Vedendo le foto nella loro crudezza a differnza di altri, in questi giorni passati dal “giorno della memoria”, l’enuttabilità di visitare questi luoghi diventa un sentimento forte. Ho ricordi lontani di quando ancora ragazzina e sicurmante molto meno informata sui fatti ho visitato le “Risiere di San Sabba” a Trieste, la senzazine che più descrive qui pasati pensieri è di un gran freddo dentro, un freddo glaciale che gela pensieri e parole. Mi viene in mente una frase di uno scrittore francese Paul Morand “”La storia, come un idiota, meccanicamente si ripete.” Per questo e per mille altre ragioni credo che tutti noi dovremmo visitare quei luoghi di morte perchè “La storia, meccanicamente NON si ripeta” Grazie per le sensazioni che con il tuo reportage hai fatto riaffiorare, la fotografia è anche questo…. SilviA