Peccato essere noi soli a cazzeggiare su questo argomento.
Ho letto con attenzione la tua arringa a favore della foto su carta.
Col tempo tante parti del corpo si deteriorano. Relativamente alla memoria è risaputo che si ricordano meglio eventi lontani rispetto ai più recenti, ma è con gli occhi che osserviamo le foto e la vista sappiamo che perde molto della sua capacità di distinguere oggetti e persone.
Gli oggetti che si accumulano finiscono malinconicamente in soffitta (compreso le foto) e solo per un caso qualcuno le riporta alla luce. Capita anche che molte persone comprese nelle foto non vengano riconosciute nella nebbia dei ricordi.
A mia suocera, classe 1920, qualche anno fa hanno fatto vedere una piccola foto risalente a circa cinquant’anni fa. Presa in mano la foto tutti ci aspettavamo i suoi racconti richiamando la storia di quei tempi, dopo qualche istante di silenzio, la sua prima ed unica affermazione fu: è così piccola che non riconosco nessuno rimettetela nella scatola.
Mio nipote non si perse d’animo, fece una foto alla foto col cellulare e la riprodusse nella grande televisione. La suocera quasi si commosse, riconobbe le persone ed iniziò a raccontare aneddoti di vita, sua e degli altri, sembrava un fiume in piena. Miracolo dei pixel.
Sono pochi quelli che possono fare stampe di un metro di lato per poi riprenderle dopo tanto tempo e metterle in mano alla nonna ottuagenaria durante una riunione di famiglia. Questo è un piccolo esempio, ma ti posso assicurare che molti anziani portano le foto dei loro cari nel cellulare, non più nel portafogli. Mi ripeto, miracolo dei pixel.