Andrea, a me le tue composizioni piacciono moltissimo. Sicuramente ci si lascia influenzare da quel che è il proprio bagaglio culturale in ogni azione che si compie, fotografie comprese. Non per niente esistono materie tipo “l’educazione all’immagine”, che sembra una contraddizione in termini, perchè di primo acchitto sembra strano dover essere educati a qualcosa che ti si “para davanti”. Poi possono cambiare i modi di osservare quelle scene che ti si parano davanti e catturarle dando alla scena una “chiave interpretativa” conscia o meno che sia… Io non ho ancora capito quale sia la “mia” chiave interpretativa, forse a causa di un bagaglio culturale non ricco dal punto di vista dell’analisi delle immagini… Ho però poi paura che la mia mente schematica abbia il sopravvento ad ogni “interpretazione di scena” finendo col rappresentare ciò che sò piuttosto che ciò che sento… Ciao, Domenico.