tratta di mostre riservate alle elaborazioni, ma anch’esse devono essere ben impiegate, con attinenza al soggetto) quello che si giudica è l’invenzione, l’originalità.

    semplicemente tutti continueranno a fare cio’ che gli pare, tu ed io compresi, e tutti e due riceveremo dei giudizi da “giudici” che la penseranno come gli pare.

    E’ vero. Ma chi vale, prima o poi viene fuori. Le tue immagini prima o poi saranno viste da qualcuno che le capirà, se esse valgono. Per questo non preoccuparti per l’esito di un concorso. Non è la vittoria di un concorso che fa un bravo fotografo. Piuttosto fai delle mostre. ti confronterai direttamente col pubblico. Se sei bravo verrai conosciuto e farai strada. Segui la tua strada con intelligenza, senza curarti del confronto con gli altri. La fotografia è personale, come lo è la pittura. Van Gogh e tanti altri, in tutta la loro esistenza non hanno mai venduto un quadro. L’arte si fa per se stessi. I concorsi servono a coloro che vogliono riconoscimenti e medaglie. Il piacere di fotografare è altra cosa. Chia ama la moto va in moto. Chi vuole primeggiare fa le gare.

    a seconda di chi giudichera’ saremo “bravi” oppure no’.

    Vero. Ma il giudizio di quattro o cinque persone di una giuria pensi che sia vincolante? Pensi che un’altra giuriza ti premierebbe lo stesso? Credi che una medaglia vinta in un concorso sia una patente che ti fa definire un artista assoluto? Ognuno di noi è artista, nel suo piccolo. Quello che conta è fotografare, amare la fotografia. Il resto conta poco. Gli onori della cronaca possono sollecitare il nostro orgoglio. Ma c’é sempre qualcuno che ti dirà che le tue foto non valgono niente o chi ti esalterà. L’importante è solo la gioia che provi quando vai in giro con la tua macchinetta ed osservi quello che hai intorno e godi già solo per questo, senza curarti o sentire soggezione se un altro ha un corredo migliore del tuo. Tu pensa a divertirti fotografando. Se son fiori fioriranno. Perché non c’é nulla di più effimero e discutibile del campo dell’arte.

    #1458280
    Antony999
    Partecipante

    Originariamente inviato da AndreaOiser: Secondo me qui si confonde il fotoritocco spicciolo con lo sviluppo di un negativo, che sia digitale o non.

    Il problema è proprio questo. Il RAW è un negativo a tutti gli effetti. E’ necessario lavorarlo quasi sempre, soprattutto quando, conoscendo il problema della diversa quantità di livelli tonali disponibili zona per zona, si preferisce sovraesporre leggermente per lasciarsi la possibilità di apportare correzioni fino alla perfezione, con minima perdita di tonalità. Si tratta di una tecnica fotografica ben precisa, non di un’esposizione a caso. Per sovraesporre solo leggermente, infatti bisogna determinare l’esposizione corretta e poi correggerla di poco. Quindi l’esposizione col RAW non si fa a caso, confidando nella possibilità del recupero offerta dai suoi 6 stop di latitudine di posa (PH CS4). Questa possibilità, invece, la si utilizza per ottenere la maggiore estensione possibile di livelli tonali, e quindi di dettagli. Quindi si mira al meglio, non al recupero del mal esposto. Se poi qualcuno lo usa male è un altro discorso. Il RAW ha portato al digitale le stesse possibilità operative che ha il negativo B/N. Quindi nulla di nuovo o di prodigioso. Altro concetto che vorrei chiarire è che l’HDR recupra le possibilità tecniche che il negativo aveva ancora in più, grazie alle mascherature e bruciature. E il decodificatore RAW di PH CS4 ha anche un pennellino per effettuare correzioni di luminosità, contrasto, esposizione,.., zona per zona. Ma i principi della stampa sono gli stessi dell’analogico. Chi sapeva stampare bene con l’analogico deve solo imparare i comandi del programma. Chi non ha queste conoscenze, nonostante tutti i comandi ora disponibili, non riuscirà ad ottenere risultati costantemente apprezzabili, se prima non acquisisce la teoria. Questa è tecnica. Ma se uno non vuole impegnarsi più di tanto può fotografare in JPEG. I pregiudizi lasciano il tempo che trovano. Essi appartengono sempre a chi non sa o crede di sapere.

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