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Dicembre 30, 2009 alle 10:48 pm #1538859marco_cavinaPartecipante
Vorrei sottolineare un impiego sovente trascurato dell’EF 65mm f/2,8 MPE, cioè la riproduzione 1:1 di diapositive 24x36mm; insoddisfatto del file prodotti dal mio scanner film e dai suoi tempi di attesa, talvolta affronto massicci batch di riproduzione mettendo le diapositive su un piano luminoso e ri-fotografandole proprio col 65mm MP-E ad 1:1, utilizzando l’apertura f/5,6 come buon compromesso fra diffrazione e minime esigenze di PDC (emulsione leggermente curva). Per la messa a fuoco uso una colonna verticale con slitta micrometrica a cremagliera IFF, e scatto con la 5D mkII in RAW a 14bit utilizzando il live-view con ingrandimento 10x per la messa a fuoco di precisione. I risultati sono decisamente buoni e sbrigativi; credo che al rapporto di riproduzione di 1:1 il 65 MPE sia più corretto (specialmente per quanto concerne la curvatura di campo) rispetto ad altri macro EF, “tirati per i capelli” al loro limite estremo, mentre l’MPE ad 1x comincia appena a schiarirsi la voce. L’unica ottica equivalente ed eccellente da punto di vista ottico è il vecchio Olympus OM Zuiko 80mm f/4 1:1, specificamente calcolato per la riproduzione 1x di originali 24x36mm, ma è raro e molto più scomodo da utilizzare (obiettivo bellows). Così, solo per statistica. Ciao Marco
Dicembre 30, 2009 alle 10:36 pm #1538852marco_cavinaPartecipanteGrazie ragazzi, ed approfitto per il buon Natale in ritardo ed il buon anno in anticipo; mi serve un tiramisù per l’anima perchè ho appena affidato un HD che conteneva tutte le foto di quest’estate (caduto acceso e danneggiato nell’impatto) al recupero dati, ed è ritornato con diagnosi infausta e nessun file recuperato, tutto perduto! [bar] Vabbè, il prossimo anno dovrò passare sulle Dolomiti 4 settimane-fotocopia per rifare tutto da capo… [sfi] Sigh! Marco
Dicembre 7, 2009 alle 1:19 pm #1532571marco_cavinaPartecipantecari Ragazzi, sono Marco e mi sento davvero imbarazzato per l’apologia tessuta da Sandro; in realtà sono lui e Maurizio le persone “belle dentro” alla cui amicizia è un onore ed un vero piacere ambire. A dire il vero io non sono particolarmente “schierato” nel campo fotografico (ad esempio, coltivo cordiali amicizie anche nella storica “controparte”, insomma, come si suol dire, con i corredi sono “bisex”…), tuttavia – detto serenamente, senza piaggeria – sono stato realmente commosso dallo spontaneo slancio d’amicizia sincera di queste persone, un valore assoluto che trascende il contesto specifico. Per quanto riguarda la foto incriminata che immortala il povero Sandro mentre impugna fra atroci tormenti una F5 con AF-Nikkor 300/2,8 IF-ED ed indossa l’abbigliamento da Nikon tutor, mi assumo la completa responsabilità dell’evento: dopo aver fatto assumere al povero amico alcool e stupefacenti in dosi massicce, ho forzato la sua volontà obnubilata e l’ho praticamente obbligato ad impugnare tale ammenicolo, procurandogli peraltro dolorosissime dermatiti allergiche da contatto! (?) Quindi, tutto a posto: come dicevano i prelati: “figliolo, senza piacer non è peccato”. Non so fino a che punto la minima esperienza che ho accumulato nel tempo potrà fornire un reale complemento a quanto già ampiamente documentato da personaggi come Sandro e molti altri suoi colleghi, indubbiamente assai qualificati, ma se ritenete che aggiungere qua e là la mia opinione possa servire all’intento collettivo, anche solo al fin di statistica, cercherò di rendermi utile. Grazie ancora per avermi corroborato di tanta umanità, è un’esperienza rara di questi tempi. Marco Cavina
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