[Francesco]

Ma e’possibile che col telefonino faccio queste foto e con una 5d mark2 non ci riesco?mi viene la piscina e tutto il resto che e’dietro scurissimo

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[bexio]

mancano gli scatti per poter dire qualcosa.

[Angor]

beh, comunque è facile immaginare a cosa si riferisca….classica situazione in cui il telefono, o meglio il software che gli gira sopra, lavora accuratamente ombre e luci.

[mode polemico on]
Il problema è che sulle macchine fotografiche per “professionisti”, è stato considerato tabu, praticamente fino a oggi, inserire qualsiasi funzione che permettesse di fare qualcosa che sulla pellicola non era permesso, e quindi “inutile”.
Per cui, guai a parlare di creare un multiscatto hdr in camera, bracketing rigorosamente limitato a 3, massimo 5 scatti perchè sulla pellicola bastavano, esposizione sempre e solo con le modalità classiche manco si stesse usando l’esposimetro a fotocellula, non osiamo poi pensare di fare un bracketing focale, la multiacquisizione continua con anticipazione dello scatto poi, orrore orrore.
Il bello è che, invece, sulle compattine e appunto sui telefoni queste cose sono state sviluppate alla grande.

Per cui oggi ci troviamo con strumenti dall’hardware sopraffino gestiti da software ridicolmente limitati e che, di conseguenza, perdono nell’uso immediato, in confronto ai software di compatte e soprattutto cellulari.
[mode polemico off]

Ho da tempo iniziato a valutare l’esposizione di una scena guardando l’anteprima dell’istogramma. Se comincio a vedere “sovraffollamento” agli estremi, vado subito di HDR, se la scena me lo consente. In questo modo, già solo una ixus 130 del 2008 con il suo bel firmware craccato a volte mi tira fuori foto migliori della 5D MKII, almeno come luci e dettagli nelle zone di illuminazione critica.

Per inciso, fare hdr con il firmware chdk è semplicissimo, non serve nemmeno fare tante valutazioni: continua a scattare foto allargando man mano la forbice….0, +1, -1, +2, -2 ecc….per cui basta semplicemente scattare finquando non si arriva a prendere tutto quello che serve nelle ombre e nelle luci, indipendentemente dalla esposizione iniziale….poi a casa si selezionano le 2-3-4-5 foto. Magari saranno le +1 +2 +3 +4, o +1 0 -1 -2

Per sfruttare seriamente le reflex digitali bisogna svincolarsi dai limiti dell’emulazione della fotografia analogica e rendersi conto che si sta usando uno strumento digitale, sfruttandone TUTTE le capacità.
Ovvero, si può anche pensare che la fotografia sia UNO scatto, e che si debba ragionare 10 minuti con misurazioni spot su quale parte tagliare, se ombre o luci, perchè così si faceva con la pellicola e così si deve fare altrimenti fa tutto la macchina….l’importante poi, però, è non meravigliarsi troppo se il risultato non regge il confronto con quello di un affaretto quale è la parte fotografica di un telefono

Consiglio il software EasyHDR: costa poco, soprattutto è una-tantum (quasi una perla ormai nel mondo software). Certo, per i limiti imposti dal firmware della 5D il risultato sarà comunque meno immediato rispetto al semplice click del telefono, ma enormemente superiore in termini qualitativi…soprattutto se visto su schermo pc e non il francobollo da 5″ dei cellulari, sopra i quali qualsiasi cosa è bella.

[albo49]

E’ importante sapere se le foto sono state fatte nello stesso momento, le variazioni di luce influiscono molto sul risultato finale.
Generalizzando, sono quasi certo che se usi gli stessi parametri di valutazione, anche le foto fatte con una hasselblad possono piacerti meno di quelle fatte col cellulare.

Dovresti posprodurre le foto fatte col cellulare e quelle fatte con la reflex. Se con la refelx scatti in raw ed applichi un minimo di postproduzione, sono sicuro che otterrai risultati decisamente migliori. Se invece usi la reflex come un cellulare allora vincerà sempre il cellulare.

Dovresti postare le foto per una migliore comprensione.

[Angor]

Se tra ombra e zone illuminate ci sono tipo 10-15 stop, hai voglia di postprodurre: le ombre “recuperate” di un sensore FF, per quanto buono sia, non possono competere con quelle correttamente esposte anche di un microsensore di una squallidissima compattina o, peggio, di un cellulare appena appena dotato.

Uno scatto singolo RAW non può competere, a livello di dettagli nelle zone critiche di illuminazione, con lo scatto multiplo e ricombinato.

Adesso, finalmente, anche qualche ML comincia ad avere un comparto di features digitali appena decente e consente, tra le altre cose, di fare HDR in macchina, e i risultati si vedono.
Magari tra un poco, o quando qualche smanettone ci metterà mano, ci daranno un raw hdr tipo a 32 o 64 bit…allora si che potremo vedere la vera differenza tra un cellulare e una macchina più seria.

La 5DMkII, purtroppo, a meno di non installare magic lantern è ancora ancorata allo schema logico delle reflex a pellicola, quindi bisogna arrangiarsi con quello che offre: scatto multiplo in braketing, sperando di averlo centrato giusto, e ricomposizione manuale degli scatti.

[albo49]

Raramente uso il cellulare per fare “foto”, solo qualche scatto ricordo, per questo prendo spunto dalle informazioni in rete (anche se solo per divertimento).

Molte riviste specializzate quando fanno confronti, ritengono migliori le foto fatte con le reflex.

Questo è un confronto tra un iPhone 11 Pro e una non citata reflex.

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[Angor]

Dipende cosa si intende per “migliore”, quali sono le condizioni di luce e cosa si prende come risultato (se quello scritto direttamente sulla SD o il risultato finale di qualsiasi elaborazione).

Fintanto che le luci sono tali da rimanere nella gamma dinamica del sensore, e rimanerci bene aggiungo, in presenza di soggetti con dettagli minuti e sfumature di colore e volendo “esaltare” i volumi per mezzo della pdc e volendo vedere il risultato su un supporto decente, ovviamente non c’è storia: sensore grosso, anche del 2005, vince a man bassa su qualsiasi elaborazione o accrocchio un cellulare del 2020 possa mettere in atto.

Io ho notato che le situazioni in cui più di tutto oggi le macchine “serie” soffrono rispetto ai cellulari, sono proprio quelle condizioni che descriveva l’autore del post.
Ossia, soggetti bene o male “a panorama”, luci e ombre da voler leggere bene. In questi casi è la fisica che lavora contro la reflex-ML, perchè in queste condizioni i cellulari fanno magari anche 2 3 4 scatti che poi uniscono con algoritmi di AI impressionanti.

Ovvio che usare una reflex-ML per replicare lo stesso procedimento porta a risultati molto migliori, ma a parità di “singolo scatto” non ne esce.

[Autore]

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