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Maggio 25, 2010 alle 7:47 pm #1575995goodlensPartecipante
Originariamente inviato da fireblade: Il diaframma è sempre al solito posto, in linea di massima nel punto nodale dell’obiettivo. Solo che non lo vedi, perché resta sempre aperto (per consentire la misura della luce in modo più agevole) e si chiude al valore impostato solo al momento dello scatto. Se però premi il pulsante di previsualizzazione della profondità di campo e regoli il diaframma su un valore chiuso, lo vedrai effettivamente chiudersi.
Vado OT, tanto il thread è mio 🙂 Mi spieghi esattamente l’utilità del pulsante della PDC, visto che non ho mai capito cosa dovrei vedere? Io quando lo premo vedo solo diventare tutto più scuro!
Maggio 25, 2010 alle 4:08 pm #1575940goodlensPartecipanteGrazie per le risposte. In soldoni, è possibile che a parità di apertura un obiettivo riesca a farmi fotografare a ISO 400 mentre un altro necessiti di ISO più alti?
Maggio 13, 2010 alle 6:44 pm #1573602goodlensPartecipanteOriginariamente inviato da nicolone: Veniamo agli aspetti tecnici: la chiesa è dal punto di vista fotografico un pessimo ambiente: normalmente scura, con pareti lontane sulle quali è difficile fare rimbalzare la luce del flash. Hai comunque un buon obiettivo corto da f 1.8 che aiuta parecchio. Non scendere sotto il 1/60 come tempo, massimo massimo vai a 1/30.
Quindi, distanze permettendo, posso sfruttare anche il 50, giusto?
Spunti per scatti che possono fare la differenza: 1. dettaglio su volti parenti, magari con una lacrimuccia 2. dettaglio su un fiore, magari con poca prof campo e sfondo sfocato che mostri però i ragazzi, o la tunica…o che comunque mostri il contesto 3. da in fondo la chiesa e magari appoggiando la macchina per terra sul tappeto (di solito rosso) fotografa verso l’altare con focale minima (tipo usando il 17) in modo che il tappeto guidi l’occhio verso l’altare con la sua prospettiva. 4. Non dimenticare una foto per ogni parente che andrà a leggere sull’altare…a loro piacciono molto, magari con un fiore in primo piano sfocato. 5. dettaglio su volto del ragazzino magari a mani giunte vicino al viso 6. dettaglio su mani ragazzino (meglio se con diaframma aperto) 7. foto dall’alto, tenendo alta la macchina, quando sei fuori, sui capannelli di gente attorno al ragazzino (con grandangolo)
Questi me li segno. Grazie. La foto dal fondo della chiesa a 17mm va fatta con diaframma tutto chiuso?
Settembre 10, 2009 alle 1:58 pm #1505427goodlensPartecipanteOriginariamente inviato da KekkoY: Lo spazio colore di lavoro è è quello della foto 😉 Il comando di DPP è esattamente l’analogo del comando di PS che hai indicato. In DPP, come in PS, puoi anche impostare lo spazio colore di default che viene utilizzato ogni volta che apri una foto; lo trovi tra le opzioni di DPP e di ACR per PS. [lo]
Ok, ma c’è la scelta dell’intento di conversione (colorimetrico, percettivo, ecc.)? Altrimenti potrebbe essere che quel comando assegni un profilo e non converta da uno all’altro.
Settembre 9, 2009 alle 7:24 pm #1505225goodlensPartecipanteOriginariamente inviato da KekkoY: Certo che puoi cambiare spazio colore con DPP: prima di salvare l’immagine scegli, nel menù Adjustment, Work color space. [lo]
Ok, ma mi sembra che questo influisca solo sullo spazio colore di lavoro, non su quello della foto. Io intendo qualcosa di simile al comando “convert to profile…” di Photoshop.
Settembre 8, 2009 alle 1:36 pm #1504685goodlensPartecipanteSalve. Vediamo se qualcuno riesce a risolvermi questo dubbio. Scatto in RAW con spazio colore AdobeRGB. Apro il RAW con DPP, impostando area di lavoro Adobe RGB e il profilo del mio monitor per la visualizzazione. Quando salvo in jpg, come faccio a convertire il profilo da AdobeRGB a sRGB? Devo per forza usare Photoshop?
Agosto 28, 2009 alle 2:13 pm #1501513goodlensPartecipanteE se io vado negli usa, compro un obiettivo e lo metto nella valigia da stiva?
Luglio 28, 2009 alle 5:12 pm #1494208goodlensPartecipanteDirei che è venuta bene, da profano. Domanda, che può essere allargata a tutti i panning: bisogna fare un singolo scatto o si scatta a raffica?
Luglio 27, 2009 alle 5:24 pm #1493882goodlensPartecipanteOriginariamente inviato da dave_c: Ci terrei a riassumere il mio pensiero, dal momento che forse si sta andando un po’ OT, ma prima vorrei precisare che la mia critica non nasce da un mio malcontento. Semplicemente la mia è una riflessione sul fatto che molti utenti si limitano a postare le loro foto obbiettivamente meravigliose nel forum. Di consueguenza (e giustamente) ricevono molti complimenti e applausi, il che fa si che la home si riempia in pochi minuti di post “in loro onore”, oscurando quelli con foto meno belle e riuscite, ma che hanno più “bisogno d’aiuto”. Detto questo, senza voler stravolgere il sistema del sito, che male c’è a fare autocritica (così come la si invoca quando si tratta di non postare delle evidenti brutture) per evitare di riempire il forum di caplovari che sarebbero meglio destinati e comunque molto apprezzati nei propri fotoalbum? Io intendevo far ragionare gli utenti su questo discorso, nulla di più.
Originariamente inviato da dave_c: Perfettamente d’accordo Antony. Sul forum mi aspetterei però che menti del genere spiegassero le loro intenzioni e le loro idee. Non che postassero certi capolavori senza proferir parola lasciando noi comuni mortali a sbavare e a riempire i loro thread con (o) [sbv] [com] P.s.: e nel caso volessero tenersi i loro segreti, sarebbe opportuno caricassero le foto nel proprio album e basta… altrimenti perché chiamare la sezione “Le vostre foto parliamone”!?!?
Senza nessun tipo di ironia, quoto tutto.
Luglio 16, 2009 alle 6:13 pm #1490807goodlensPartecipanteOriginariamente inviato da Antony999: Non tutti hanno gusto solo perché non a tutti interessa avere gusto. L’ingegnere guarda quasi solo alla struttura tecnica, l’architetto guarda spesso solo all’estetica. Ma entrambi non sono nati “specializzati”; lo sono diventati con lo studio della matematica il primo, dell’architettura il secondo. Il primo riduce tutto a numeri e regole, il secondo tutto solo all’estetica. Allo stesso modo le donne sono più brave ad accostare i colori, ad aggiustarsi esteticamente. Ma lo sono perché sin da piccole hanno fatto attenzione al lato estetico. La stessa differenza esiste tra i fotografi. Ci sono quelli che non conoscono alcuna regola tecnica, ma, abituati a guardasi intorno, sono capaci di stupirti per le soluzioni compositive che riescono a trovare. Nelle riunioni fotografiche mensili coi miei amici, capitano spesso novizi, che nulla sanno di fotografia e talvolta propongono immagini che ci lasciano con la bocca aperta,. Altri, invece, guardano solo alle regole tecniche e pensano che la fotografia sia solo applicazione di regole. Non è così. La fotografia è ritenuta, non a caso, un’arte. Il fotografo è entrambe le cose insieme: tecnico e artista. Le due cose non si possono separare. Ho avuto contatti con grandi maestri della fotografia italiana, alcuni di fama internazionale. Per essi la tecnica è sempre secondaria. Essi non si pongono problemi di risoluzione degli obiettivi, ma guardano soprattutto alla sostanza del significato ed al modo in cui ogni elemento dell’immagine si relazione con tutti gli altri. Ed è proprio questo che mi pare mancare in molte foto “ingegneristiche. Nell’album delle macro di questo sito ci sono immagini uniche e splendide per documentazione e tecnica; ma solo poche parlano artisticamente. Questo perché molti pensano che la fotografia sia solo applicazione di regole e estetica della risoluzione. Io ti inviterei a guardare le immagini delle mostre. Se vuoi posso segnalarti quelle di livello che si svolgono nella tua città o nei dintorni. Resterai stupito nel vedere regole, risoluzioni e dettagli totalmente ignorati, per favorire al contrario atmosfere, stili e significati. E’ un altro mondo, che ti stupirà. [quote] A mio parere molto di tutto ciò è innato e non si impara.
Geni certamente non si diventa. Ma si può migliorare tantissimo, raggiungendo anche livelli molto elevati. Ma fin quando si continua a considerare la fotografia solo come documentazione; fin quando non si distolgono gli occhi dalla terra per elevarli verso l’alto, è normale che la propria fotografia resti limitata alla documentazione.
Ciò non toglie che se io vado in vacanza e torno a casa con foto più belle di quelle degli anni passati, anche solo perchè so usare meglio il mio strumento, per me è un miglioramento.
Ma che problema c’é a migliorarsi anche “nell’altro” verso? Perché imporsi delle limitazioni? Hai un anno di tempo per imparare cose nuove. Potresti ottenere foto ancora migliori. [/quote] Io capisco cosa vuoi dire e il tuo discorso è corretto, ma non necessariamente credo sia obbligatorio, che valga per tutti universalmente, il discorso di evolvere anche “nell’altro senso”. C’è chi si accontenta. Personalmente credo che non andrei mai a vedere una mostra fotografica, come difficilmente vado a vedere mostre di quadri, di sculture, ecc. Francamente, per seguire il tuo esempio, se compro un obiettivo macro e fotografo un insetto che mangia, poco mi frega del senso artistico, io voglio vedere cosa sta mangiando! 🙂 Per quanto riguarda l’altro discorso, io sono d’accordissimo con dave. Lasciare il forum per le foto in cui si ha bisogno di consigli, manipolazioni, ecc. e il fotoalbum per le foto da rivista di moda e i martin pescatori da national geographic.
Luglio 15, 2009 alle 6:13 pm #1490471goodlensPartecipanteOriginariamente inviato da Antony999: Non ho detto che la composizione ed il taglio in se stessi sono arte. E’ il loro uso che è arte. Perché la scelta della tecnica, della composizione e del taglio sono lo strumento, la penna, la grammatica attraverso cui si esprimono i concetti. La scelta di una tecnica piuttosto che un’altra è già una scelta artistica. Il fotografo, al momento dello scatto, ha già la visione di come realizzerà quella scena col viraggio, con l’high key, col grandangolo. Invece i più utilizzano la tecnica per riciclare le immagini dopo averle scattate in modo casuale. La composizione, il taglio non sono tecnica. La tecnica è l’insieme delle operazioni che il fotografo compie. Ma perché si usa una tecnica (il notturno, il viraggio, la chiave alta, l’effetto grana) piuttosto che un’altra? Perché il senso artistico ed estetico del fotografo sente che quella tecnica particolare esprime al meglio quello che vuole rendere con la sua immagine. Disporre il soggetto sui terzi è solo una delle tante regole possibili. Ce ne sono tantissime altre: il segmento aureo, la spirale, ecc. Ciascuna si utilizza come uno strumento. La composizione, è l’arte di scegliere quella giusta per quel soggetto, seguendo il proprio gusto estetico, il proprio senso artistico. [quote] E’ così difficile pensare che qualcuno possa fotografare senza lo scopo di comunicare qualcosa agli altri, senza la volontà di mostrare il proprio lavoro agli altri, ma che comunque questo qualcuno voglia ottenere risultati migliori?
Per te cosa significa ottenere risultati “migliori”? Ottenere maggiore risoluzione? Ottenere più PDF? Cercare di non schiacciare il soggetto sullo sfondo? Inserire una cornice o tagliare un dettaglio dello sfondo? Migliorare la tecnica significa saper usare bene i diaframmi, un grandangolo piuttosto, un tele, un’alta luce, il colore oppure il B/N. La tecnica finisce qui. Ora il fotografo deve saper scegliere il diaframma, l’obiettivo, l’illuminazione, ecc., che gli consentono di ottenere un certo effetto estetico ed artistico sul soggetto, in modo da “realizzare” quell’idea, quel sogno che gli si è materializzato nel cervello. La capacitaà di comunicare e rendere quel sogno, quell’idea, è arte. Le regole tecniche sono uguali per tutti. Chiunque conosca le regole è un tecnico. Quelli che invece mettono in pratica in modo originale, creativo, di gusto, le proprie idee, i propri sogni, sono artisti. Chi ha idee, chi ha gusto, è più di un tecnico. Chi ripete in modo pedestre le fotografie che sono sui libri e sulle riviste dimostra di padroneggiare le tecniche fotografiche, ma non di essere un fotografo. Come chi copia la poesia di un altro è solo un tipografo, non un poeta. Migliorarsi come fotografo significa capire quando conviene sfocare, dare modellato, usare il grandangolo, una luce particolare.. Il fotografo “interpreta” un soggetto secondo una sua idea, un suo concetto di estetica e di arte. Se poi le foto le stampi e le fai vedere, o meno, il discorso non cambia. Chi interpreta un soggetto è un artista, chi lo copia è solo un bravo tecnico, anche se le sue foto non le fa vedere. Tu “per migliorarti” cosa intendi: diventare un bravo tecnico? [/quote] Sì, mi interessa migliorarmi dal punto di vista tecnico soprattutto. Ciò non vuol dire che il mio scopo è quello di scattare a caso e poi ci pensa il pc, ma mi piacerebbe imparare bene l’uso di quelle cose che hai citato tu: pdc, diaframmi, ecc. Per il discorso artistico, sono d’accordo quando dici “chi ha idee, chi ha gusto”: non tutti hanno idee e gusto, altrimenti saremmo tutti grandi pittori, grandi scultori, grandi musicisti, ecc. A mio parere molto di tutto ciò è innato e non si impara. Ciò non toglie che se io vado in vacanza e torno a casa con foto più belle di quelle degli anni passati, anche solo perchè so usare meglio il mio strumento, per me è un miglioramento.
Luglio 15, 2009 alle 4:18 pm #1490419goodlensPartecipanteOriginariamente inviato da Antony999: Non riesco ad immaginare una fotografia che non sia artistica ed estetica insieme. Neanche nelle foto delle perizie degli incidenti stradali si può fare a meno dell’estetica e talvolta dell’arte, se si vuole che chi legge riesca a capire le immagini. Nessuno riesce ad essere oggettivo e solo tecnico. L’arte è “solo” comunicazione. Scattare una fotografia e farla vedere agli altri è comunicazione. Una comunicazione più o meno sofisticata, ma sempre solo comunicazione. Penso che sia molto difficile togliere la comunicazione alla fotografia (quindi l’arte). Altrimenti è come scattare una foto e non farla vedere a nessuno. L’estetica è il modo di disporre un soggetto in una foto. Quindi è la composizione, il taglio, il gusto. Serve a rendere leggibile e gradevole l’insieme ritratto. Migliorare senza voler comunicare e senza imparare a comporre in modo leggibile un’immagine credo sia impossibile.
Forse chiamiamo in modi diversi la stessa cosa, ma secondo me la composizione, il taglio, ecc. sono tecnica, non arte. Ma è così difficile pensare che qualcuno possa fotografare senza lo scopo di comunicare qualcosa agli altri, senza la volontà di mostrare il proprio lavoro agli altri, ma che comunque questo qualcuno voglia ottenere risultati migliori?
Luglio 15, 2009 alle 2:38 pm #1490379goodlensPartecipanteOriginariamente inviato da marauder: I concetti espressi da fireblade sono ovviamente condivisibili pienamente, ma oltre a questo mi pare che ci sia da stigmatizzare qualche altro comportamento, il fatto che si siano creati dei “gruppi di interesse” per cui per alcuni autori anche a fronte di foto “viste e riviste” ricevono o votazioni sull’album o interventi sul forum da parte della clack, anche questo mi pare sia un comportamento che non porta da nessuna parte, comunque visto che la sezione del forum si chiama “le vostre foto… parliamone” se non se ne parla beh allora c’e’ qualche problema, se un autore cerca di stimolare all’intervento non sempre credo lo faccia per esaltare il suo ego (al contrario dei capopolo della clack) ovviamente questo e’ solo un mio modesto parere che chiunque puo’ smentire, ma credo che in fondo anche nella mia opinione ci sia un fondo di verita’, e tutto senza la minima intenzione di offendere nessuno.
Quoto ogni singola parola e aggiungo, rifacendomi al post di fireblade, che non tutti aspirano a diventare fotografi anche dal punto di vista artistico ed estetico del termine: a molti basta semplicemente migliorare nel “fare una foto”. E’ chiaro che nessuno è obbligato a commentare, su questo sono d’accordo.
Giugno 25, 2009 alle 3:21 pm #1483874goodlensPartecipanteOriginariamente inviato da mikko77: assolutamente si…se rivedo alcune foto del mio passato, c’è da vergognarsi 🙂 ma c’era una cosa che le differenziava da quello che spesso vedo qui: l’atteggiamento non scattavo tanto per fare prove sterili di attrezzatura oppure per fare foto istantanee di momenti di vita privata che volevo poi mettere in pubblico… erano brutte e sbagliate (non che ora non lo siano…ma credo di esser cresciuto) ma avevano sempre come obbiettivo quello di fare fotografia e non di scattare foto. la differenza è sottile…spero di averla fatta capire nel gioco di parole
Capisco quello che dici, ma, mi pare di averlo già scritto in precedenza, tutto il tuo discorso parte dal presupposto che chiunque faccia foto abbia in mente di “fare fotografia”. Beh, ci sono anche quelli, secondo me la maggioranza, che si accontentano di “scattare foto”, ma che vorrebbero farlo nel miglior modo possibile. 😉
Giugno 24, 2009 alle 7:23 pm #1483496goodlensPartecipanteOriginariamente inviato da fireblade: Scusami, non avevo capito. L’idea è sicuramente lodevole, ma non puo’ essere imposta, al limite si dovrebbe creare una sezione apposita, dove i volenterosi potrebbero pubblicare i loro scatti illustrandoli pubblicamente. Certo, va contro la riluttanza di ciascuno a rivelare i segreti (di pulcinella), c’è da pensarci un po’ sopra 🙂
Meno male, non sono rincretinito del tutto! Sì, come ho già detto, la cosa andrebbe inserita in una sezione “tutorial” o roba del genere. Pensateci 😉
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