quoto. La rivoluzione del digitale, in tutte le sue forme, deve essere e rimanere un ausilio. Voglio dire che, a mio avviso, non dovrebbe mai arrivare a intaccare quelle che sono le caratteristiche e proprietà native dell’immagine. Sarebbe come modificarne il DNA. Il digitale può svelare ulteriori fascini di un’immagine già di per se ben riuscita, non deve cioè può introdurre elementi e connotati “estranei” all’immagine. Spesso vedo immagine talmente “perfette”, frutto di evidenti post-elaborazioni, da sembrare così “innaturali” da non riconoscere più il tocco dell’autore, quell’elemento che distingue un’immagine prodotta da una macchina da quella prodotta dalla mano del fotografo. Il rischio purtroppo è proprio questo: la responsabilità di ogni fotografo è quello di non toccare mai l’anima dell’immagine.