Edgardo

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  • #1375467
    Edgardo
    Partecipante

    Prendi il primo che ti capita, sono praticamente identici. Edgardo

    #1375465
    Edgardo
    Partecipante

    Su vari corpi Canon (20D, 5D, iD2N, D3) ho utilizzato diverse versioni di 70-200 (f/4 base, f/4 IS, f/2.8IS) e il 100-400. Sono tutti obiettivi MOLTO buoni, la cui scelta dipende sostanzialmente dall’uso che se intende fare. Se sai già che 200mm ti andranno stretti, direi che il problema non si pone: 100-400IS, ottica davvero notevole, che ti darà molta soddisfazione. E’ l’obiettivo d’elezione per tutti coloro che vogliono praticare la fotografia sportiva e naturalistica senza investire le enormi somme necessarie per il lunghi tele Pro. Naturalmente per utilizzo naturalistico e sportivo continuativo un corpo APS-C o APS-H aiuterebbe ulteriormente, a causa della maggior densità in pixel del sensore. Inoltre su serie 1 puoi usarlo anche con il moltiplicatore 1.4x. Edgardo

    #1375101
    Edgardo
    Partecipante

    Una gradevole “natura morta”, curata e ben esposta. Ciao Edgardo

    #1375100
    Edgardo
    Partecipante

    Mi sono guardato il tuo sito con le 3 sezioni di cui è composta la parte fotografica. In tutte e tre le sezioni a mio avviso c’è una commistione di buone foto, di buone idee non perfettamente realizzate e di scatti onestamente poco riusciti. Difficile in poche righe dare un commento esaustivo, bisognerebbe commentarle una ad una, però in generale – e vale soprattutto per gli scatti di archeologia industriale – dovresti essere più preciso e curato. A volte in uno scatto dove la perfezione formale è strettamente legata all’impattto del risultato, basta poco per passare dall’ottimo allo scadente o peggio. Una linea verticale non perfetta, la nitidezza non ottimale, una zona del fotogramma dove l’esposizione non è precisa, una inquadratura un po’ incerta che lascia intravvedere una intenzione ma non la completa chiarezza realizzativa, sono tutte imperfezioni che possono compromettere la perfetta riuscita di un lavoro. Ovvio che poi la stessa perfezione formale che ci si aspetta in uno scatto di architettura (anche se relativo ad archeologia industriale) o di “cityscape” non è necessaria riprendendo soggetti umani, genere dove conta maggiormente il racconto che si propone. In questo caso però bisogna che ogni volta che proponiamo una figura umana la sua collocazione al’interno della scena sia chiara e sia chiaro il racconto che questa figura ci narra. Altrimenti una figura umana seduta…… resta una figuara umana seduta….! Conferire significatività all’elemento umano è una delle sfide più difficili della Steet Photography, genera tra i più affascinanti, ma anche tra i più difficili in assoluto. Ci si rivede. Edgardo

    #1375096
    Edgardo
    Partecipante

    Originariamente inviato da yumi82: … non concordo con il fatto che la gamma tonale non sia coerente con il racconto,

    Cerco di spiegare meglio ciò che intendevo sottolineare. Quando si compone una immagine ci sono molti modi per mettere in evidenza il centro d’interesse della stessa. Può essere il posizionamento del soggetto, la luce particolare, il punto di ripresa o ancora il particolare tipo di messa a fuoco. Quest’ultimo strumento è molto potente, in quanto una messa a fuoco selettiva su una zona del fotogramma è in grado di mettere fortemente in risalto tale zona rispetto al resto del fotogramma fuori fuoco. Tale tecnica di fuoco selettivo è stata da te adottata (consapevolmente o meno questo puoi dirlo solo tu) nella foto in oggetto e pone in risalto una striscia orizzontale di battigia posta più o meno a metà fotogramma. Il resto dell’inquadratura sia vicina che lontana risulta sfocata. Escludendo la striscia di spuma bianca, andrebbe tutto bene, perchè la gamma tonale del resto è scura ed estrema, ma coerente e permette di valorizzare l’impatto della luce sulla striscia di battigia umida che – ricordo – è inevitabilmente il centro d’interesse a causa del fuoco selettivo. A questo punto però ci troviamo con un elemento in più – incoerente – che è costituito dalla striscia diagonale di spuma bianca. Essa ha 2 caratteristiche che la pongono in grande evidenza: 1) Biancore abbagliante inserito in un contensto “Low Key” assai scuro. 2) Andamento diagonale Ambedue le caratteristiche hanno la dote – come la messa a fuoco selettiva – di attrarre molto l’attenzione dell’osservatore e distoglierla dal soggetto o centro d’interesse, creando quindi una situazione di confusione espressiva. Tieni conto che nella dinamica dell’osservazione di una immagine, l’occhio va subito a cercare una zona a fuoco, dove “si riposa”, e dove tende a restare, se null’altro lo distoglie; ma se qualche altro elemento forte lo attrae, l’occhio scivola via e si getta sul nuovo bersaglio. Allora nello scatto si perde completamente la forza d’impatto visivo che l’area d’interesse intendeva suscitare. Come potrai leggere in quasiasi trattato di composizione fotografica infatti, si suggerisce sempre di stare attentissimi ad inserire aree fortemente chiare in un contesto – come questo – dove esse stesse non coincidano con il soggetto, proprio perchè l’area chiara esercita un richiamo inevitabile per l’occhio. In un Low Key del genere poi – per contrasto estremizzato – l’attrattiva è ancora più forte, ulteriormente potenziata dall’andamento diagonale. Fai tu stesso una prova e stampati l’immagine così com’è e poi ristampala dopo aver tagliato la scia bianca: noterai facilmente come senza la scia l’occhio non sfugga e resti ad osservare il centro d’interesse, cioà la parte a fuoco della battigia. Resta un’ultima ipotesi: che nella tua idea il centro d’interesse fosse proprio la striscia di spuma bianca: in tal caso però la logica delle messa a fuoco non risulta corretta e quindi come vedi all’interno di questa immagine una incoerenza da una parte o dall’altra c’è. O la spuma è il centro d’interesse ma allora la messa a fuoco non è coerente, oppure il centro d’interesse è la battigia (come sembrerebbe proprio) e allora la spuma è elemento estraneo. Spero di essere stato più chiaro; mi scuso se nel primo intervento ho lasciato dei dubbi, ma commentare criticamente e costruttivamente una immagine – credetemi – non è cosa facile. Edgardo

    #1375042
    Edgardo
    Partecipante

    Lo scatto è inevitabilmente di grande fascino, non ci può essere alcun dubbio. Forte, emozionante, coinvolgente. La prospettiva può essere giudicata in mille modi, comunque lo scatto ha una sua storia che lo ha fatto nascere così e così va bene che sia. L’effetto narrativo è talmente intenso, che il resto può essere solo una discussione puramente teorica. Guardando questo scatto penso che potrebbe perfettamente illustrare la teoria della pre-visualizzazione dell’immagine nell’ambito della tecnica zonale di Ansel Adams: come dire, il fotografo NON deve riprodurre fedelmente la realtà, ma come la sua creatività la immagina; pertanto deve pre-visualizzare lo scatto (in BN) sforzandosi di vederlo secondo questa sua interpretazione. Che cosa meglio di uno scatto come questo per fare un esempio calzante? Ciao e complimenti. Edgardo

    #1375040
    Edgardo
    Partecipante

    Originariamente inviato da cicerone: Cosa ne pensi di questo: ho provato a fare qualche piccola modifica sia nel bilanciamento che del soggetto.. [IMG]public/imgsforum/2008/8/IMG_0122prova1.jpg[/IMG]

    Di questa seconda versione trovo migliorata la composizione senza il “turista”, come pure l’eliminazione dell’accenno di edifico a destra. Per quanto riguarda invece il contrasto generale dell’immagine, la precedente mi pare che renda meglio il fascino delle luce particolare di quel momento. Ma qui direi entriamo veramente in un’area dove vige il gusto personale. Ciao Edgardo

    #1375035
    Edgardo
    Partecipante

    Originariamente inviato da 73giorgetto: … hai avuto modo di notare differenze eclatanti per le ottiche id cui sta parlando nella resa tra analogico e digitale?grazie ancora bye…

    Purtroppo no. Il mio passaggio dalla pellicola al digitale non è avvenuto da Canona a Canon, ma partendo da corredi diversi. Quando ho iniziato il digitale con Canon infatti (2001 compatta A20, 2002 con reflex D60) provenivo da Contax (Reflex), Leica (Telemetro) e Hasselblad (6×6). Non avendo mai posseduto un corredo misto con corpi a pellicola e digitali, non ho mai condiviso le lenti tra i due mondi. Francamente però, alla luce dei risultati che si possono ottenere oggi con il digitale se ti piace la pellicola perchè sei affascinanto dal tipo di resa “pittorico”, ti suggerisco di investire pochi Euro in un Medio Formato. Una Fuji 645 o una Rolleicord (la versione semplificata della Rolleiflex, dotata dello stratosferico Schneider Xenar 75/3.5) per cifre in un range tra i 150 e i 300 € ti darebbero degli scatti con un fascino insuperabile e a cui non potresti mai riuscire nemmeno lontanamente ad avvicinarti con un corredo 35mm. Ciao Edgardo

    #1374967
    Edgardo
    Partecipante

    Buona la seconda. Il contrasto della prima è eccessivo e inutilmente drammatizzante. Ciao EDgardo

    #1374966
    Edgardo
    Partecipante

    Assolutamente spettacolare! Complimentoni! EDgardo

    #1374965
    Edgardo
    Partecipante

    Scusa la franchezza giack, ma credo che la foto presenti problemi strutturali ben più gravi dei semplici problemi di scala tonale in BN. La foto è – non offenderti – da cestinare senza rimpianti: l’inquadratura è senza una logica, un borgo antico sulla collina relegato in fondo al fotogramma, una enorme e inutile (anzi scusa deturpante) massa verde scuro di viti che non hanno alcun significato compositivo e infine quei due orrendi pali mozzi proprio davanti. Domandati che cosa mai può voler dire una miscela simile. Non sei riuscito a valorizzare nè i filari di viti nè il borgo lontano. Ricordati che una foto è un progetto espressivo prima di ogni altra cosa; se non hai chiaro in mente che cosa vuoi esprimere il miscelone da cestino è il minimo che possa capitarti. Del resto so per certo che quando ti impegni sei capace di scatti fantastici: impegnati di più e cestina senza pietà. Ciao Edgardo

    #1374964
    Edgardo
    Partecipante

    Immagine semplice e spontanea, carinissima. Meglio ancora con un punto di ripresa all’altezza del muso del cane. La cagnina è spettacolare! Edgardo

    #1374963
    Edgardo
    Partecipante

    Originariamente inviato da giack: bellissimo b/n,il cielo poi da’ quel tocco in piu’. [lo]

    giack, il cielo non dà un tocco in più, il cielo è il soggetto della foto…… :O Immagine molto bella, curatissima e raffinata. Ciao a tutti Edgardo

    #1374961
    Edgardo
    Partecipante

    A penalizzare la foto è soprattutto la logica dell’inquadratura assolutamente non chiara: una mano a fuoco e l’altra sfocata, i pesci mezzi sfocati, elementi di disturbo a sinistra. Cerca di concentrare l’attenzione su ciò che è importante per il racconto che vuoi realizzare ed elimina tutto il resto. Inoltre la messa a fuoco selettiva deve servire a mettere in evidenza qualcosa che ha importanza e deve comprendersene chiaramente la logica. Riprova e facci vedere i risultati. Ciao Edgardo

    #1374960
    Edgardo
    Partecipante

    Come equilibrio tonale la prima. In assoluto però la foto è davvero poco significativa. Immagino per te abbia una valenza personale, ma purtroppo non sei riuscito a trasmettere amozoni, nè tantomeno a realizzare uno scatto di architettura sufficientemente interessante. Edgardo

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