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Febbraio 27, 2008 alle 10:49 pm #1327591mukkoPartecipante
Originariamente inviato da doctorcasper: Alla fine l’ho fatto: [IMG]public/imgsforum/2008/IMG_8328rid.JPG[/IMG] 😀
ottima mossa ora impratichisciti un pò che poi si va alla maratona fotografica di Fidenza 😀
Marzo 10, 2008 alle 8:16 pm #1330626mukkoPartecipante🙂 🙂 quando organizziamo una uscita analogica? 😀
Marzo 12, 2008 alle 7:03 pm #1331196Cicetti70PartecipanteSe non ci fosse la… pellicola … che mondo sarebbe? Ho iniziato con una Canonet 28 di mio padre (solo i più grandicelli sapranno di cosa parlo) una macchina economica con cui sono nato, cresciuto e vaccinato. Mio modesto parere di utilizzatore di entrambe le tecnologie: l’utilizzo della pellicola è sempre e comunque un’esperienza formativa, propedeutica al digitale.
Marzo 12, 2008 alle 8:33 pm #1331212PeDeRpHoToPartecipantemi avete fatto venir la voglia di andare a riprendere la mia mia prima macchinetta fotografica… ed ecco l’ho ritrovata in un cassetto… neanche troppo in fondo sapete la cosa bella…. c’è un rullino dentro con delle foto scattate!!!! ne rimangono 4 chi si ricorda dove quando come le ho scattate!! saranno anni che nn la toccavo appena trovo il coraggio vado a farlo sviluppare! vi giuro sono un pelino emozionato anche se credo che nn verranno…passato troppo tempo.. :~( meglio che scatto quelle che rimangono o riavvolgo e basta? voi che dite…. verranno?? p.s.: la mia prima macchina fotografica è tropicalizzata!! :pr :pr :pr :pr :pr :pr :pr :pr
Marzo 12, 2008 alle 9:05 pm #1331216jurigabPartecipanteDovresti ugualmente riuscire a sviluppare il rullino, io lo riavvolgerei così com’è
Marzo 13, 2008 alle 2:10 am #1331332AnonimoOspiteOriginariamente inviato da FraEle: Concordo in pieno: aggiungerei solo che la dia ha una minore latitudine di posa ma non viene corretta in sviluppo e forse per imparare è più immediata…. Il negativo considera sempre che (nel colore soprattutto) se provi a sotto o sovraesporre DEVI avvisare chi le sviluppa altrimnti ti “corregge” lo scatto!! Oltretutto se sei abituato all’APS-C vedrai le tue ottiche come cambiano! Un ultimo consiglio : ricorda che il rullino finisce dopo 36 scatti al massimo!!!! Ciao e buon divertimento!
Guarda che la dia ha latitudine di posa leggermente superiore al digitale (a meno che non usi il RAW, che puoi correggere fino a più o meno 2 – ma quanti mega ti occupa una foto in RAW? Quante ne carichi in un CD? Da 8/10 mega in RAW ti ritrovi con 40/60/100 mega da trasmettere in TIF al laboratorio, che provvederà immediatamente a trasformarla in JPEG, per non occupare memoria, prima di stamparla da questo formato compattato, con tutte le sue limitazioni. Inoltre la foto digitale è più piatta sia della dia che del negativo. Il negativo colore ha 4/5 diaframmi di latitudine di posa ed il negativo B/N ben “sei” diaframmi. Se sbagli l’esposizione in una foto da “negativo” puoi sempre recuperare in camera oscura o nello sviluppo (solo se hai sbagliato tutto il rullino). Col digitale, invece, quando vai a correggere l’esposizione ti compaiono dei buchi nell’istogramma, corrispondenti a gradini di colore nell’immagine e, se aumenti la sensibilità in fase di ripresa, ti compare una grana enorme. Ma la dia è un discorso a parte; non è immediata per imparare, anzi, è più critica. Devi avere il controllo dei diaframmi, scegliendo il particolare che ti interessa (già mezzo diaframma satura i colori o li sbiadisce). Il resto è “atmosfera”. Per imparare direi che è meglio il digitale: rivedi subito quello che hai fatto. Non c’è il laboratorio a correggerti gli errori, lasciandoti l’idea sbagliata di aver esposto correttamente. La dia, invece, è molto “educativa” per “crescere”. Ti costringe a ragionare in termini di esposizione. Altro che programmi di esposizione ed automatismi! Per avere buoni risultati devi padroneggiare l’esposizione al “mezzo diaframma” con M e con la lettura spot. Ma la dia ti dà grandissime soddisfazioni quando rivedi quella grana finissima, quelle gradazioni infinite e tenui di colori, in una foto proiettata su un lato di “2 metri” ed oltre. Prova ad ingrandire un digitale al 30×40 ! Senza parlare delle dia 6×6, ecc. Con la dia nella scena “ci entri”. Rivivi la sensazione che hai provato al momento della ripresa, ne rivedi la luce, ne risenti il calore. L’atmosfera. Per quanto riguarda la differenza delle ottiche APS con quelle a formato pieno…, con le seconde, nel mirino, il campo di ripresa ti sembrerà enorme (splendido quello della EOS 1 analogica. Che luminosità, che nitidezza, che colori (ovviamente ottiche Canon!)! Non importa se il rullino finisce a 36 pose. L’importante è che hai ben ragionato almeno per una …decina di scatti. Magari riuscissi ad avere cinque foto veramente belle e perfette su ogni rullino da 36…! [ist] [ist] Invece, col digitale, cominci a sparare, “sperando” sempre nel dopo… e, quando ti accorgi che hai finito la CF, ti rendi conto che non hai ancora ottenuto “qualcosa di decente”, perché lasciato sempre fare tutto agli automatismi e …al caso!. :~( :~( Dimenticavo, io uso sia digitale e analogico (dia). Il primo solo se non potrò utilizzare col proiettore le immagini riprese o per il web. 😉 😉
Marzo 13, 2008 alle 10:00 pm #1331519AnonimoOspiteOriginariamente inviato da AlexCap: io ho cominciato questa esperienza 2 mesi fa,ora mi sono fermato causa maltempo ma appena rispunta il sole mi rimetto all’opera. Certo che scattare a pellicola da una sensazione strana,piacevole! (o)
Ho iniziato col digitale una decina di anni fa, con una piccola Canon Digital Ixus V – da due miseri (attualmente) Mepixel. Avevo un grande entusiasmo per il digitale perché potevo gestirmi tutto da solo. Ma ben presto ho capito che, mentre l’analogico aveva raggiunto il massimo, con pellicole a grana extrafine e colori favolosi, il digitale era (ed è) ancora tutto da venire. Sono quattro anni che sono tornato alla dia (ma fotografando anche in digitale). E solo soddisfattissimo. Intanto gli apparecchi analogici sono calati di prezzo. Mi sono fatto un corredo di 3 corpi macchina, con pochi soldi, mentre gli altri corrono dietro alla evoluzione del numero di pixel nel digitale. E appena hai comprato una 350D, esce la 400d, poi la 40d, ecc. Ed i soldi che hai speso se ne vanno in fumo, perché l’usato digitale è subito obsoleto, perché i megapixel crescono di giorno in giorno, come l’erba. Con poche centinaia di euro compri una EOS 1. Apparecchio professionale favoloso. Con 2000 hai un digitale appena da dilettante evoluto. Con l’analogico hai 36 pose a disposizione. Te le devi giostrare al meglio. Ragionando, ragionando, ragionando. Mentre col digitale spari e via. Buono per la truppa. Ora sto aspettando che la grande richiesta di ottiche “solo per il digitale” faccia calare di prezzo il mercato dell’usato di quelle professinali solo per l’analogico. Merditate, gente. Meditate. [lo] [lo]
Marzo 13, 2008 alle 10:25 pm #1331525FraElePartecipanteOriginariamente inviato da Antonino52: Guarda che la dia ha latitudine di posa leggermente superiore al digitale (a meno che non usi il RAW, che puoi correggere fino a più o meno 2 – ma quanti mega ti occupa una foto in RAW? Quante ne carichi in un CD? Da 8/10 mega in RAW ti ritrovi con 40/60/100 mega da trasmettere in TIF al laboratorio, che provvederà immediatamente a trasformarla in JPEG, per non occupare memoria, prima di stamparla da questo formato compattato, con tutte le sue limitazioni. Inoltre la foto digitale è più piatta sia della dia che del negativo. Il negativo colore ha 4/5 diaframmi di latitudine di posa ed il negativo B/N ben “sei” diaframmi. Se sbagli l’esposizione in una foto da “negativo” puoi sempre recuperare in camera oscura o nello sviluppo (solo se hai sbagliato tutto il rullino). Col digitale, invece, quando vai a correggere l’esposizione ti compaiono dei buchi nell’istogramma, corrispondenti a gradini di colore nell’immagine e, se aumenti la sensibilità in fase di ripresa, ti compare una grana enorme. Ma la dia è un discorso a parte; non è immediata per imparare, anzi, è più critica. Devi avere il controllo dei diaframmi, scegliendo il particolare che ti interessa (già mezzo diaframma satura i colori o li sbiadisce). Il resto è “atmosfera”. Per imparare direi che è meglio il digitale: rivedi subito quello che hai fatto. Non c’è il laboratorio a correggerti gli errori, lasciandoti l’idea sbagliata di aver esposto correttamente. La dia, invece, è molto “educativa” per “crescere”. Ti costringe a ragionare in termini di esposizione. Altro che programmi di esposizione ed automatismi! Per avere buoni risultati devi padroneggiare l’esposizione al “mezzo diaframma” con M e con la lettura spot. Ma la dia ti dà grandissime soddisfazioni quando rivedi quella grana finissima, quelle gradazioni infinite e tenui di colori, in una foto proiettata su un lato di “2 metri” ed oltre. Prova ad ingrandire un digitale al 30×40 ! Senza parlare delle dia 6×6, ecc. Con la dia nella scena “ci entri”. Rivivi la sensazione che hai provato al momento della ripresa, ne rivedi la luce, ne risenti il calore. L’atmosfera. Per quanto riguarda la differenza delle ottiche APS con quelle a formato pieno…, con le seconde, nel mirino, il campo di ripresa ti sembrerà enorme (splendido quello della EOS 1 analogica. Che luminosità, che nitidezza, che colori (ovviamente ottiche Canon!)! Non importa se il rullino finisce a 36 pose. L’importante è che hai ben ragionato almeno per una …decina di scatti. Magari riuscissi ad avere cinque foto veramente belle e perfette su ogni rullino da 36…! [ist] [ist] Invece, col digitale, cominci a sparare, “sperando” sempre nel dopo… e, quando ti accorgi che hai finito la CF, ti rendi conto che non hai ancora ottenuto “qualcosa di decente”, perché lasciato sempre fare tutto agli automatismi e …al caso!. :~( :~( Dimenticavo, io uso sia digitale e analogico (dia). Il primo solo se non potrò utilizzare col proiettore le immagini riprese o per il web. 😉 😉
Caro Antonio, In linea di massima concordo con quanto da Te asserito, anche se personalmente se devo paragonare gli scatti fatti con la 5D (Digitale) a quelli fatti con un corpo analogico con la stessa ottica non trovo che ci sia una differenza abissale e in stampa a 30×40 vale lo stesso discorso (a parità di laboratorio per le stampe) Ovviamente il digitale, per il mio utilizzo, viene scattato in RAW e poi sviluppato nel formato che mi serve e in tale passaggio ottengo la possibile correzzione di +-2 stop. Con latitudine di posa intendo gli stop che posso avere fra luci basse ed alte senza bruciare i bianchi o chiudere troppo le ombre, ed in questo il digitale è cresciuto molto. Mi fa poi sorridere quanto sento l’otturatore di alcuni corpi macchina correre all’impazzata, da buon genovese sono e sono sempre stato dell’avviso pochi ma buoni, cioè prima la fot
Marzo 14, 2008 alle 2:44 pm #1331623AnonimoOspiteOriginariamente inviato da FraEle: Caro Antonio, In linea di massima concordo con quanto da Te asserito, anche se personalmente se devo paragonare gli scatti fatti con la 5D (Digitale) a quelli fatti con un corpo analogico con la stessa ottica non trovo che ci sia una differenza abissale e in stampa a 30×40 vale lo stesso discorso (a parità di laboratorio per le stampe)
Io paragonavo la qualità particolare della “dia proiettata” con 2 metri di “lato maggiore”, alla “stampa 30×40 digitale”… Non pensavo minimamente di fare il paragone tra dia e digitale, “stampate” nel formato 30×40 o, se vuoi “con 2 metri di lato”…. Il problema dia è la stampa, anche se penso, dato che non ho esperienza in materia, che un digitale stampato con due metri di lato presenti evidentissime apparenze dei pixel, mentre la dia è ancora “in sella”, nonostante la grana. Se mandi la dia in laboratorio, te la digitalizzano con uno scanner appena decente e te la stampano, a costi elevatissimi, aggiungendo dominanti. Ma la dia ha il suo pregio nella proiezione e nessuna stampa sa renderne tutte le peculiarità, soprattutto nella “luminosità”.
Ovviamente il digitale, per il mio utilizzo, viene scattato in RAW e poi sviluppato nel formato che mi serve e in tale passaggio ottengo la possibile correzzione di +-2 stop.
Il problema è che se le foto non le stampi da te, dopo che hai ottenuto il TIFF dal RAW e faticato per trasmettere 40/50 mega per ogni foto al tuo laboratorio, questo facilmente la ritrasforma in JPEG, prima di stamparle. E tutto il lavoro che hai fatto è inutile.
Con latitudine di posa intendo gli stop che posso avere fra luci basse ed alte senza bruciare i bianchi o chiudere troppo le ombre, ed in questo il digitale è cresciuto molto.
La latitudine di posa è l’intervallo di diaframmi che consente di mantenere ancora dettagli, sia nelle alte luci che nelle basse. Se il confronto digitale RAW / colore negativo è possibile, ma il secondo è leggermente più elevato, quello col B/N negativo è improponibile, perché questi ha ancora due diaframmi di latitudine in più. Quindi il negativo avrà ancora dettagli (per due diaframmi) quando il digitale avrà o un bianco bruciato (ed è comune vedere immagini digitali con questo difetto) o nero “de profundis”. Altro problema è che la grana della pellicola è finissima, mentre i “veri” micropixel sono ancora da venire, almeno per noi appassionati. Quindi dovrai aumentare, forse fino a 50, i megapixel del sensore per iniziare il confronto. Non dimentichiamo poi che nell’analogico esistono formati 6×6 e 6×9, ecc. coi quali puoi ingrandire anche “una parete”.
Mi fa poi sorridere quanto sento l’otturatore di alcuni corpi macchina correre all’impazzata, da buon genovese sono e sono sempre stato dell’avviso pochi ma buoni, cioè prima la foto la devo pensare e poi la scatto e sotto qs aspetto trovo che la pellicola con le sue 36pose insegni molto……
Ma chi sa fotografare usa “la testa e le gambe”. Si muove per cercare quello che gli interessa e ragiona per renderlo come lo desidera. Ecco, chi si affaccia al digitale pensa che l’elettronica farà tutto, coi suoi “programmi”, con le sue funzioni automatiche, ecc. Invece la fotografia nasce in testa, o meglio, “nel cuore”, come dicevano “gli antichi” che credevano nel cuore la sede dei pensieri. Per padroneggiare veramente i “tuoi pensieri”, l’apparecchio deve essere l’estensione della tua mente. [quote] Concludendo sono due mondi simili ma profondamente diversi ma non per questo non possono coesistere avendo ogni uno dei due pregi e difetti, sta solamente a noi a seconda di cosa vogliamo ottenere (NB. ottenere non fare) scegliere l’uno o l’altro – NON ESISTONO VINTI E VINCITORI ESISTE SOLO PASSIONE! [bir] Se poi si vuole allora per il silicio possiamo disquisire fra APS-C, APS-H e FF oppure della post-produzione ecc ecc, su
Marzo 14, 2008 alle 6:06 pm #1331664FraElePartecipanteIn linea di massima ok anche se: – la proiezione dia ha semre un risultato diverso in paragone alla stampa classica – d’accordo – ma il risultato lo è sempre che la stampa provenga da silicio o argento – Per le stampe “da facciata” quindi oltre 2metri in digitale si ottengono perfette (Hassemblad utilizza sensori 48x36mm che è un’ottima dimensione con 22,31 e 39mpx). – Per farle stampare io normalmente mi appoggio ad un laboratorio dove consegno i miei file in TIFF o anche JPEG ed il profilo ICM per il colore e Ti giuro che ottengo risultati del tutto paragonabili alla pellicola (scattando a 100iso) – Concordo che la vera differenza si veda sul b/n anche perchè le tecniche di stampa da digitale non riescono ancora ad eguagliare quelle chimiche. Discorso diverso per il colore…. – Esatto per il tema la pellicola, per un fotoamatore, DEVE essere provata ed utilizzata perchè grazie ad essa si riesce a pensare SOLO alla foto dimenticandosi finalmente di tutti i numeri di mpx grafici luminosità ecc ecc….. gli unici numeri sono lunghezza ottica tempo e diaframma!! Concludendo, pienamente d’accordo su tutta la linea ma credo che il buon vecchio analogico sia e resterà sempre una realtà parallela al digitale e sicuramnte affascinante perchè in grado di regalare sensazioni diverse, come è stato per la musica dove il CD o MP3 è sicuramente comodo e valido ma il buon vinile ha sempre schiere di amatori ed oggi si sta ritornando timidamente ad apprezzarlo!! [lo] [lo]
Marzo 15, 2008 alle 6:06 am #1331812mukkoPartecipanteultimamente sto usando piuù spesso la pellicola che la digitale. e ne sono molto contento e divertito. nel senso che mi sto divertendo un mondo. buoni scatti
Marzo 28, 2008 alle 11:09 pm #1335097AnonimoOspiteOriginariamente inviato da FraEle: In linea di massima ok anche se: – Per le stampe “da facciata” quindi oltre 2metri in digitale si ottengono perfette (Hassemblad utilizza sensori 48x36mm che è un’ottima dimensione con 22,31 e 39mpx).
Si, ma confrontale con una Ilford professionale. Stiamo parlando di Hassemblad! E sei diaframmi di latitudine di posa! Su quel formato ci vorranno almeno 100 mpx. [lo]
Marzo 29, 2008 alle 5:00 am #1335171edobetteeos40DPartecipanteVorrei sapere cosa è successo? Noi amanti della fotografia abbiamo sempre inseguito la qualità. Cercavamo la diapositiva migliore, ci svenavamo per comprare quel obiettivo più inciso, compravamo cavalletti ingombranti e costosi per eliminare il micromosso. E siamo passati al digitale perchè è più pratico. Più pratico??? Ma la macchina fotografica non è mica un elettrodomestico che deve facilitare e velocizzare la vita. Se c’è un momento in cui ci si deve gustare il proprio tempo è quando si scattano fotografie. A meno che non si sia professionisti. Ma chi ha bisogno realmente di fare 500 scatti ad ogni sessione fotografica. Mi sembra veramente che stiamo andando nella direzione sbagliata, cioè quella che non ci porta verso l’obiettivo di tutti: fare fotografia di qualità. [ner]
Aprile 3, 2008 alle 12:11 am #1336353AnonimoOspiteOriginariamente inviato da edobetteeos40D: Vorrei sapere cosa è successo? Noi amanti della fotografia abbiamo sempre inseguito la qualità. Cercavamo la diapositiva migliore, ci svenavamo per comprare quel obiettivo più inciso, compravamo cavalletti ingombranti e costosi per eliminare il micromosso. E siamo passati al digitale perchè è più pratico. Più pratico??? Ma la macchina fotografica non è mica un elettrodomestico che deve facilitare e velocizzare la vita.
Il digitale è più pratico. Tutto qui. Puoi scattare quanto vuoi, meno pellicola, le puoi classificare su CD ed averle sempre a portata di mano. Puoi stamparle da solo, con tutte le correzioni che vuoi, senza dipendere dagli altri. Le puoi scambiare facilmente, via internet. Poi la maggior parte degli utenti non bada alla qualità. Non ha un valido metro di giudizio, per valutare la qualità. Basta pensare che molti acquistano l’apparecchio di nicchia e poi ci montano sopra obiettivi di plastica; invece di fare il contrario…. Le pellicole valide costano, scadono e devono essere sviluppate. Col digitale basta comprare una volta un paio di CF e vai per tanto tempo, senza problemi. La pellicola era arrivata a livelli qualitivi massimi, e siamo ripartiti dai due Mpx… del digitale. Le case non investono più sulle pellicole. Lo scorso anno si faceva a trovare la Velvia 50. La favolosa Scala, pellicola invertibile B/N, è difficilmente reperibile e pare che la mandino addirittura in America per lo sviluppo. Io la Velvia la ordino a scatole da 20, via internet, altrimenti la pagherei un terzo di più. Mi hanno detto che in America sta tornando la dia. Speriamo. Altrimenti tra poco sarà difficile reperirla. Un apparecchio digitale nuovo è valido qualche mese, poi subito viene rimpiazzato, e l’usato ha poco valore. Il corpo macchina analogico era meno importante. Contava più l’obiettivo. Con una vecchia Canon puoi scattare splendide immagini. Invece il corpo macchina analogico è determinante, per risoluzione, velocità di scrittura, ecc. Un apparecchio digitale che possa competere, per qualità risolutiva, e del colore, coll’analogico, costa migliaia di euro. E devi aggiungerci un obiettivo valido, perchè c’é molta richiesta e gli obiettivi validi costano. Cioè devi spendere 2.000/3.000 euro per avere gli stessi risultati (a parere di qualcuno) dell’analogico. Giudica tu cosa è successo in pochi anni. Abbiamo buttato nel cestino un sistema valido e perfezionato per correre dietro ad un sogno, che certamente si realizzerà, ma che è ancora una promessa. La sperimentazione del digitale l’abbiamo fatta noi, a nostre spese, al posto delle ditte. La svalutazione delle digitali che abbiamo acquistato (io ne ho avute già 6) è superiore al costo delle pellicole e dello sviluppo che abbiamo evitato. Ed i risultati del digitale non sono condivisi da tutti, al contrario dell’analogico. [lo]
Aprile 3, 2008 alle 7:18 am #1336454bepocPartecipanteIo per mia incapacita` ho poco da dire tranne due cose: 1) Le Dia non sono limitate a 36 pose. Ho una macchina piuttosto datata, questo e` vero, ma con un rullino riesco sempre a fare 37 foto e normalmente 38, anche ora. 2) Che il digitale sia molto piu` costoso dell’analogico dipende da come lo si calcola. Se lo si calcola con il metro della spesa e` decisamente molto piu` costoso. Se pero` lo si calcola come i dati ISTAT con un notevole sforzo si riesce anche a farlo apparire piu` economico.
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