- Questo topic ha 15 risposte, 7 partecipanti ed è stato aggiornato l'ultima volta 18 anni, 1 mese fa da Franco.
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Ottobre 22, 2006 alle 6:47 am #1245288oriomenoniPartecipante
Lo so, la gente di solito tende ad abusare delle parolone perchè pensa facciano sembrare le cose importanti. Io invece cerco di evitare al massimo. Ma stavolta questa immagine mi ha colpito così dentro che non ho potuto evitare. Credo sia una delle foto migliori che abbia mai fatto. L’ho scattata oggi. Dati tecnici (mai come in questo caso in secondo piano): 400D – Carl Zeiss Jena Flektogon 20mm f/2.8, 1/30 sec. a tutta apertura, ISO 400. [IMG]public/imgsforum/2006/Life.jpg[/IMG]
Ottobre 22, 2006 alle 4:39 pm #1245303doctor68PartecipanteNon so cosa trovare di così tanto particolare in questa foto. A parte un pò di sottoesposizione, ma riguardo il titolo che tu hai attribuito a questo scatto…osservare una giostrina un pò arruginita (per giunta con foglie secche tipiche dell’autunno sopra i seggiolini) accanto ad un tavolino vuoto…non lo so, ma più che alla “vita” mi spinge a pensare alla pace ed alla quiete. Non trovi ? Questo è il mio personale parere, anche se devo ammettere che, purtroppo, io quando scatto penso troppo alla tecnica e poco ai “contenuti”, quindi non ti fidare troppo del mio giudizio.
Ottobre 22, 2006 alle 4:53 pm #1245309jack64bitPartecipanteA me da’ l’idea della vita che si prende una pausa… per l’autunno e l’inverno… Le foglie sui sedili denotano un non-uso della giostra ed è per questo che mi ha fatto nascere questo pensiero… Altro onestamente non vedo…. ma quando uno scatta sicuramente ha qualche cosa nella testa. La difficoltà della fotografia è proprio estrapolare cosa c’era nel nostro cervello al momento dello scatto visto che il pensiero stesso non si può vedere da fuori… Ciao Jack
Ottobre 22, 2006 alle 9:01 pm #1245320oriomenoniPartecipanteMi spiace che nessuno legga la foto come l’ho vissuta io. Molti danno una lettura romantica: la giostra arrugginita, le foglie morte, il tempo che passa… lettura legittima, ma non è come l’ho vissuta io. Io ho visto il contrasto tra la giostra colorata e la panca nera sulla destra. Volutamente non le ho riprese sullo stesso piano, per accentuare il senso dramamtico. La giostra ha i colori della vita, è qualcosa che si muove, anche velocemente, anche se poi alla fine non arriva da nessuna parte. La sua corsa è veloce ma breve, intensa come i diversi colori che componngono le diverse esperienze della vita. La panca intrisa dalla pioggia è nera e, come la morte, non ha movimento, è la mancanza del cambiamento, è in secondo piano e aspetta che venga il suo turno. IL fatto che la giostra sia vuota significa che il suo momento (della morte) non è lontano. Insomma la mia è una lettura simbolista, non romantica. D’altronde se la foto non comunica è sempre colpa della foto, cioè del fotografo, dunque colpa mia. Pazienza, resterà una foto ad uso privato. ciao.
Ottobre 22, 2006 alle 9:13 pm #1245321giangiusAmministratore del forumtrovo questo scatto molto bello ed espressivo, ma da a me una chiave di lettura diversa dalla tua, d’altronde la realtà può essere sempre vista da infiniti punti di osservazione colloco un osservatore a metà della propria vita, a ricordare i giorni d’infanzia (la giostrina appunto) e sopraggiungere, in secondo piano, il riposo dalla propria vita (la panchina di legno) molto bello
Ottobre 23, 2006 alle 1:11 am #1245347jack64bitPartecipanteCiao Orio. Ora che l’hai spiegata, posso condividere quello che hai detto (perchè non hai dato una spinta alla giostra riprendendola in movimento…), ma io sono dell’idea che quando uno deve spiegare la foto… vuol dire che la foto è fatta male. Scusami se sono così duro e ti prego di non volermene… La panchina io non l’avevo neanche notata… perchè la giostra in primo piano catturava tutta l’attenzione della scena. Il discorso che fosse ferma e con le foglie morte quasi attaccate ai sedili faceva pensare, mi ha fatto pensare, a qualche malinconia col passato… Dopo la tua spiegazione ripeto, è molto più chiaro il significato e penso che se la ripresa era stata fatta con la camera a 70-80 cm. da terra, con la giostra e la panchina allo stesso livello orizzontale anche se su piani differenti, giocando un po’ con la pdc, veramente uno poteva pensare quello che il tuo cuore ti diceva quando hai scattato. Bravo comunque. Il fatto che hai messo del cuore e del pensiero nel fare una foto ti fa onore! Vuol dire che non sei un semplice “documentatore” ma che hai quel qualcosa in più che distingue i veri fotografi. Quelli che riportano EMOZIONI! Ciao Jack [lo]
Ottobre 23, 2006 alle 1:41 am #1245351doctor68PartecipanteOrio, perdonaci tutti, siamo proprio un gruppo di tamarri !!! Avremmo dovuto riconoscere il vero significato della tua foto, ma purtroppo il nostro bieco tatto “pachidermico” ci ha impedito di osservare e stimare con la dovuta attenzione e sensibilità il tuo scatto. Purtroppo molti di noi, varcata la soglia dei 40 anni, e non potendo più salire sulla giostrina, hanno visto in quel contesto qualcosa di cui, per raggiunti limiti di età, non si può più godere…ecco avremmo titolato questa foto “La vita che fu…” Ovviamente sto scherzando…facci un sorriso su anche tu e continua a fornire i tuoi contributi ! Ciao Oriooooo
Ottobre 23, 2006 alle 3:30 am #1245358oriomenoniPartecipanteNon c’è nessun problema, ragazzi. Chi fa o cerca di fare del simbolismo, lo fa a suo rischio e pericolo, nel senso che la possibilità che il messaggio non venga colto è forte, la comunicazione simbolica usa termini irrazionali e utilizza gli oggetti più per le loro potenzialità che per quello che mostrano. Niente di più facile quindi che non trovarsi sulla stssa lunghezza d’onda. Sono d’accordo con chi ha detto che una foto che deve essere spiegata è una foto non riuscita. Come ho detto, chi cerca di fare questo tipo di fotografia lo deve mettere in conto. Chi invece per simbolismo si accontenta di fotografare la colomba bianca per rappresentare la pace, non corre nessun rischio – né di fraintendimenti né di artisticità. Da parte mia preferisco continuare a prendere dei rischi e a fallire, il giorno in cui mi verrà qualcosa di buono almeno ne sarà valsa la pena e non sarà la solita fotografia. ciao a tutti.
Ottobre 23, 2006 alle 3:55 am #1245361rpolonioPartecipanteNon ho commentato questa foto perchè come scatto puro non mi diceva molto. Uno non può commentare e capire il significato che esprime un’immagine di un altro, come non può capire lo stato d’animo del fotografo in quel momento.
Ottobre 23, 2006 alle 4:26 pm #1245386jack64bitPartecipanteOriginariamente inviato da oriomenoni: Non c’è nessun problema, ragazzi. Chi fa o cerca di fare del simbolismo, lo fa a suo rischio e pericolo, nel senso che la possibilità che il messaggio non venga colto è forte, la comunicazione simbolica usa termini irrazionali e utilizza gli oggetti più per le loro potenzialità che per quello che mostrano. Niente di più facile quindi che non trovarsi sulla stssa lunghezza d’onda. Sono d’accordo con chi ha detto che una foto che deve essere spiegata è una foto non riuscita. Come ho detto, chi cerca di fare questo tipo di fotografia lo deve mettere in conto. Chi invece per simbolismo si accontenta di fotografare la colomba bianca per rappresentare la pace, non corre nessun rischio – né di fraintendimenti né di artisticità. Da parte mia preferisco continuare a prendere dei rischi e a fallire, il giorno in cui mi verrà qualcosa di buono almeno ne sarà valsa la pena e non sarà la solita fotografia. ciao a tutti.
Bravissimo ! Questo è lo spirito con cui si deve affrontare questo campo e che ti porta, a mio avviso, ad un miglioramento continuo. Ciao [lo] Jack
Ottobre 24, 2006 alle 2:25 am #1245429FrancoPartecipanteAnch’io non l’avevo commentata, mi aveva dato un senso di tristezza, di sbiadito, decomposizione e abbandono e non avevo capito il titolo, anzi l’avevo travisato immaginando il suo contrario. La sensazione e l’impatto è stato molto duro quasi ripugnante e forse per questo non l’ho commentata, ma si sà, spesso questa sensazione può celare un capolavoro, l’essere incompresi è il destino dei coraggiosi……. continua a lavorare sulla stessa sensazione che ti ha portato a questa foto…….. una sola foto incompresa non fà epoca, dieci foto creano uno scandalo, cento creano proseliti.
Ottobre 24, 2006 alle 3:18 pm #1245450longdreamPartecipanteSto realizzando la collana “I grandi fotografi” del Corriere della Sera e questa settimana sono rimasto colpito da una frase di Man Ray: “Di sicuro ci sarà sempre chi guarderà solo alla tecnica e si chiederà ‘come’, mentre altri di natura più curiosa si chiederanno ‘perchè'”. E’ superfluo aggiungere altro … anzi si … “le foto nascono prima nella testa del fotografo”. Un saluto e … sono felice di essere tra voi. 😀
Ottobre 25, 2006 alle 5:35 am #1245505oriomenoniPartecipanteOriginariamente inviato da matteooo: a mio parere avrebbe reso molto di più in bianco e nero… così non mi ispira molto..
Perdendo il colore avrebbe perso tutto il significato!!
Ottobre 25, 2006 alle 5:37 am #1245506oriomenoniPartecipanteOriginariamente inviato da fra65: Anch’io non l’avevo commentata, mi aveva dato un senso di tristezza, di sbiadito, decomposizione e abbandono e non avevo capito il titolo, anzi l’avevo travisato immaginando il suo contrario. La sensazione e l’impatto è stato molto duro quasi ripugnante e forse per questo non l’ho commentata, ma si sà, spesso questa sensazione può celare un capolavoro,
La mia foto non è un capolavoro, ma se debbo scegliere, preferisco certamente fare una foto ripugnante piuttosto che una che piace a tutti.
Ottobre 25, 2006 alle 5:40 am #1245507oriomenoniPartecipanteOriginariamente inviato da longdream: Sto realizzando la collana “I grandi fotografi” del Corriere della Sera e questa settimana sono rimasto colpito da una frase di Man Ray: “Di sicuro ci sarà sempre chi guarderà solo alla tecnica e si chiederà ‘come’, mentre altri di natura più curiosa si chiederanno ‘perchè'”. E’ superfluo aggiungere altro
Sono d’accordo! (Bello sforzo essere c’accordo con Man Ray, eh?) Sinceramente io non faccio foto pensando a cosa ne penseranno altri fotografi o cercando di evitare cose che gli altri fotografi mi criticherebbero. Ritengo queste seghe mentali la morte della fotografia. Se Kubrick prima di girare la sequenza degli uomini primitivi in 2001 odissea nello spazio si fosse imposto di limitarsi alle cose che un produttore di hollywood avrebbe ritenuto opportune, invece di un capolavoro della storia del cinema avremmo avuto l’81esimo episodio del pianeta dele scimmie.
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