[max2008]

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[sssluka]

al di là del tema, trovo alcuni tuoi scatti molto belli 3 e 4 su tutti

[max2008]

Grazie, credimi, vissuti sono luoghi che non si dimenticano.

[alexh]

Belle ed importantissime foto. Che orrore, come trapela solo da qualche pixel sullo schermo…

[enrix]

Ottimo reportage emozionante e commemorativo. Trovo gli scatti eseguiti perfettamente oltre l’enorme importanza di cui possono fregiarsi. Complimenti.

[beppe83]

Ho appena finito di scrivere un post sul significato che le foto dovrebbero avere ed ecco che mi trovo davanti a questo reportage… …evidentemente non sono il solo a pensarla in un certo modo… Questo reportage funziona,senza bisogno di “effetti speciali” o “trucchi da illusionista”…le immagini sono quello che sono,crude,pure e semplici…ma dense e pregne di significato! Bravo!!!

[gloster1974]

Come apassionato di Storia ti faccio i miei complimenti per il valore di queste immagini , per me la prima foto inquadrata cosi’ e in quel luogo parla da sola (o)

[Maurizio]

Ciao mi unisco al valore di queste foto mio nonno mi raccontava di quando era lavoratore prigioniero a Mauthausen, dove ci troviamo esattamente? grazie e complimenti

[max2008]

Sono scatti fatti ad AUSCHWITZ, ” LA RESIDENZA DELLA MORTE ” Un luogo, nel quale , in alcuni attimi è stato davvero difficile starci. Ciao, se vi va ne ho altre di foto, ma non volevo esagerare., non è certo un ottimo argomento.

[longdream]

Un reportage veramente toccante e anche di buona realizzazione tecnica. Grazie.

[mephistophele]

Non credo troverò mai il coraggio di andarci. E le foto mi confermano quello che penso. Tecnicamente parlando, le foto sono molto buone.

[max2008]

Anch’io credevo di non aver il coraggio di entrarci, ma credetemi sono luoghi, si duri si toccanti, ma che ti lasciano un qualcosa dentro. Abbiamo visitato questo posto durante un viaggio di avvicinamento che ci portava in polonia, per poi andare in russia,lo abbiamo fatto in camper ei io e mia moglie assieme ad un altra coppia di camperisti abbiamo visitato questi luoghi, credetemi, una banalità, ma quando siamo usciti nel primo pomeriggio nessuno di noi aveva più parole, e tantomeno voglia di mettere qualcosa sotto i denti. Abbiamo proseguito il nostro viaggio, ma per molti giorni c’erano solo quelle immagini nei nosstri occhi. E pensate che ci sono state delle stanze nelle quali neanch’io ho avuto la forza di schiacciare il pulsante della macchina. Comunque una bella e toccante esperienza. Ciao e grazie a tutti per aver condiviso con mè queste emozioni.

[Pietro Paolo]

E’ proprio vero, in certe situazioni, il msentimento Ti sovrasta talmente che non riesci quasi più a scattare fotografie, Ti sembra di violare in qualche modo la privatezza del luogo, il dolore è così permeante che Ti sovrasta. Mi ricordo l’alluvione di Genova, io ci sono stato in mezzo, ho perso macchina e negozio, ho rischiato la pelle per rientrare in casa in due metri d’acqua e fango. Ebbene non ho neppure una immagine di quello strazio. Le Tue foto sono molto significative e descrivono tutto in modo molto evidente senza esagerare, ma con molto pudore, credo che i morti te ne siano grati… Ciao

[fireblade]

Originariamente inviato da pietro350: E’ proprio vero, in certe situazioni, il msentimento Ti sovrasta talmente che non riesci quasi più a scattare fotografie, Ti sembra di violare in qualche modo la privatezza del luogo, il dolore è così permeante che Ti sovrasta. Mi ricordo l’alluvione di Genova, io ci sono stato in mezzo, ho perso macchina e negozio, ho rischiato la pelle per rientrare in casa in due metri d’acqua e fango. Ebbene non ho neppure una immagine di quello strazio. Le Tue foto sono molto significative e descrivono tutto in modo molto evidente senza esagerare, ma con molto pudore, credo che i morti te ne siano grati… Ciao

Mi ci sono voluti diversi giorni per assimilare l’impatto emotivo di queste foto, trovo che abbiano un potere enorme, quello di fungere da macchina del tempo e di farci ripiombare in quegli anni, dove il diritto alla vita poteva essere cancellato dall’arbitrio di pochi. Pietro, io durante l’alluvione di Genova (avevo 9 anni) persi un vicino di casa che non fu mai più ritrovato, è rimasto un ricordo atroce ed indelebile dello sgomento della moglie e dei figli con cui andavo a giocare insieme; per molti anni successivi in Corso Buenos Ayres è rimasto il segno del fango trascinato dal bisagno fino al primo piano dei palazzi della vecchia Corte Lambruschini. [lo]

[Pietro Paolo]

accidenti fire i Tuoi ricordi sono ancora peggiori dei miei. Ho citato quell’occasione per evidenziare che a volte il sentimento e gli accadimenti sovrastano la nostra passione innata di fotografi. E io allora ero uno studente universitario. Ancora i miei complimenti all’autore per la splendira rapprresentazione fotografica così ricca di sentimento e di partecipazione emotiva. Ciao

[Autore]

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