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Giugno 5, 2007 alle 2:21 pm #1269950agnellenPartecipante
Non riesco a postare tutto, quindi divido in due il mio post. Parte 1 Quando avevo la mia compattina, tanti anni fa, mi ricordo che mi piaceva osservare dal mirino e scattare con la mente. Vuoi perchè la pellicola così come la carta avevano un costo non indifferente per un SSSS (Studente Sempre Senza Soldi) ma anche e soprattutto per imparare a comporre, così come ci avevano insegnato. Sia i tempi che i diaframmi a disposizione erano ridicoli, ma per noi che ci avvicinavamo a quest’arte (così l’ho sempre considerata) era già tanto. Solitamente si utilizzava una pellicola 100 asa o 21 din che andava bene per la maggior parte dei casi. Poi, se le esigenze erano diverse si comprava un’ HP5 e magari si tirava fino a quando la grana risultava accettabile. A quei tempi la grana era un problema vero e proprio. Poi a qualcuno venne l’idea di definirla “creativa”… (?) Probabilmente perchè le foto erano così contrastate e sgranate, appunto, che si discostavano dalla realtà. Erano “diverse”. Parlando di reportage, ci si tuffava in mezzo alla gente che se ne infischiava della violazione alla privacy (Privacy, chi era costei?) anzi era anche contenta di essere fotografata. Magari ti chiedeva anche la foto che regolarmente veniva data. Si creava un contatto diretto, umano, diverso dal mordi e fuggi di ora. L’avvento del digitale ha avvicinato e riavvicinato molti alla fotografia e questo è positivo. Poi, se diventa una passione invece che un’esperienza, un volere provare, ci renderemo conto che è qualcosa di diverso. Qualcuno pensa, erroneamente, che basta avere la reflex all’ultima moda con gli obiettivi più costosi per diventare fotografi. Sorrido quando sento parlare di “plasticone” da sostituire magari con un’accoppiata 17-40 L con l’aggiunta di un bel 70-200 sempre della serie L, ecc… Potete comprare tutti gli obiettivi di questo mondo, i migliori, gli zoom più potenti, ecc… e se non siete dei professionisti costretti a lavorare con queste ottiche, alla fine vi renderete conto che la fotografia è qualcosa di diverso che la ricerca continua della migliore attrezzatura. Ed ecco, inevitabilmente, che nascono i post come questo. Mi sembra di percepire un ritorno alla… natura. 😉
Giugno 5, 2007 alle 2:23 pm #1269952agnellenPartecipanteParte 2 Per i neo possessori di reflex con sensore ridotto e corredate dal bistrattato “plasticone/plasticotto” che vogliono sostituire. Pensateci prima di farvi prendere dalla frenesia dell’acquisto. Poi, se proprio non ne potete fare a meno… Ho provato il 17-70mm della Sigma (lungi da me dal fare pubblicità manifesta) ma per prezzo<> prestazioni è quanto di meglio ci sia in giro. Con 300 euro ca. entrerete in possesso di un’ottica onesta che vi permetterà di fotografare quasi tutto, anche la macro con rapporto 1:2. Non indifferente è l’apertura massima (f.2,8) in posizione grandangolo. Molto utile per la messa a fuoco. Non mi sento di consigliarvi il 50mm f.1,8, ottimo per i ritratti e per prezzo<>prestazioni, ma non può essere considerato un’ottica tuttofare: troppo tele. Sentireste, inevitabilmente, non solo la necessità di un grandangolare, ma anche quella dell’ottica standard. Però per quello che costa e per la sua luminosità è un’ottica che vale la pena di acquistare. Infine, vorrei dire anche la mia sull’oggetto di questo post e che si sta rivelando interessante anche per l’inserimento di qualche battuta che rende vivo e simpatico il confronto. Ormai gli zoom sono diventati, nel bene e nel male, le ottiche standard. Sono così comodi e soprattutto quelli con escursione focale ridotta hanno raggiunto un livello qualitativo così elevato che anche i vari Capa, Cartier-Bresson e anche quel poeta del bianco e nero di Mario Giacomelli scomparso qualche anno addietro, li avrebbero utilizzati felicemente, non solo per la resa ottica. 😉
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