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Maggio 27, 2015 alle 12:05 pm #1834252emmediemmePartecipante
Mi rivolgo sia a Max che agli altri utenti. Qualora possa esservi utile ho trovato questo sito che aiuta a generare una politica cookie sulla base delle vostre preferenze. La rilascia in inglese ma basta tradurla in italiano, sono poche righe.
Il sito è cookiepolicygenerator.com
Maggio 26, 2015 alle 1:01 am #1834178emmediemmePartecipanteGrazie Max. Da quello che ho letto anche i tasti social sono considerati come cookie di terze parti. Così come i form per email e contatto.
Io tra i cookie tecnici pensavo ci fosse anche jetpack in quanto tiene traccia delle visite, sebbene in maniera del tutto anonima. Rimango col dubbio.
Temo si debba stilare anche una “privacy policy” ad hoc per ciascun sito, in modo che l’utente sia informato su ciò che avviene sul versante cookie del sito. Ci sono servizi a pagamento che offrono plugin in grado di stilare in pochi passi la politica privacy in base al sito, ma onestamente sto cercando una soluzione a costo zero e di facile fruizione, visto che il sito è semplicemente una vetrina e non ho guadagni.
Maggio 21, 2015 alle 7:03 pm #1833878emmediemmePartecipanteHo trovato facilmente il libro e confermo che, anche nella 11a edizione, sono presenti capitoli dedicati alla fotografia analogica e allo sviluppo delle pellicole.
Sono stati introdotti nuovi capitoli sul digitale e sullo sviluppo tramite software di fotoritocco. L’11a è l’ultima versione attualmente disponibile ed è stata finita di stampare nel 2013, quindi sicuramente sarà già “vecchia” in alcuni punti riguardanti il digitale. Tuttavia dopo aver dato una sfogliata al libro e letto l’indice con tutti i capitoli non ho resistito e ho dovuto prenderlo.
Da quel poco che ho visto e letto sembra davvero completo e, soprattutto, scorrevole; molto accademico. Grazie per il consiglio!!
Maggio 20, 2015 alle 10:56 pm #1833817emmediemmePartecipanteCiao Marco, grazie per i consigli.
La cosa strana è che entrambe le ottiche hanno avuto lo stesso problema. Peraltro la durezza della ghiera mi ha dato fastidio sin da subito, perché non l’ho mai trovata scorrevole e fluida come avviene per altre ottiche. Hanno anche finito per avere un problema del tutto simile. Mi trovo spesso a fotografare in ambienti terrosi (vedi Etna), penso possa essere questo, ma quando mi avvicino molto sono sempre ben protette con un telo apposito. Peraltro ho anche il 70-200 in assistenza per la messa a fuoco che fa fatica quando vado da infinito a distanza ravvicinata. Non posso che considerare la possibilità che sia io 🙁 , ma l’attrezzatura è sempre in borsa imbottita, non prende mai botte e ci sto attento come fosse una bambola di porcellana. E ad essere sincero con ottiche economiche che hanno fatto la “guerra” tutto ciò non mi è mai capitato.
In ogni caso, ho posto il quesito proprio per capire se nelle cose da considerare mi ero dimenticato qualcosa. Sono d’accordo col tuo ragionamento, unico neo è l’8mm Samyang che non è compatibile con la FF in quanto questo modello (non lo sapevo) sbatte con lo specchio della reflex in fase di scatto.
Se qualcun’altro ha altre riflessioni sono tutto orecchie.
Maggio 19, 2015 alle 8:40 pm #1833758emmediemmePartecipanteRingrazio chi ha già risposto, ovviamente le mie domande sono rivolte a tutti e non solo ad Anna 🙂
Vado per gradi:
– Su Amazon sono presenti due versioni del libro sopracitato, una con la copertina postata da te (ma l’edizione è del 2004) e una più recente (11a edizione, del 2011). Spero di trovarlo in libreria per poter dare un’occhiata all’indice e vedere se è compresa ancora la parte dedicata all’analogico.
– La questione colore mi è stata descritta in maniera molto più complicata e di difficile realizzazione rispetto a quello che mi ci tu Matteo: mi è stato detto, addirittura, di irreperibilità dei chimici e di costi molto più elevati di quanto detto sopra; da qui sono nate le mie perplessità. In ogni caso il problema fondamentale del colore diventerebbe la “scadenza” dei chimici. Per quanto possa sperimentare è difficile che arrivi a fare 12 o 16 rullini in 6 mesi, anche perché prediligo il B&N e ho pur sempre la mia fedele 7D a cui dare le giuste attenzioni :D. Il costo sarebbe comunque inferiore al laboratorio che mi fa pagare dai 2,7€ ai 5€ (mi riferisco a prezzi di due lab diversi, dove ovviamente il più economico è anche il più lontano da casa).
– Se volessi cominciare dal B&N i prodotti variano in base alla marca della pellicola o è solo la diluizione che cambia in base agli ASA e al rullino? I chimici inseriti nel tank durante le varie fasi vanno buttati alla fine di ogni fase o possono essere riutilizzati?
Maggio 19, 2015 alle 2:04 am #1833725emmediemmePartecipanteGrazie per l’ottima e riassuntiva guida per cominciare. Anche io mi sto avvicinando al mondo dello sviluppo ma mi sto prima documentando bene per evitare di fare baggianate in fase di acquisto e, soprattutto, di pratica.
Tu hai parlato dello sviluppo in B&N, conviene iniziare con questo o posso anche cimentarmi sin da subito con il colore?
Poi una cosa che mi è poco chiara, ancora, sono i tipi di prodotti da acquistare in base al tipo di sviluppo. Correggetemi se sbaglio, ma mi pare di aver capito che per il B&N i chimici sono uguali per tutte le pellicole, mentre il colore ha bisogno di chimici leggermente diversi in base al tipo di pellicola. Mi sbaglio?
Mi sto approcciando all’analogico da veramente poco e i rullini che ho utilizzato (e fatto sviluppare) finora sono dei semplicissimi Kodak (i ColorPlus) e un Kodak B&N. Ho letto più volte che per il colore si può utilizzare il C-41, che da quel che ho capito è un kit piuttosto “universale”. Tuttavia alcune pellicole possono richiedere altri liquidi.
Per iniziare che cosa consigli/consigliate di acquistare?
Quello che per il momento ho messo in conto sarebbero:
– Changing Bag
– Estrattore
– Tank per 2 spirali
– Bottiglie per chimici
– Cilindro da 600ml e da 45ml (come suggerito)
– TermometroOltre alle precedenti ecco alcune altre domande che vi rivolgo: Che tipi di chimici prendere (per B&N ed eventualmente colore) e in che quantità? Su per giù quanti sviluppi ci si fanno con 1 kit da 1 lt? I liquidi si possono riutilizzare (e se si quante volte)? Su per giù il costo dello sviluppo in casa a quanto può ammontare per singolo rullino?
Considerate che attualmente sto fotografando sia a colori che in B&N e sono in una fase di sperimentazione: sebbene preferisca il B&N sto provando anche il colore per farmi un’idea dei diversi tipi di pellicole. L’idea, oltre che imparare una tecnica base della fotografia analogica, sarebbe di evitare il passaggio dai laboratori esterni e creare dall’inizio fino alla fine i miei scatti.
Se avete anche qualche testo da suggerirmi ve ne sarei grato. Ho dato un’occhiata a quello che hai inserito tu, Anna, ma dalla recensione mi sembra piuttosto incentrato sul digitale, confermi?
Attendo vostre illuminazioni 🙂
Maggio 15, 2015 alle 11:10 pm #1833450emmediemmePartecipanteA completamento del precedente post.
Maggio 15, 2015 alle 10:55 pm #1833446emmediemmePartecipanteConcordo con i commenti di chi mi ha preceduto sulla distorsione, che trovo piuttosto piacevole. Mi piacciono particolarmente la prima, la quarta e l’ultima. Mentre la seconda secondo me è eccessivamente satura.
Ne approfitto per inserirmi anche io con qualche foto scattata in due diverse occasioni proprio a Londra.
Maggio 15, 2015 alle 2:42 pm #1833399emmediemmePartecipanteInizio col ringraziare tutti per le risposte e le dritte. [ado]
Anna grazie per il link, introduzione ben fatta. Penso di intraprendere presto questa strada 🙂
Valerio il mio intento sarebbe di catalogare il passato e, soprattutto, avere una copia digitale dei nuovi rullini; i rullini passati li farò a tempo perso, mentre quelli recenti che man mano sviluppo voglio archiviarli sia per averne una copia digitale che per pubblicarle online.
Ora continua il dilemma, anche perché continua ad essermi poco chiaro il funzionamento del software madre. Attualmente sto scannerizzando a 300dpi a 3368×2256, con file che si aggirano intorno ai 7Mb (il sw non mi da la possibilità di scegliere la profondità in bit). Il risultato sembra buono e credo sia anche l’ideale per l’archiviazione.
Voi che ne dite? Scannerizzare a dpi elevati, come 4800 o 2400 secondo voi ha senso considerando che, da quello che ho capito leggendo i vostri commenti, la stampa conviene sempre e comunque farla direttamente da negativo? [pen]
Aggiungo: Sono in una fase di sperimentazione quindi mi accorgo man mano di dettagli. Aiutatemi a capire: ho fatto due scannerizzazioni della stessa foto entrambe impostando come valore di acquisizione 3368x2256px una a 300dpi e l’altra a 4800dpi.
La prima (a 300dpi) ha una grandezza in cm di 28×19 circa, mentre la seconda (a 4800dpi) di 1,7×1,1 ed entrambe pesano sui 7mb. Tuttavia quella a 4800dpi è nettamente più nitida. Ma affidandomi a tutti questi numeri se dovessi stamparla su un 10×15 quale delle due verrebbe meglio?Credo di potermi rispondere da solo: La foto a 4800dpi mi da la possibilità di fare ingrandimenti perdendo meno dettagli, esatto? Se ingrandisco su photoshop partendo dai cm e porto la foto a 4800dpi da 1,7×1,1cm a 17x11cm ho comunque una definizione migliore rispetto allo stesso formato 300dpi. In sostanza a parità di pixel e dimensioni (7mb) mi conviene a questo punto scannerizzare a 4800dpi (se non addirittura a 9600) piuttosto che a 300. Ho più nitidezza per l’archiviazione e non è escluso che possa anche stampare senza perdere troppo.
Scusate la mia pedanteria ma per me è un mondo nuovo e vado piuttosto ad impulso 🙂
Maggio 15, 2015 alle 12:33 am #1833346emmediemmePartecipanteGrazie Marco 🙂
Maggio 15, 2015 alle 12:06 am #1833338emmediemmePartecipanteIl prossimo passo sarà quello di sviluppare da me i rullini, mi piacerebbe tanto ma non so da dove cominciare (non voglio andare off topic ma se avete suggerimenti dite pure :).
Per ora, intanto, vorrei catalogare e digitalizzare i rullini sia passati che recenti. Sto cercando le giuste impostazioni col software.
Maggio 14, 2015 alle 11:17 pm #1833333emmediemmePartecipanteMi manca il motivo per cui dividi per 25,4.
In ogni caso hai chiarito gran parte dei miei dubbi. Sono d’accordo con te per il discorso stampa, infatti il mio intento è prevalentemente quello di creare una copia virtuale dei miei rullini che sia facilmente accessibile attraverso i software di catalogazione.
Maggio 14, 2015 alle 10:44 pm #1833329emmediemmePartecipanteGrazie per le delucidazioni. Io purtroppo appena si parla di pixel e DPI perdo il controllo :nw
Leggendo il manuale dello scanner il suggerimento che mi da per archiviare foto da rullino è scannerizzare a 1200dpi lasciando le dimensioni inalterate: cioè 36,4x24mm che in pixel mi corrispondono a 1668×1132.
Non riesco a comprendere se è preferibile salvare in questo modo. Un file 1668x1132px a 1200dpi è equivalente a 6672×4528 a 300dpi?
Maggio 14, 2015 alle 8:39 pm #1833317emmediemmePartecipanteA me la cosa che non convince è la dimensione documento, non so se prediligere i pixel o i mm, perché non vanno di pari passo. Ho esportato lo stesso frame due volte e, almeno su display, sembrano qualitativamente identici:
– uno a 4800dpi, 36,4x24mm e 6832×4544, circa 7mega
– uno a 300dpi, 420x297mm (A3) e 4960x2507px, circa 21 megaQuale potrebbe essere un buon compromesso per mantenere i dettagli? Max tu che settaggi utilizzi in genere con questo scanner?
Vi posto tre frame, i primi due sono quelli che ho scannerizzato a 300dpi e 4800dpi, mi piacerebbe sapere che ne pensate della grana e se secondo voi è il massimo livello di qualità che posso raggiungere;
300DPI
4800DPI
Questo è per mostrarvi i graffi. Sembrerebbero fatti da qualcosa che tocca la pellicola in fase di scorrimento. Non so se in laboratorio o in macchina.
Aprile 15, 2010 alle 5:22 am #1566799emmediemmePartecipanteScusate allora [ver] Ne avevo parlato in chat e Barbara mi aveva consigliato di aggiungerlo qua!
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