[Fabio]

Salve a tutti. Sono un appassionato di fotografia da qualche anno, ho iniziato col digitale e non mi intendo molto di pellicola. Ma devo dire che mi piacciono le foto e invece sono molto critico nei confronti delle “immagini”, ovvero quelle foto digitali scattate e poi elaborate al tal punto che si snatura la vera anima della foto.

[Luppolo]

Benvenuto in Canoniani a nome dello staff.

Sulla questione “foto” versus “immagini” sono diventato molto più tollerante, ultimamente.
Anche con la pellicola, soprattutto in fase di stampa, si fanno parecchie correzioni, non ravvedo dove sia il problema.
Non ne faccio più una questione fondamentale o basilare: mi interessa il risultato finale, non il processo.

[Fabio]

Mi spiego.
Per “immagini” non intendo la post produzione fatta per correggere esposizione, bilanciamento dei bianchi, nitidezza, aberrazione o quant’altro, insomma tutto quello che si fa solitamente quando si scatta in raw. Ma la post produzione pensante, aggiungere togliere oggetti o colori, falsificare a tal punto la luce da far sembrare la foto quasi surreale, insomma queste cose le tollero poco.
Ma è un gusto mio personale, e molto spesso mi sono trovato a guardare “foto/immagini” spettacolari, create più da un bravo informatico che fotografo.

[Pier Domenico Casadio]

Concordo con Luppolo. Che tu elabori le foto col computer o con l’ingranditore, è il risultato che conta. A suo tempo ho fatto foto “stampate” che si allontanavano di molto dal negativo di partenza, ma il risultato, per me, era eccezionale.
Come diceva Macchiavelli:
“Il fine giustifica i mezzi” (a volte)

[Autore]

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