- Questo topic ha 35 risposte, 19 partecipanti ed è stato aggiornato l'ultima volta 17 anni, 5 mesi fa da Franco.
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Giugno 13, 2007 alle 2:51 am #1271148enrixPartecipante
[Vengono chiamati fotoamatori coloro che creano non per esigenza (foto delle vacanze, matrimonio, foto per gli amici) ma per diletto] Bravo Fra65, hai corretto bene! Perchè quella definizione iniziale di fotoamatore era alquanto riduttiva! Il fotoamatore potrebbe essere il vero artista. Libero da qualsiasi legame: 1) lavoro [“il fotoamatore… ne è forse l’espressione più pura in quanto quando scatta non è angosciato dal denaro come potrebbe esserlo un professionista]; 2) preoccuparsi di produrre per gli altri. Il vero artista non è nemmeno vincolato dal fine di esporre le proprie opere agli altri, questo sarebbe un’altra negazione della libertà. Egli crea per se stesso principalmente. Nel tempo poi, se le opere sono valide, saranno scoperte, valorizzate e utilizzate. Così come è stato per molti grandi pittori i cui dipinti sono stati quotati dopo decenni e decenni! Diverso è il caso del fotografo “impegnato” il cui fine è quello di comunicare, denunciare, palesare agli altri la realtà, filtrandola sempre con il suo spirito artistico. Lui ha come imperativo il fine di comunicare. Ma qui parlo di fotografia come arte pura! Quell’arte che intendeva Hegel nella opera di “Estetica” in cui sosteneva che Il fine dellarte non è né limitazione della natura né il tentativo di suscitare sentimenti, ma “lopera darte è tale solo in quanto, originata dallo spirito, appartiene al campo dello spirito”. Quindi è interiore, propria, fine a se stessa! Questo tipo di artista è lontano dalle nostre diatribe. Qui si fotografa per diletto, per CONDIVIDERE SENTIMENTI ED EMOZIONI E PROFESSIONALITA’, ma cerchiamo comunque una legittimazione, una gratificazione e persino un voto dagli altri. Il dio Narciso impera alla grande! Naturalmente, ci sono tante e tante altre diverse motivazioni più nobili che il mio opinabile e sommario punto di vista! Saluti a tutti. [lo] [lo] [lo]
Giugno 15, 2007 alle 10:30 am #1271504LucaFusaroPartecipanteVorrei porre una domanda: Molti dicono che una foto deve raccontare una storia. E se una foto offre solo delle sensazioni visive (un contrasto di colori, un’armonia di forme)? Non sarà che un soggetto od un oggetto banali ed insignificanti di per sè stessi assurgono ad arte se espressi in un certo modo da un’immagine fotografica? Molti qui fotografano gocce d’acqua, alcuni con risultati straordinari: che storia racconta una goccia d’acqua?
Giugno 15, 2007 alle 11:56 am #1271507frabruniPartecipanteOriginariamente inviato da LucaFusaro: Vorrei porre una domanda: Molti dicono che una foto deve raccontare una storia. E se una foto offre solo delle sensazioni visive (un contrasto di colori, un’armonia di forme)? Non sarà che un soggetto od un oggetto banali ed insignificanti di per sè stessi assurgono ad arte se espressi in un certo modo da un’immagine fotografica? Molti qui fotografano gocce d’acqua, alcuni con risultati straordinari: che storia racconta una goccia d’acqua?
Una foto può raccontare una storia, ma non lo deve fare necessariamente. Reportage, macro, foto naturalistiche, ritratti, paesaggi, fotografia astratta ecc sono tutte forme di fotografia diverse e tutte rispettabilissime. Più che la necessità di raccontare una storia, il filo comune che le unisce è piuttosto la capacità di suscitare emozioni.
Giugno 15, 2007 alle 12:09 pm #1271512alexhPartecipanteOriginariamente inviato da LucaFusaro: Vorrei porre una domanda: Molti dicono che una foto deve raccontare una storia. E se una foto offre solo delle sensazioni visive (un contrasto di colori, un’armonia di forme)? Non sarà che un soggetto od un oggetto banali ed insignificanti di per sè stessi assurgono ad arte se espressi in un certo modo da un’immagine fotografica? Molti qui fotografano gocce d’acqua, alcuni con risultati straordinari: che storia racconta una goccia d’acqua?
Se vai a vedere il mio sito in natura c’è una foto, (può piacerti o no, ovviamente, ha una zona d’ombra in basso grrr… 🙂 ), che si intitola Storie e Geometrie, che è semplicemente la ripresa “ortogonale dell’interno di un tulipano, per me oltre a forme e colori, racconta la perfezione della natura, non mi sembra una storia da due lire.. 🙂
Giugno 15, 2007 alle 12:44 pm #1271528agnellenPartecipanteOriginariamente inviato da LucaFusaro: Molti qui fotografano gocce d’acqua, alcuni con risultati straordinari: che storia racconta una goccia d’acqua?
La fotografia non la puoi classificare e inquadrare. Molti fotografano quello che più gli piace… in quel momento, senza pretendere nulla di artistico e/o provocare emozioni. Fotografare una goccia d’acqua potrebbe anche essere l’inizio di un percorso di ricerca. Immagina di prendere spunto da una goccia per fotografare i riflessi che provengono da essa: il fotografo che la riprende, oppure una scena di vita vicino ad una finestra in una stanza buia. Vedi come un oggetto in apparenza banale potrebbe stimolare la creatività del fotografo? Fotografare un goccia d’acqua o qualcos’altro di piccolo è come portare allo scoperto qualcosa difficilmente percepibile: le forme, i colori, ma anche la vita di un oggetto che in apparenza può sembrare insignificante. Ma anche se lo fosse per tutti, cosa alquanto difficile, certamente non lo è stato per chi ha scattato quella foto. [lo] [lo] [lo]
Giugno 15, 2007 alle 1:14 pm #1271531FrancoPartecipanteSull’argomento posto da LucaFusaro Concordo pienamente con chi mi ha preceduto, piu’ che al contenuto della foto, se vogliamo rintracciare la storia che quella foto racconta dobbiamo cercare di capire il cuore e gli occhi di chi l’ha scattata……. Ci sono alcuni generi, come la foto naturalistica dove l’estro artistico è poco presente (alcuni fotografi, rarissimi, sono una bellissima eccezione), perchè è il soggetto, la sua posa e la perfezione della tecnica utilizzata a fare da padrone, quando in questi generi una foto è fatta con grande perizia e riporta un grande evento naturale si fà apprezzare senza pretese di essere arte (buona parte di noi si aspetta questo) anche se lo è, nel suo piccolo.
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