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Aprile 28, 2017 alle 1:54 pm #1858304camillobisPartecipante
non credo proprio sia normale.
Se la macchina è spenta, DEVE essere spenta, indipendentemente dalla modalità di funzionamento.In ogni caso, verifica che il tempo di posa non sia impostato su “B” o su un tempo molto lungo.
potrebbe essere ( ma ne dubito) che la macchina quando la spegni faccia prima partire l’otturatore e rimanga attiva .
Vedi tu se è il caso di mandarla in assistenza o tenerla così… il costo potrebbe non valere la candela.
Aprile 14, 2017 alle 10:13 pm #1858085camillobisPartecipantese l’ago reagisce anche ai diaframmi, allora il sistema è diverso da quello standard Canon della FTB e della F1 e assomiglia di più a quello della Minolta SRT…. però ,mi pare strano perchè su tutte le Canon delle serie F e A ( escluse AL1 e AV1) l’ago dell’esposimetro non è accoppiato ai diaframmi… è solo il riferimento meccanico ( il “cerchietto” ad esserlo.)
Aprile 14, 2017 alle 5:09 pm #1858083camillobisPartecipantel’esposimetro della AT1 funziona come quello della FTb che l’ha preceduta, ovvero l’ago è collegato a tempi e ASA, mentre il “cerchietto” ai diaframmi.
Quindi se usi tempi rapidi e/o ASA bassi, è abbastanza normale che resti nella zona bassa della scala.
Una prima prova da fare è trovare una situazione in cui l’ago si “scolli” dalla posizione in basso (per esempio in esterni in pieno sole) , dopodichè agendo sul diaframma porti il cerchietto appena più in alto dell’ago, in modo che questo resti “tangente” al cerchietto.
Dopodichè sposti di UNO scatto il selettore dei tempi impostando quello immediatamente più lento. L’ago dovrebbe spostarsi verso l’alto e mettersi tangente al cerchietto dalla parte opposta.
Il diametro del cerchio è infatti esattamente di uno stop.
Se l’ago non si sposta e/o va “a spasso” , hai un problema serio di cellula o, più probabilmente, di piste elettriche ossidate. Escluderei la batteria perchè la AT1 con le pile kaputt non funziona proprio.Ripetendo il giochetto per varie coppie tempo/diaframma nelle stesse condizioni di luce, fai presto a verificare se la rsposta è lineare o no.
l’altra possibilità è che sia inserito il comando dello Stop Down, e quindi misuri a diaframma chiuso, ma penso che tu abbia abbastanza esperienza da accorgertene.Marzo 5, 2017 alle 10:36 pm #1857334camillobisPartecipante[quote=”fotoit” post=672246]
Quoto tutto ed aggiungo che gli obiettivi Vivitar erano degli obiettivi economici ma la qualità era da obiettivi appunto economici.[/quote]
Vivitar aveva varie linee parallele di prodotti e si appoggiava a vari terzisti ( Tokina, Kiron, Komine, Sun) per cui la qualità può essere altalenante da prodotto a prodotto , ma accanto a ottiche “da battaglia” faceva anche ottiche di pregio, tutt’altro che economiche.
La “Serie 1”, per esempio, di cui fa parte il 28-85/2,8 era il top di gamma, e si difendeva dignitosamente, al pari dei Tamron SP.
A dirla tutta, anche Canon e Nikon, soprattutto nelle rispettive serie “base”, producevano (e producono) emerite ciofeche …
Marzo 5, 2017 alle 10:23 pm #1857333camillobisPartecipanteNon conosco la macchina specifica e quindi tutto può essere, ma trovo quasi impossibile che la macchina cambi l’entità dell’avanzamento in fase di carica (perchè questo mi pare tu stia dicendo) per ricavare lo spazio per i dati quando è montato il dorso data.
Tutti i dorsi, fin dagli anni ’70, imprimono i dati o sul fotogramma o nello spazio tra i due fotrogrammi, ma senza “sacrificare” nulla. Lo spazio già c’è in origine, ed è quello che si usa per ancorare le dia ai telaietti.
Se spegni il dorso, vorrà dire che lo spazio tra i due fotogrammi sarà trasparente e basta.
Comunque di solito i rullini hanno sempre una decina di cm in più, per cui anche perdendo un fotogramma all’inizio, a 36 scatti utili dovresti arrivarci comunque.
Così è sulla Nikon F3 e sulla F801 ( uniche macchine con dorso data che ho, peraltro mai utilizzato).
Chiaro che parlo di macchine fotografiche tradizionali e non dei mezzi computer di fine anni ’90 che potrebbero avere una gestione “evoluta”, però cambiare la spaziatura avrebbe dato problemi con le taglierine automatiche dei minilab, e quindi …
Dicembre 24, 2016 alle 7:51 pm #1855856camillobisPartecipanteio uso la g12 da parecchi anni anche per lavoro e IMHO è la versione più riuscita della serie.
La G16 perde alcune features , mentre le versioni con sensore da 1″ perdono in compattezza e leggerezza .
L’unico difetto ricorrente che ho riscontrato (su parecchi esemplari e non solo sulla mia, è che le lamelle copriobiettivo in fase di apertura e chiusura passano a filo della lente anteriore, e basta un niente perchè lascino qualche piccolo graffio.
Difetto mica da poco….:~(
Dicembre 24, 2016 alle 7:43 pm #1855855camillobisPartecipanteBasta andare qui:
http://www.photomarket.it/wp-content/usato/materiale_usato.htm
e lo puoi tranquillamente comprare, nuovo e originale….
NB: ultima pagina in fondo a destra…. ci sono tutti i manuali per tutte o quasi le vecchie Reflex…
Marzo 17, 2016 alle 6:39 pm #1847709camillobisPartecipantecomunque almeno per la mia esperienza la terza foto è una vera mission impossible per uno zoom grandangolare… tante sorgenti di luce forti e vicine all’asse del fotogramma… con o senza paraluce restare indenni da riflessi la vedo molto dura per qualsiasi ottica…
PS: il 28 Sigma fisso che avevo sulla mia prima FTB faceva molto peggio…
Marzo 17, 2016 alle 12:47 pm #1847703camillobisPartecipanteE che c’entra il mirino?
Su una reflex quando scatti lo specchio si solleva e la luce del mirino non entra più nel Mirabox…Il problema della luce proveniente dal mirino è solo per l’esposimetro PRIMA dello scatto.
Febbraio 16, 2016 alle 9:16 pm #1846667camillobisPartecipanteNon conosco direttamente gli altri store ma io da Ollo ho comprato la G12, temporibus illis.
Di solito preferisco il negozio fisico, sia per questioni di sicurezza che di “contatto umano”, ma in quel caso mi fu raccomandato da un amico che ci aveva comprato un intero corredo Nikon (D90+D300+ ottiche) e mi son trovato bene sia per il prezzo che per il servizio.
L’unica raccomandazione che mi sento di dare con gli store online è di farsi confermare via mail che la merce è immediatamente disponibile per la spedizione. Ho letto di gente che ha aspettato mesi perchè venisse evaso l’ordine di merce “in arrivo”.
Dicembre 30, 2015 alle 2:27 pm #1844898camillobisPartecipante[quote=”AGX” post=666146]Cia a tutti,
al momento la mia amata EOS 1100D viene servita da un 18-55 plasticotto…. ammetto che non mi entusiasma assolutamente, specialmente la sua resa cromatica, sempre così “slavata”.
[/quote]Plasticotto o Stabilotto?
Molte 1100D vengono ancora vendute con il 18-55 non stabilizzato che NON è assolutamente la stessa cosa della versione IS.
Già passare a quello ( lo trovi ex kit a cifre irrisorie) sarebbe un passo avanti che ti porterebbe quantomeno in pari con il Tamron 55-200.
Dicembre 30, 2015 alle 1:59 pm #1844895camillobisPartecipanteIo il 18-135 lo prenderei.
Se vai a controllare i dati exif , vedrai che la maggior parte degli scatti la fai nel campo tra 24 e 100 mm .. allarghi di più per gli scatti molto ravvicinati, tipo quando ti trovi all’interno del tornante, allunghi a 200 solo per soggetti molto lontani .
Col 18-135 perderesti qualcosa solo in campo tele, ma nel 90% dei casi ci sei dentro.
La “mancanza di focale” alle estremità quindi sarebbe molto meno percepita di quella discontinuità nel campo centrale che ti ritrovi con i due obbiettivi che hai adesso.
idem per la luminosità. A meno che tu non scatti sempre a T.A. il vantaggio di un f2.8 è illusorio ( specie se le qualità ottiche non sono eccelse) e anche in quel caso in campo tele la MA è molto più delicata per via della ridotta PdF.Dicembre 30, 2015 alle 1:43 pm #1844894camillobisPartecipanteI Pentacon erano costruiti solo per le Praktica a vite M42 , quindi se tuo padre montava anche il Pentacon Macro sulla Petri, è molto probabile che anche gli Hoya siano a vite M42.
In tal caso, la strada più spiccia è cercare sulla baia un ” Canon EOS – M42 adapter”, preferibilmente in versione con chip di conferma AF, che semplifica parecchio la messa a fuoco.
In questo campo i cinesi della Pixco la fanno da padroni, con prezzi decisamente abbordabili ( 10€ spedizione compresa)
Come venditori ti suggerisco Lengril o Cam.plus. Ho comprato parecchi adattatori da loro e tutti sono arrivati (dopo una 40 ina di giorni) perfetti e senza spese aggiuntiveLascia perdere i “maghi degli anelli ” nostrani. Su questo tipo di adattatori banali il più delle volte si limitano a rivendere i Pixco con un ricarico vergognoso…
Dicembre 15, 2015 alle 12:43 pm #1844443camillobisPartecipanteCanon su Nikon è l’accoppiata peggiore in tutti i sensi… Non potendo comandare il diaframma ( elettromagnetico sulle ottiche Canon, meccanico sul corpo Nikon) , non le puoi usare nemmeno per macrofotografia dove il tiraggio negativo non sarebbe stato un problema insormontabile…(ammesso che uno zoom si possa usare per fare macro…)
Purtroppo sui corpi Nikon monti solo ottiche con attacco Nikon nativo oppure con zoccolo intercambiabile come i Tamron Adaptall.
Dicembre 15, 2015 alle 12:33 pm #1844442camillobisPartecipanteLuppolo, ti stai attaccando a puri ragionamenti feticistici e non vuoi capire lo spirito del mio post
Se vuoi testare la qualità OTTICA di un obbiettivo (che è quello che vuol fare il nostro amico che ha aperto il thread) usando la pellicola, ti basta un “distanziale” ( preciso quanto vuoi, ma pur sempre un componente “passivo”) tra ottica ed elemento sensibile.
Questo perchè la pellicola non fa parte del corpo e può essere scelta in modo indipendente da questo.
Un Planar 50 su Velvia 50 darà la stessa resa cromatica e la stessa risoluzione sia che tu usi una Aria, sia una RTS, sia una Yashica Fx3.
Al contrario, un corpo digitale può fare la differenza, perchè incorpora la “pellicola” ( il sensore) e la sua “qualità” come elemento sensibile è soggetta all’obsolescenza…
Se sulla FX3 caricassi la Velvia 50 e sulla Aria una vecchia Kodacolor Gold 400 negativa scaduta, sei ancora convinto che la Aria darebbe le foto migliori ed esalterebbe meglio la qualità dell’ottica?Hai citato la Hassy 500 CM… la prova provata che il corpo macchina otticamente è solo una scatola!.
Il corpo Hassy 500 CM Non ha esposimetro, non ha otturatore, non ha pentaprisma e tantomeno piastra portapellicola, che sono tutti contenuti nell’ottica, nel magazzino e nella testa del fotografo… il suo pregio maggiore è poterci attaccare tutto questo!Se poi secondo te caratteristica di pregio di un corpo è che lasci fuori la coda del rullino in fase di riavvolgimento… bhe, mi deludi… per questo basta una 139 senza motore e un pò d’orecchio…. anzi, una Zenit!
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