Apprezzo molto la quinta, che ripropone uno scenario e un sapore d’altri tempi, in un luogo in cui tali immaginari hanno preso corpo identificando la città stessa con una certa l’idea di fotografia… E tanto per parlar, io l’avrei vista più chiusa dando più risalto alle ombre; sulla strada in basso, i soggetti nelle loro ombre e forse, di conseguenza, esaltando l’incarnato della modella investita dal sole. Ma come si sa, ognuno ha una sua visione, che non preclude affatto le altre. ps: riguardo la prima – col mio commento – ho confidato in un idea che, capisco possa essere stata criptica, parlando di stratigrafia ho alluso allo sguardo scientifico che in archeologia sonda gli strati di un terreno nei suoi passaggi temporali, manifestati da differenti aspetti della composizione, se si nota infatti, sembra di vedere dal basso verso l’alto, una stratificazione piana, una sezione immaginaria, fino al suolo esposto al cielo su cui posa il fotografo, e il nostro sguardo… [fis]