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Ottobre 21, 2014 alle 11:26 am #1816388ninox2Partecipante
L’uso del paraluce, meglio se originale, scongiura gran parte dei pericoli per la lente frontale, non influisce sulla resa ottica, anzi la migliora, rendendo inutile il filtro protettivo.
Aprile 2, 2014 alle 11:23 am #1800006ninox2PartecipantePoiché non sono presenti elementi ottici la differenza di qualità riguarda eventualmente solo i materiali di costruzione. Alcuni tubi sono utilizzabili solo su macchine aps-c e non su full frame. La differenza di prezzo è data soprattutto dalla presenza dei contatti elettrici che permettono al corpo di comunicare con l’obbiettivo consentendo la fondamentale funzionalità di impostazione del diaframma, che altrimenti rimane bloccato al valore di massima apertura.
Marzo 4, 2014 alle 12:54 pm #1796894ninox2PartecipantePer mia esperienza:
Rispetto al 18-55 IS non ho notato miglioramenti “enormi” riguardo la nitidezza. Da questo punto di vista un serie L, come il 24-105 da risultati superiori. I vantaggi maggiori li ho ottenuti nella correzione delle aberrazioni cromatiche , soprattutto del purple fringing, avendo quindi un miglioramento generale dell’immagine. A 15 mm distorce, ovviamente, ma non in modo irreparabile. Con il paraluce originale, alla minima focale, presenta vignettatura evidente, che può essere attenuata facilmente in post produzione. Il vantaggio di questo obiettivo è la buona qualità accoppiata alla grande versatilità.Gennaio 22, 2014 alle 1:22 pm #1792011ninox2PartecipantePer mia esperienza le schede da 30 mb/s sono piů che sufficienti per la 500D
Gennaio 2, 2014 alle 1:18 pm #1790227ninox2PartecipanteI tubi di prolunga sono un interessante ed economico strumento per avvicinarsi alla macro. I migliori risultati si ottengono con i tubi che mantengono la comunicazione con la fotocamera tramite contatti elettrici, permettendo, non tanto di utilizzare l’autofocus, quanto di impostare il diaframma, che in macro é importante chiudere per aumentare la profondità di campo. Inoltre consiglio di utilizzarli con obiettivi grandangolari o normali fissi. La distanza dal soggetto non sarà molta quindi meglio utilizzarli con soggetti statici/inanimati.
Settembre 25, 2013 alle 1:34 pm #1779644ninox2PartecipanteE il diaframma come lo imposti? Useresti l’obiettivo sempre alla massima apertura, ottenendo una profondità di campo minima e considera che in macro la profondità di campo è già ridotta a causa della breve distanza dal soggetto. Se vuoi usare i tubi che non mantengono i collegamenti dovresti utilizzare un obiettivo manuale che permetta di modificare autonomamente il diaframma. In ogni caso in migliori risultati di hanno con focali normali o grandangolari, meglio se fisse
Luglio 18, 2013 alle 1:36 pm #1773027ninox2PartecipanteRiguardo il 75/300, risulta avere una pessima fama (che non ho verificato personalmente), invece posso confermare le buone qualità del 55/250
Giugno 24, 2013 alle 1:30 pm #1770377ninox2PartecipanteAlza gli iso, esponi “sulla destra” cioè con una leggera sovraesposizione (l’istogramma deve essere sbilanciato a destra, appunto), stando attento a non bruciare le alte luci e poi riequilibra in post produzione, infatti il raw ti permette un buon margine di recupero. Ricorda che il rumore è più evidente nelle ombre.
Giugno 3, 2013 alle 1:22 pm #1767808ninox2PartecipanteLe SD da 16 GB classe 10 vanno bene sulla 500D, consigliate se scatti in RAW, almeno per me
Maggio 21, 2013 alle 1:35 pm #1766375ninox2PartecipanteNon credo che sia la soluzione migliore con il 18-55. L’anello di inversione si può usare più agevolmente con vecchi obiettivi manuali che permettono il controllo diretto del diaframma. Con il tuo 18-55 non potresti modificare il diaframma, che rimarrebbe bloccato alla massima apertura, in quanto è controllato direttamente e elettronicamente dalla macchina, mentre con l’ottica invertita manca il collegamento con il corpo. Questo a meno di usare strani collegamenti o scomodi trucchetti. Ti consiglio di provare i tubi di prolunga, però cerca quelli che hanno i contatti elettrici e permettono il controllo dell’obiettivo dal corpo. La gestione del diaframma è importante perché permette di aumentare la profondità di campo che in macro è sempre molto piccola. In ogni caso sarebbe meglio utilizzare un obiettivo fisso, normale o grandangolare, piuttosto che uno zoom
Aprile 18, 2013 alle 1:27 pm #1762024ninox2Partecipantespendendo il doppio il 70-200 f4 non stabilizzato spendendo il quadruplo il 70-200 f4 IS spendendo x 10 volte il 70-200 2.8 IS Ognuno di questi vale quello che costa.
Febbraio 5, 2013 alle 1:30 pm #1752709ninox2Partecipantecon gli obiettivi montati con adattatore il diaframma deve essere impostato manualmente, cioè non può essere comandato dalla fotocamera. Quando si chiude il diaframma la luminosità del mirino diminuisce quindi è meglio fare la messa a fuoco prima di impostare il diaframma.
Gennaio 25, 2013 alle 10:08 pm #1751076ninox2PartecipantePosso confermare che il 15-85 con paraluce originale e senza filtro, presenta vignettatura, ma assolutamente non come negli esempi postati e comunque facilmente gestibile in postproduzione
Gennaio 7, 2013 alle 1:44 pm #1748250ninox2PartecipanteVi ricordo che il valore del diaframma (es. F16) non indica la dimensione fisica del “foro”, ma il rapporto tra la lunghezza focale e il diametro del diaframma, quindi a parità di impostazione, la dimensione del foro varia al variare della focale. Penso quindi che i fenomeni di diffrazione sono più legati alla dimensione fisica del foro e non al valore di diaframma. Per questo non ha senso dire che a F16 c’è diffrazione: il fenomeno dipende dal variare della focale e quindi dell’obiettivo
Dicembre 31, 2012 alle 1:39 pm #1747234ninox2Partecipanteil 50 1.4 è migliore (di molto) come autofocus e come costruzione in generale. La differenza di resa, che sicuramente esiste, non è così eclatante. Ho avuto l’1.8 poi l’ho sostituito con l’1.4 avendo trovato un’occasione.
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