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Dicembre 13, 2014 alle 1:43 am #1819937nonnoGGPartecipante
Ad Majora!!!
[can]
Luglio 18, 2014 alle 11:59 pm #1808687nonnoGGPartecipanteLa rossa è stupenda e la foto altrettanto, salvo la “lingua” di asfalto che penzola in basso e una buona striscia di elementi di disturbo in alto.
Darei un taglio drastico: il mio primo maestro sosteneva che negli attrezzi del fotografo non debbono mancare un pettine, uno specchio e una forbice affilatissima.
Mi permetto di proporti il ritaglio, in formato francobollo… 😉
Il rapporto dei lati è 5:4 e suggerirei di ancorare la diagonale nel punto evidenziato…
Luglio 17, 2014 alle 11:42 pm #1808629nonnoGGPartecipanteConcordo al 100%…
Dopo qualche anno di esperienza DX, mi ero illuso di rinunciare al FF digitale usando le (relativamente) vecchie analogiche, ma il tempo per la scansione e -soprattutto- quelli di sviluppo mi hanno fatto desistere.
Dopo una decina di scatti con una D700 della concorrenza ho capito che l’analogico è definitivamente defunto, specie se si ha la fortuna di possedere qualche ottica in grado di fornire ottimi dettagli senza sacrificare la delicatezza dei passaggi tonali.
Confesso senza reticenze che il progresso mi ha reso nuovamente entusiasta, nonostante le 74 primavere che porto sulle spalle… 🙂
Luglio 17, 2014 alle 7:08 pm #1808594nonnoGGPartecipanteCiao…
Lo scanner che utilizzzo è un Epson Perfection 4490 Photo, un A4 con portanegativi 24×36 e 6×6.
Per i negativi a colori lo utilizzo spesso con il software di base, dove le curve si possono regolare già in fase di scansione, per i negativi BN preferisco l’ottimo Vuescan.
Le diapositive, avendo a disposizione un paio di ottime macro, le riprendo direttamente con la digitale FF, ma non disdegno l’adattatore che comprai con il primo “giocattolino” (Coolpix 5400).
Questa, ad esempio, è il dettaglio (circa 4mm di lato) di un negativo (sempre la mia adorata Kodak Gold 200) ripreso in una chiesa tedesca con una bridge analogica Chinon Genesis IV…
Nella scansione è importante non esagerare con la post produzione, a me piace utilizzare Photoshop Elements, la versione più economica del “gigante”, che trovai in bundle con uno dei primi scanner acquistati.
Salutoni.
Luigi
Luglio 17, 2014 alle 11:24 am #1808570nonnoGGPartecipanteBuongiorno…. 🙂
Io, invece, ho la carrozzeria “usurata”, ma motore e telaio ancora reggono bene i quasi 75… ):(
Scherzi a parte, per il tuo problema esiste una soluzione piuttosto interessante: le schede SD EyeFI, che svolgono la doppia funzione di memorizzazione e facile connessione WiFi.
Ti segnalo il LINK, basta un click per verificare se la soluzione può esserti utile.
Salutoni
Luigi
Luglio 17, 2014 alle 11:13 am #1808568nonnoGGPartecipanteBuongiorno… 🙂
A parte qualche sovra-esposizione le foto sono piuttosto gradevoli, considerando anche la “volatilità” del soggetto.
Per quanto riguarda le stampe, credo che valga la pena farsi sviluppare solo il negativo, provvedendo a scansionarselo “come si deve”, in modo da recuperare eventuali fotogrammi sotto-esposti e poi stampare solo le foto migliori.
Allego un esempio, ottenuto scansionando direttamente il negativo (Kodak Gold 200( con un mediocre Epson, senza post produzione “invasiva”:
In quest’altro caso, invece ho potuto elaborare meglio lo scatto anche dopo la scansione, dato che avevo usato un flashettino TTL che mi ha consentito di chiarire le ombre. (Si vede bene il riflesso sulla mascherina della mitica Giulia Sprint)-
Come vedi è molto difficile recuperare contemporaneamente ombre e alte luci, perciò bisogna salvarsi in fase di ripresa.
Per il solo sviluppo dei negativi ci si può anche attrezzare in casa, sempre che l’idea sia accettabile: personalmente, pur venendo da una esperienza semi-secolare col bianco e nero, non mi sono mai impegnato col colore e mi faccio sviluppare i pochi negativi da un lab piuttosto attivo. Raramente faccio stampare a loro, preferisco farlo in casa e non mi costa molto, essendo piuttosto severo nel giudicare le mie foto, oramai quasi tutte digitali.
Salutoni
Luigi
PS: per ottenere un rosso così omogeneo, una digitale costringerebbe a fare “salti mortali”…
Ottobre 9, 2012 alle 2:00 am #1735539nonnoGGPartecipanteBuona sera… Credo che il dispositivo vada a modificare i dati della tabella memorizzata nel chip dell’ottica in base a qualche parametro (luminoso?) rilevato ricevendo luce dal forellino del “tappo”. Non dimentichiamo che funzionerebbe solo su ottiche AF motorizzate di ultima generazione. Salutoni. Luigi :s
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