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DPP4 e spazio colore

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  • #1865798
    bubbino
    Partecipante

    il mio quesito è questo,
    scatto in RAW e uso DPP4 per creare i miei files da mandare a laboratorio fotografico dopo alcuni ritocchi.
    di solito salvo i miei file in jpg massima qualità 300 dpi e con spazio colore adobe rgb e includo nella foto icc.
    ma se io volessi salvare in tif (16bit) e con spazio colore prophoto rgb non riesco a farlo.
    prophoto rgb ha uno spazio colore nettamente maggiore di adobe rgb.

    #1865799
    lovis1
    Partecipante

    Uso Photoshop, ma penso che neanche sul tuo programma si possa salvare in quello spazio colore. Puoi impostarlo come spazio colore di lavoro, ma non puoi salvare in quel metodo. Quello spazio di lavoro si imposta nel sofware solo per lavorare i file in quanto limita i danni che inevitabilmente si producono con una lavorazione pesante o comunque importane degli stessi.
    Bisogna precisare comunque che se anche fosse possibile i file prodotti non sarebbero comunque stampabili con quelle sfumature di colore in quanto la stampante stessa non è in grado di riprodurli. Anche a livello di monitor di media qualità quello spazio colore non viene riprodotto e comunque anche nel caso di prodotti più costosi questo sarebbe di poca utilità visto che in stampa questa particolarità verrebbe resa vana.

    #1865800
    bubbino
    Partecipante

    [quote=”lovis1″ post=683746]Uso Photoshop, ma penso che neanche sul tuo programma si possa salvare in quello spazio colore. Puoi impostarlo come spazio colore di lavoro, ma non puoi salvare in quel metodo. Quello spazio di lavoro si imposta nel sofware solo per lavorare i file in quanto limita i danni che inevitabilmente si producono con una lavorazione pesante o comunque importane degli stessi.
    Bisogna precisare comunque che se anche fosse possibile i file prodotti non sarebbero comunque stampabili con quelle sfumature di colore in quanto la stampante stessa non è in grado di riprodurli. Anche a livello di monitor di media qualità quello spazio colore non viene riprodotto e comunque anche nel caso di prodotti più costosi questo sarebbe di poca utilità visto che in stampa questa particolarità verrebbe resa vana.[/quote]
    Ho capito quello che mi vuoi dire, quindi la cosa ideale è sapere quale profilo colore utilizza il laboratorio di stampa farselo dare importarlo su ps e lavorare con quello per creare il file di stampa.

    #1865801
    lovis1
    Partecipante

    Se si lavora con lo stesso profilo é buona cosa, la catena del colore prevede comunque anche monitor calibrati, profilo carta ecc…

    #1865802
    bubbino
    Partecipante

    [quote=”lovis1″ post=683748]Se si lavora con lo stesso profilo é buona cosa, la catena del colore prevede comunque anche monitor calibrati, profilo carta ecc…[/quote]
    certamente, poi la stampa differisce anche il laboratorio usa stampanti su carta termica o stampanti in quadricromi e esacromia, per non parlare delle stampe non su carta.
    quello che non vorrei che succedesse è che il file tif con un profilo colore adobe rgb 98 a 16 bit venga trasformato dal laboratorio in un jpg quindi 8 bit con icc srgb per la stampa.

    #1865803
    lovis1
    Partecipante

    [quote=”bubbino” post=683749][quote=”lovis1″ post=683748]Se si lavora con lo stesso profilo é buona cosa, la catena del colore prevede comunque anche monitor calibrati, profilo carta ecc…[/quote]

    quello che non vorrei che succedesse è che il file tif con un profilo colore adobe rgb 98 a 16 bit venga trasformato dal laboratorio in un jpg quindi 8 bit con icc srgb per la stampa.[/quote]

    Specifica comunque per sicurezza che la stampa venga fatta con il tuo file TIFF senza toccare nulla, mi pare che nel gergo si dica che “la stampa deve essere a zero”.
    Tieni comunque conto che sarà praticamente impossibile stampare come da monitor.
    Bisogna poi capire per cosa deve essere utilizzata la stampa e l’importanza che diamo ad essa….dal lato economico non conviene stampare in proprio ma dal lato qualitativo si.

    #1865804
    Angor
    Partecipante

    io, tempo addietro, avevo fatto stampare una serie di immagini di test per poi calibrare il monitor rispetto alla stampa.
    poi ho abbandonato la cosa perchè, per foto ricordo, alla fine la precisione assoluta del colore è secondaria rispetto al tempo che serve per ottenerla

    e per quelle 2 o 3 foto belle che stampo all’anno, me le stampo da solo anche se mi costano appunto 5 volte tanto.

    #1865807
    GianMauro
    Partecipante

    Non ha senso farsi dare il profilo colore di stampa dallo stampatore a meno che a parità di monitor calibrati non si voglia simulare (a monitor) la resa della stampa…. Che cmq differirà in ogni caso dalla stampa. Se usi Lr questa funzione è piuttosto facile da usare e puoi perfino vedere ciò che il monitor riproduce e cosa no e lo stesso vale per la stampa… su PS non è così… Se fai quello che immagino, cambi solo lo spazio di lavoro… Non simuli niente. Anzi t’incasini maledettamente.
    Giulio ha perfettamente spiegato tutto. Aggiungo che il profilo colore è solo un protocollo di comunicazione tra periferiche diverse e c’è anche da chiarire un discorso base di partenza… La macchina fotografica non registra uno spazio colore superiore ad Adobe RGB che è quello contento nel RAW ma che viene convertito dal SW nella visualizzazione a monitor generalmente in uno più piccolo.. sRGB o nella peggiore delle ipotesi in RGB.
    Tutto avviene a nostra insaputa. Di conseguenza anche se tu salvarsi in uno spazio più grande non aumenteresti il numero di informazioni registrate semplicemente perché non le hai e non le puoi creare. In oni caso un tiff a 8 bit è più che sufficiente per lo stampatore per foto di dimensioni ordinarie.
    Riguardo la calibrazione con le stampe di prova non ha senso

    #1865809
    bubbino
    Partecipante

    da quello che mi ricordo un file RAW non è un file immagine nel senso comune del termine, è solo un insieme di dati che può essere trasformato in immagine quindi i file RAW non ha uno spazio colore associato. RGB. Il gamut totale di un file RAW tipico è più grande di quello di questi spazi colore, srgb, adobe rgb, prophoto.
    Lightroom utilizza sempre il suo spazio colore di default, ProPhoto RGB. Camera RAW, invece, vi permette di scegliere lo spazio colore da utilizzare tra sRGB, Adobe RGB e ProPhoto RGB. Lightroom, più “democraticamente” decide che è meglio utilizzare solo e soltanto ProPhoto.
    Poi il discorso si fa complesso, in post produzione dicono di utilizzare spazi colori ampi in modo di non tagliare quasi nulla dei dati colore, anche se a monitor ci saranno colori che si vedranno e colori che non si vedranno, e la stessa cosa anche per la stampa poi ci sono colori riproducibili a monitor ma non in stampa e al contrario.
    in poche parole il laboratorio mi dice che per la stampa chimica sRGB stampa a getto d’inchiostro (fine art) prophoto RGB o Adobe RGB, dove la foto non ha informazioni sRGB

    #1865810
    GianMauro
    Partecipante

    Parliamo di cose diverse.
    Profili e spazio colore non sono la stessa cosa.
    Quando scrivevo di Lr mi riferivo al profilo colore non allo spazio. Quando ho parlato della macchina fotografica (che fra l’altro può anche essere profilata come un monitor o una stampate) mi riferivo allo spazio… Riferendomi a quello registrabile dal sensore. Mi risulta che al massimo è Adobe RGB… Ma non è cmq un problema, potei sbagliarmi.
    Per quanto riguarda la stampa lo spazio colore anche in presenza di più colori è il CMYK ma anche qui… Non sono problemi che riguardano gli utenti… ma il SW… Converte lui gli spazi tra periferiche.
    Per quello che riguarda invece la post.. dipende.
    Se utilizzi un monitor con spazio colore Adobe RGB .. chiaramente vedrai delle modifiche differenti rispetto allo stesso monitor impostato con uno spazio colore più piccolo (sempre che si possa fare), se invece utilizzi un monitor sRGB ma usi un file con spazio colore Adobe RGB la variazione dei colori su quella fetta di colori non riproducibili.. non li vedrai cmq e quindi il discorso non vale, almeno in questi termini. La differenza invece vale tra RAW, JPEG e/o tiff. In questo caso a prescindere dallo spazio colore, la post eserciterà un effetto demolitivo sulle informazioni del JPEG e non sul TIFF. Quindi ottima cosa salvare
    per la stampa il TIFF

    #1865811
    bubbino
    Partecipante

    [quote=”GianMauro” post=683757]Parliamo di cose diverse.
    Profili e spazio colore non sono la stessa cosa.
    Quando scrivevo di Lr mi riferivo al profilo colore non allo spazio. Quando ho parlato della macchina fotografica (che fra l’altro può anche essere profilata come un monitor o una stampate) mi riferivo allo spazio… Riferendomi a quello registrabile dal sensore. Mi risulta che al massimo è Adobe RGB… Ma non è cmq un problema, potei sbagliarmi.
    Per quanto riguarda la stampa lo spazio colore anche in presenza di più colori è il CMYK ma anche qui… Non sono problemi che riguardano gli utenti… ma il SW… Converte lui gli spazi tra periferiche.
    Per quello che riguarda invece la post.. dipende.
    Se utilizzi un monitor con spazio colore Adobe RGB .. chiaramente vedrai delle modifiche differenti rispetto allo stesso monitor impostato con uno spazio colore più piccolo (sempre che si possa fare), se invece utilizzi un monitor sRGB ma usi un file con spazio colore Adobe RGB la variazione dei colori su quella fetta di colori non riproducibili.. non li vedrai cmq e quindi il discorso non vale, almeno in questi termini. La differenza invece vale tra RAW, JPEG e/o tiff. In questo caso a prescindere dallo spazio colore, la post eserciterà un effetto demolitivo sulle informazioni del JPEG e non sul TIFF. Quindi ottima cosa salvare
    per la stampa il TIFF[/quote]
    e qua torniamo al problema iniziale, se il mio file tif lo prende il laboratorio di stampa e me lo converte in jpg in termini di stampa posso avere delle alterazioni?

    #1865812
    GianMauro
    Partecipante

    Perchè il laboratorio di stampa dovrebbe aumentare il suo lavoro e convertire il file in jpeg?
    Comunque per stampe ordinarie… 10×15 o 13×18 non ti accorgi di nulla. Forse A4 (mah… boh?) grandi formati… A3+ è probabile ma non ne sono sicuro, dipende da troppi fattori e per formati superiori lo stampatore manco te lo chiede il jpeg, da per scontato che gli porti il TIFF.

    Quando parlo di molti fattori, mi riferisco al tipo di post, al tipo di carta (matta, semigloss, gloss per non parlare delle carte partricolari e museum), bianco e nero o colore. Insomma ci sono così tante variabili da tenere in considerazione che solo un occhio esperto le nota. Perfino la stampante usata e il tipo di colori (originali/concorrenza e aftermarket migliori degli originali ma costosi).

    Credimi, è un mondo a se e distante da quello fotografico. Io stampo in casa con stampanti A3+, ma il workflow non va dalla sola calibrazione del monitor alla calibrazione della stampante, tutto il file deve essere post prodotto sapendo fin da subito cosa vuoi ottenere. Che tipo di carta vorrai utilizzare (e lì.. vai di calibrazione per la carta) e di simulazioni con Lr per verificarne che il file sia come lo vuoi per poi scoprire che che non avrai mai corrispondenze perfette al 100%… fino ad arrivare al vetro da apporre sulla foto se esposta (vetro si/vetro no?) alle luci che la illumineranno…. Già, le luci che illuminano la foto e le relative dominanti che ne nasceranno dalla sola esposizione e al bianco della carta che sicuramente sarà diverso dal bianco del monitor. Perfino la luce incidente sul monitor turberà il sul risulto finale. Ci sono laboratori che usano luci di cui conoscono perfettamente la temperatura colore d’illuminazione degli ambienti.

    Detto questo… o ti AMMALI come me, e la cosa non è bella, o affidati ad un laboratorio serio e vedrai che il risultato sarà soddisfacente e conforme alle tue esigenze

    #1865819
    albo49
    Partecipante

    [quote=”GianMauro” post=683759]
    …………..
    Detto questo… o ti AMMALI come me, e la cosa non è bella, o affidati ad un laboratorio serio e vedrai che il risultato sarà soddisfacente e conforme alle tue esigenze[/quote]

    Giusta la seconda parte di questa frase.
    Mandi il jpg fotoscioppato come ti piace ad un laboratorio qualsiasi che ti stampa un dignitoso 30×45 al costo di 6 euro e non ti ammali.
    Perchè ammalarsi per un pezzo di carta che, dopo una fugace apparizione sulle pareti di casa, quasi sempre finisce in un cassetto per essere rispolverata massimo 2/3 volte.

    #1865824
    GianMauro
    Partecipante

    Ma dai Alvaro….

    …e tutto il romanticismo nello sfogliare un album di fotografie di famiglia dove lo lasci?

    (scusate l’off topic)

    #1865830
    albo49
    Partecipante

    [quote=”GianMauro” post=683769]Ma dai Alvaro….

    …e tutto il romanticismo nello sfogliare un album di fotografie di famiglia dove lo lasci?

    (scusate l’off topic)[/quote]
    Ecco, appunto. Gli album di famiglia sono quasi sempre composti da foto 13×18.
    Con foto più grandi diventa un album di nozze. :pr

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