- Questo topic ha 36 risposte, 18 partecipanti ed è stato aggiornato l'ultima volta 14 anni fa da spiedolo.
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Novembre 6, 2008 alle 3:25 am #1404049DoppiadiPartecipante
Forse (quasi sicuramente) non è all’ altezza di Photoshop, però per chi si diletta con la fotografia e non lo fa per lavoro è più che sufficiente, non spenderei mai tutti i soldi richiesti da Adobe per una licenza, quindi accantonando le vie traverse per ottenere Photoshop meglio scegliere un pulito Gimp 😉
Novembre 6, 2008 alle 3:28 am #1404050gnatophillumPartecipanteio che sono un utente linux da anni devo dire, che gimp è un programma molto buono, lavora bene secondo me si riescono a fare tante cose che si fanno anceh su photoshop, fermo restando che non sono un professionista di photoshop e mi serve solo per sistemare o dare una modificata alle mie foto. cmq dò ragione a tanti, è anche un scelta eticamente più corretta ceh avere un programma crackato ed illegale. quindi da mio punto di vista, viva l’opensource viva linux… 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂
Novembre 6, 2008 alle 4:09 am #1404059romassiPartecipanteOriginariamente inviato da Tycos: Il termine freeware indica un software che viene distribuito in modo gratuito. Il freeware è distribuito indifferentemente con o senza codice sorgente, a totale discrezione dell’autore e senza alcun obbligo al riguardo. È sottoposto esplicitamente ad una licenza che ne permette la redistribuzione gratuita. Il software freeware viene concesso in uso senza alcun corrispettivo, ed è liberamente duplicabile e distribuibile, con pochissime eccezioni. [Fonte: Wikipedia] (so che non ha molta importanza nel contesto generale ma è per cultura personale
Capisco che si va leggermente fuori tema, ma penso che possa servire a fare un pò di chiarezza. Con la mia frase volevo semplicemente sottolineare che spesso si confondono tipologie di licenza molto diverse tra loro solo per il fatto che un software è distribuito gratuitamente. GIMP non è un freeware, bensì un software libero rilasciato su licenza GPL (general public license); essa fornisce all’utente una serie di libertà fondamentali (che le altre licenze, open source definition compresa, talvolta non forniscono) tra cui quella di utilizzarlo liberamente (anche per fini commerciali, cosa che molto spesso coi freeware è impedita), studiare il codice sorgente (per cui il programma DEVE essere opensource) ed eventualmente modificarlo a piacimento ri-distribuendo liberamente le copie modificate (a patto di farlo con le stesse modalità previste dalla licenza originale) senza imporre alcun vincolo sull’eventuale compenso richiesto. In questi aspetti sta la differenza fondamentale con un programma freeware che invece è un programma chiuso (non ho mai visto un freeware aperto e come conseguenza spesso accade che questi programmi contengano spyware e codice malvagio che non possono essere scovati facilmente), non è quasi mai utilizzabile liberamente (in genere sono per uso domestico e non commerciale), non è modificabile ed è liberamente distribuibile solo se il fornitore lo permette. L’aspetto di gratuità infine è un vincolo imposto solo dalla licenza freeware…non a caso il panorama del software libero e del software opensource (pensa alle innumerevoli distribuzioni commerciali basate su GNU/Linux) offre grandi opportunità di lavoro e profitto a coloro che sanno comprenderne la filosofia. I moderatori non me ne vogliano per il fuori tema…..
Novembre 6, 2008 alle 12:57 pm #1404091nixrayPartecipanteViva l’open source, però usare Ufraw non è esattamente la stessa cosa che usare DPP… ;hm
Novembre 6, 2008 alle 6:12 pm #1404189gnatophillumPartecipantela cosa che mi ha dato più fastidio onestamente rispetto a tutti i programmi per il raw, è che tutti con alcune foto non riescono a dare la corretta varietà cromatica che solo il programma di canon riesce a fare. nessuno! ocn una foto sono letteralmente impazzito.solo quello della canon ha funzionato. che tra l’altro gira perfettamente anceh sotto linux. però io mi chiedo perchè non usare formati standard così tutti possano usare il programma ceh più gli piace?
Novembre 6, 2008 alle 6:18 pm #1404190longdreamPartecipanteOriginariamente inviato da gnatophillum: ……….. però io mi chiedo perchè non usare formati standard così tutti possano usare il programma ceh più gli piace?
Ti sei dato la risposta: perchè ognuno userebbe il programma che gli piace di più o che costa meno e questo non piace a quasi tutti gli sviluppatori di software del settore. ;hm
Novembre 6, 2008 alle 7:40 pm #1404238thewizardofwizPartecipantebrevemente GIMP è validissimo e, all’atto pratico, uguale a PS CS manca del supporto raw, ma ce ne sno di ugualmente validi opensource la gestione colore , per quello che ho riscontrato- è sempre milgiore con il raw converter proprietario, ma questo non significha che si possa usare SOLO per quello, e poi passare ad un altro programma… divertitevi Fabio
Novembre 6, 2008 alle 11:36 pm #1404312Bf109PartecipanteBuona sera, vorrei avere un parere dagli esperti: sbaglio o Gimp “lavora” a 8 bit mentre il suo concorrente diretto a pagamento lavora a 16bit? ;hm Questa differenza che effetti genera su di un’immagine a 14bit scattata ad esempio con la 450d? (?) La qualità finale non ne risente? ):( Grazie e buona luce a tutti! [lo]
Novembre 7, 2008 alle 2:28 am #1404361romassiPartecipanteOriginariamente inviato da Bf109: Buona sera, vorrei avere un parere dagli esperti: sbaglio o Gimp “lavora” a 8 bit mentre il suo concorrente diretto a pagamento lavora a 16bit? ;hm Questa differenza che effetti genera su di un’immagine a 14bit scattata ad esempio con la 450d? (?) La qualità finale non ne risente? ):( Grazie e buona luce a tutti! [lo]
Ti rispondo dal basso della mia ignoranza, correggetemi se dico porcherie. I jpeg che usiamo in fotografia sono file compressi e codificati a 8 bit per canale, indipendentemente dalla macchina che li genera. Quelle che hanno l’elaborazione a 14bit per canale (40d, 450d e successive..), anzichè a 12 (tutte le altre), in fase di salvataggio del jpeg riducono automaticamente la profondità di colore prima di salvare il file a 8bit per canale. Per questo, se lavori con i jpeg, non serve a nulla disporre di un software di fotoritocco che supporta i jpeg fino a 16bit. Se vuoi sfruttare tutti i 14bit offerti dalla macchina devi scattare in RAW; in questo caso però è il software di acquisizione/elaborazione del raw che deve supportare i 14bit per canale, non il programma di fotoritocco (anche nel caso di Photoshop l’acquisizione del RAW avviene con un programma esterno, Adobe Camera RAW). Una volta elaborato il file RAW a 14bit puoi generare il tuo jpeg (oppure il tiff o il ppm se non vuoi compressione a perdere..) compatibile con lo standard a 8 bit che poi è quello che serve nella stampa. Tra i programmi di acquisizione dei RAW, ad esempio, UFRaw (che è interfacciabile direttamente con GIMP) supporta perfettamente i files a 14 bit per canale così come Adobe CR e DPP Canon. Ho letto che comunque, a breve, è atteso il supporto, da parte di GIMP, dei files fino a 32bit/canale grazie ad alcune nuove librerie che sono state introdotte assieme alla versione 2.6 del programma. Sinceramente, poi, devo ancora vedere quale sia il reale vantaggio dei 14bit rispetto ai 12 utilizzati precedentemente; prima usavo la 400d e, sinceramente, non vedo nessun miglioramento tangibile….l’unica differenza evidente è la dimensione dei files, ahimè!!
Novembre 7, 2008 alle 2:49 am #1404370giambajetPartecipanteio uso gimp da un po’ di anni, non uso se non sporadicamente photoshop o altri programmi…. per quanto riguarda la conversione dipende dai gusti, se voglio foto abbastanza morbide allora posso usare ufraw, altrimenti dpp o raw therapee mentre per i files dell’olympus uso l’olympus master. L’unico problema che mi affligge con gimp è la centratura della foto in stampa 😀 allora preferisco usare altri programmi solamente per stamparle. Comunque per quanto ne so io, gimp non è mai stato un programma con banner o spyware tanto che è da sempre uno dei programmi inseriti nelle distribuzioni linux ( il 75% di chi programma per linux o addirittura i semplici usufruitori di linux sono maniaci della sicurezza del loro pc)
Novembre 7, 2008 alle 2:23 pm #1404464Bf109PartecipanteCiao romassi grazie della risposta. Hai perfettamente ragione, il tuo ragionamento è logico i files Jpeg sono compressi e quindi anche 8bit vanno benissimo. Ma se invece di passare da raw a Jpeg per le successive fasi di elaborazione, usassi il formato Tiff per i ritocchi e solo all’ultima fase operassi la trasformazione in Jpeg, anche in questo caso i 16bit sono superflui? ;hm chiaramente + informazioni si hanno sull’immagine (bit) e + possiamo permetterci di elaborarla senza perdere in qualità. Sbaglio qualcosa? Buona luce a tutti [lo]
Novembre 7, 2008 alle 2:31 pm #1404466gnatophillumPartecipantema se non ricordo male, e non dico castronerie, nel passaggio da 16 a 8 bit perdi un pò le sfumature di colore, che magari in determinate situazioni si può notare, mentre in altre non si nota affatto. cmq come dicevano con la futura versione anche questo problema verrà superato 😀
Novembre 7, 2008 alle 4:18 pm #1404502TycosPartecipanteOriginariamente inviato da romassi: Capisco che si va leggermente fuori tema, ma penso che possa servire a fare un pò di chiarezza. Con la mia frase volevo semplicemente sottolineare che spesso si confondono tipologie di licenza molto diverse tra loro solo per il fatto che un software è distribuito gratuitamente. GIMP non è un freeware, bensì un software libero rilasciato su licenza GPL (general public license); essa fornisce all’utente una serie di libertà fondamentali (che le altre licenze, open source definition compresa, talvolta non forniscono) tra cui quella di utilizzarlo liberamente (anche per fini commerciali, cosa che molto spesso coi freeware è impedita), studiare il codice sorgente (per cui il programma DEVE essere opensource) ed eventualmente modificarlo a piacimento ri-distribuendo liberamente le copie modificate (a patto di farlo con le stesse modalità previste dalla licenza originale) senza imporre alcun vincolo sull’eventuale compenso richiesto. In questi aspetti sta la differenza fondamentale con un programma freeware che invece è un programma chiuso (non ho mai visto un freeware aperto e come conseguenza spesso accade che questi programmi contengano spyware e codice malvagio che non possono essere scovati facilmente), non è quasi mai utilizzabile liberamente (in genere sono per uso domestico e non commerciale), non è modificabile ed è liberamente distribuibile solo se il fornitore lo permette. L’aspetto di gratuità infine è un vincolo imposto solo dalla licenza freeware…non a caso il panorama del software libero e del software opensource (pensa alle innumerevoli distribuzioni commerciali basate su GNU/Linux) offre grandi opportunità di lavoro e profitto a coloro che sanno comprenderne la filosofia. I moderatori non me ne vogliano per il fuori tema…..
Grazie 1000 per il chiarimento Romassi!!!
Novembre 7, 2008 alle 4:20 pm #1404503TycosPartecipanteOriginariamente inviato da romassi: Capisco che si va leggermente fuori tema, ma penso che possa servire a fare un pò di chiarezza. Con la mia frase volevo semplicemente sottolineare che spesso si confondono tipologie di licenza molto diverse tra loro solo per il fatto che un software è distribuito gratuitamente. GIMP non è un freeware, bensì un software libero rilasciato su licenza GPL (general public license); essa fornisce all’utente una serie di libertà fondamentali (che le altre licenze, open source definition compresa, talvolta non forniscono) tra cui quella di utilizzarlo liberamente (anche per fini commerciali, cosa che molto spesso coi freeware è impedita), studiare il codice sorgente (per cui il programma DEVE essere opensource) ed eventualmente modificarlo a piacimento ri-distribuendo liberamente le copie modificate (a patto di farlo con le stesse modalità previste dalla licenza originale) senza imporre alcun vincolo sull’eventuale compenso richiesto. In questi aspetti sta la differenza fondamentale con un programma freeware che invece è un programma chiuso (non ho mai visto un freeware aperto e come conseguenza spesso accade che questi programmi contengano spyware e codice malvagio che non possono essere scovati facilmente), non è quasi mai utilizzabile liberamente (in genere sono per uso domestico e non commerciale), non è modificabile ed è liberamente distribuibile solo se il fornitore lo permette. L’aspetto di gratuità infine è un vincolo imposto solo dalla licenza freeware…non a caso il panorama del software libero e del software opensource (pensa alle innumerevoli distribuzioni commerciali basate su GNU/Linux) offre grandi opportunità di lavoro e profitto a coloro che sanno comprenderne la filosofia. I moderatori non me ne vogliano per il fuori tema…..
Grazie 1000 per il chiarimento Romassi!!!
Novembre 7, 2008 alle 4:28 pm #1404506romassiPartecipanteNel passaggio da un numero maggiore ad uno minore di bit/canale si perdono possibili sfumature di colore (ad es. 8bit=256 sfumature/colore, 14bit=16384 sfumature/colore) e quindi si riduce di molto il massimo numero di colori della foto. Questa perdita, purtroppo, prima o poi ce l’hai, anche perchè la stampa non consente valori così elevati come risulterebbero dal sensore. La comodità di lavorare con 14bit sta, a mio modo di vedere, esclusivamente nelle prime fasi di elaborazione, quando ancora puoi decidere alcuni aspetti come la correzione dell’esposizione della foto: essendo la gamma dinamica del sensore molto ampia, il RAW consente di correggere bene il sotto/sovraesposto (attento al rumore, nel primo caso..) prima che la foto venga definitivamente “congelata” in un file di tipo bitmap (sia esso jpeg o tiff o quello che vuoi). In altre parole, quando è la macchina a decidere (scatto in jpeg) il “taglio” delle sfumature di colore (e di conseguenza l’intervallo dinamico complessivo della foto) lo stabilisce lei secondo gli algoritmi interni, che sono fatti per prediligere ed ottimizzare le tonalità “centrali” della foto sacrificando un pò i toni chiarissimi e gli scurissimi: da questo risulta che le zone molto sovraesposte e quelle molto sottoesposte le perdi completamente perchè vengono appiattite e diventano tutte uguali. Scattando in RAW puoi decidere tu, mediante le curve, quali zone “ottimizzare” (cioè dove e come posizionare, all’interno della enorme gamma offerta dal sensore, la piccola gamma che ti puoi permettere in stampa) ma alla fine dovrai sempre tagliare da qualche parte perchè “la lunghezza della coperta è sempre quella”. Una volta creato il bitmap, secondo me, le possibilità di intervento sulla foto si riducono a tal punto da rendere pressochè inutile il mantenere una profondità così ampia, considerando anche che comunque, alla fine dovrai portare tutto a 8bit…Se, ad esempio, elabori il RAW in modo da tagliare via le alte luci (per cui le zone maggiormente esposte della foto, che potevano essere tirate fuori benissimo correggendo l’esposizione, appaiono inesorabilmente bianche) anche se crei un bitmap a 16bit non hai possibilità di correzione diverse da quelle che avresti se ne crei uno a 8bit. In più ti ritrovi un file molto più pesante da gestire che richiede una potenza di calcolo molto maggiore…
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