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Giugno 6, 2011 alle 3:38 am #1651069filipposPartecipante
IRRAZIONALE! ERA UN NUMERO IRRAZIONALE! Non imperfetto come avevo scritto io! Il fatto poi che hai scritto una descrizione così dettagliata e esaustiva è da lode, ti ringrazio veramente, perché le informazioni che avevo erano troppo distanti da quello che ricordo della matematica. Del fatto da me riportato che la sezione aurea non è rigorosamente applicabile alla fotografia, come hai fatto ben notare, con un calibro, un goniometro e magari un tavolo da disegno la puoi fare, ma poi quando si usa la fotocamera è virtualmente impossibile attenersi a schemi rigidi. Ci si arrangia e si spera magari con due o tre scatti simili di fare qualcosa che assomigli il più possibile.
Giugno 5, 2011 alle 3:39 pm #1650944filipposPartecipanteper GianMauro Probabilmente io sono sempre stato estremamente pignolo nella matematica, tanto che se consideravo un numero imperfetto, non mi piaceva parlare a meno di 5 cifre. Tuttavia adesso non sono un matematico e mi limito a trarre delle conclusioni pratiche e non matematiche. In fotografia la sezione aurea ritengo che non sia applicabile in modo strettamente rigoroso, proprio perché fotografia. Gli argomenti sono tanti, uno su tutti: come fai a vedere gli angoli le proporzioni e tutto il resto dal mirino di una reflex? Come fare a calcolarli e effettuare un’inquadratura rigorosamente corretta? Io non ci riesco. In ogni modo sono interessato a capire dove le mie considerazioni matematiche sono sbagliate: la matematica ho smesso di studiarla troppo presto, in proporzione a quanto mi piace, ma quando c’è un’argomento elementare da capire sono sempre interessato.
Giugno 4, 2011 alle 2:34 am #1650738filipposPartecipanteWorkers: che lavoro, che catalogo! Niente di quello che ho visto prima e dopo ha eguali. Il senso di realtà che danno i suoi lavori è incredibile. Non ha usato soltanto Leica, ha usato soventemente anche medio fotmato di sicuro Mamya, forse anche altri corredi. Adesso pare che anche lui lavori con il digitale, ma fa sempre b/w. E’ risaputo che lavora con una trouppe, spesso monta luci di schiarita e mette la gente anche in posa. Per questo per lungo tempo l’ho considerato un regista, più che un fotoreporter. Tuttavia il risultato trasuda di realismo, sembra di essere li e, alla fine, chi se ne frega se ha usato due lampadine
Giugno 3, 2011 alle 4:46 am #1650589filipposPartecipanteSì è vero, non è il rapporto aureo a essere sulla base della radice di 5, ma il numero aureo stesso a essere su quella base, per quanto riportato da Wiki. Ma se la memoria non mi inganna e mi ricordo qualcosina di matematica studiata 20 anni fa, se il numero aureo è dato da una formula con la radice di 5, e i rapporti aurei sono il frutto di un’equazione di distanze, in qualche maniera si ricavano gli stessi rapporti con la radice di 5. Ma forse la memoria mi inganna e posso essere smentito, ma nella mia preziosissima enciclopedia universale curcio, cartacea del 1970 e rotti, c’è questa formulina… Poi, sinceramente, se matematicamente ho detto una cosa inesatta, me ne frega poco. L’importante sono altre cose.
Giugno 2, 2011 alle 11:28 pm #1650563filipposPartecipanteLa regola dei terzi è una semplificazione della sezione aurea. La sezione aurea di per se non può essere precisa, perché si basa su un rapporto sulla radice quadrata di 5, quindi fa un numero imperfetto e infinito. La sezione aurea non è applicabile in modo rigoroso perché non si capisce su che base la si possa applicare: i rettangoli fotografici non sempre sono aurei, a patto che non si ritaglino, ma questo non cambia nulla, perché come sarà poi possibile applicare rapporti precisi almeno a 5 cifre (1,68 permettete è troppo approssimativo!!!) in modo da aver qualcosa di accettabile? Le figure geometriche poi, quasi mai hanno angoli aurei. I punti prospettici non sempre sono così precisi e definiti da poter essere considerati al vertice di un qualsiasi tipo di nautilus. Se il rapporto aureo è impreciso e inapplicabile se non in modo piuttosto labile, a che serve la regola dei terzi? A dare uno schemino di scemo ai corsi base di fotografia. Le fotografie sono belle, quando si avvicinano a canoni aurei, ma non è opportuno, o almeno è inopportuno andar a cercare punti linee e punti prospettici troppo precisi: la natura cresce secondo schemi aurei, è provato, ma non mi sembra troppo precisa, anche se la trovo ugualmente bella e sensata. Lo stesso vale per la fotografia. Un’immagine deve essere bella e sensata. Ritengo che ci si debba appoggiare alla sezione aurea. Aiuta. Ma non deve essere visto come un’incastro preciso come quello di un cassetto dentro un mobile, piuttosto come un morbido cuscino dove appoggiare i nostri pensieri e le nostre visioni fotografiche. Se la natura cresce per schemi aurei, anche la nostra fotografia non potrà altro che fare altrettanto, prima o poi.
Maggio 31, 2011 alle 10:58 am #1649885filipposPartecipanteNon facciamoci troppi problemi: stampiamo e basta! Ho visto foto di due metri fatte con una Nikon da 8mpx. Certo si vedeva che era una Nikon, ma lo si sarebbe visto anche con un 20×30! :s L’interpolaizione dei pixel può aumentare leggermente la qualità per forti ingrandimenti, ma interpola, ovvero spezzatta i pixel propri della macchina. Ecco che il miglioramento dell’immagine non è così eclatante. Il discorso dei 300 dpi: 300 punti per pollice quadrato che sono circa 250 punti per centimetro quadrato, è il massimo che può distinguere un occhio umano sano e senza problemi. Questo è quanto dicono i manuali medici. Non penso che se si aumenta il formato di un 30% cambi qualcosa.
Maggio 12, 2011 alle 5:31 am #1646356filipposPartecipanteAnche io non credo che ci sia una grossa differenza tra le due lenti. Tuttavia ci sono due regole che di solito influiscono su prezzo o resa degli obiettivi. Una lente più luminosa è più costosa, bene, ma spesso capita che una lente più lenta sia migliore. Naturalmente non è da confrontare uno zoom per aps-c da poche centinaia di euro con uno zoom serie L per formato pieno da più di mille, ma piuttosto tra lenti simili come quelle in oggetto. Secondo, uno zoom ha una resa inversamente proporzionale all’escurzione focale. Quindi sulla carta il 17/85 è migliore, in pratica non so che dirti. Di sicuro il 18/135 è più versatile, il 17/85 che conosco abbastanza bene è più compatto, leggero e è più grandangolo.
Maggio 11, 2011 alle 4:48 am #1646081filipposPartecipanteIo l’ho comprato prorio oggi… ups, è più di mezzanotte, allora ieri 🙂 Non ho avuto ancora modo neppure di degnarlo di uno sguardo, ma so per certo che è un’obiettivo di plastica, ma di qualità… comunque di plastica… :s Penso che se scricchiola, magari si mettono le cuffiette del’iPod e si alza il volume per non sentire gli scricchiolii… Facciamocene una ragione. con i sistemi af il ferro è bandito!
Maggio 1, 2011 alle 10:29 pm #1644302filipposPartecipantegrazie tente del cordiale benvenuto! Per quanto riguarda le mie foto, accetto volentieri l’invito: non mancherò di certo.
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