- Questo topic ha 47 risposte, 10 partecipanti ed è stato aggiornato l'ultima volta 9 anni, 3 mesi fa da anna.
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Agosto 13, 2015 alle 11:55 pm #1838295annaPartecipante
Chiedo scusa se tutte le fotografie che sto pubblicando ultimamente hanno lo stesso motivo del “senza titolo”, le ultime postate e quelle che seguiranno fanno parte di questa mia nuova fase alla Certosa di Bologna. Due uscite con la fuji xe-1 e obiettivi Zeiss.
Ho tra le mani, in prestito ovviamente, l’obiettivo S-Planar 60mm macro f/2.8 e oggi dopo un po’ di tempo, sono riuscita a utilizzarlo.
Questi alcuni scatti che ho il piacere di condividere con voi.
Cosa ne pensate? Mi piacerebbe avere un vostro sincero parere.01
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Agosto 14, 2015 alle 1:37 am #1838301gito53PartecipanteSplendide… Una più bella dell’altra, ognuna ha un dettaglio che rapisce.
Per me l’ultima è spettacolare. [app]
Bravissima Anna, veramente molto belle.
[lo] GildaAgosto 14, 2015 alle 3:00 am #1838306annaPartecipanteGrazie Gilda [ado]
Agosto 14, 2015 alle 3:10 am #1838307LuppoloPartecipanteLe ultime quattro sono assolutamente spettacolari, molto più incisive e forti delle prime due.
La testa a metà è bellissima, il torso maschile altrettanto, l’ultima è un capolavoro.
Hai familiarizzato in fretta con una attrezzatura per te completamente nuova, riuscendo a tirare fuori scatti degni di nota e molto efficaci.
Mi sento in parte responsabile del tuo passaggio a Fuji+Zeiss e sono molto felice dei tuoi risultati (so quanto tieni alla Certosa di Bologna).
Anna, cosa posso aggiungere?
Bravissima, davvero bravissima!Agosto 14, 2015 alle 1:20 pm #1838316annaPartecipanteFino a pochi mesi fa il pensiero del cambio totale di corredo mi spaventava, ero legata al solito discorso che la foto la fa il fotografo e non l’attrezzatura; adesso mi rendo conto quanto questo concetto sia sbagliato. Il fotografo interpreta attraverso lo strumento ma di fatto la qualitá dell'”impressione” è a discrezione del mezzo utilizzato. Rimane valido sicuramente che si possono continuare a fare brutte fotografie, ma in certi casi l’ispirazione del fotografo deriva anche dalla macchina fotografica e dagli obiettivi utilizzati. La qualitá conta, almeno per me considerando il tipo di fotografia che faccio e, per quanto se ne dica, non é nemmeno necessario spendere cifre esorbitanti. La fuji si sta rivelando la chiave dell’acqua per quello che riguarda la Certosa di Bologna, quello che vedete sono i jpeg usciti direttamente dalla macchina fotografica (al momento non ho la possibilità di lavorare in raw) e il bianconero é esattamente quello che ho in testa, molto simile ai risultati che ho ottenuto negli ultimi tempi con la pellicola e sempre con gli stessi obiettivi, chi ha visto le stampe al raduno di Valpolicella può comprendere meglio ciò che intendo.
Filippo non ti ringrazierò mai abbastanza perché hai reso possibile, per entrambi i sistemi, la realizzazione di un mio sogno nel cassetto.Agosto 14, 2015 alle 3:53 pm #1838320Mullahomark86PartecipanteTecnicamente tutte ben fatte e con un bel bianco nero che non fa rimpiangere la pellicola.
Detto questo, non riesco ad apprezzarle pienamente dal punto di vista espressivo perchè faccio difficoltà in generale con i dettagli, soprattutto se isolati come in alcune di queste foto. Per dettaglio io intendo anche un volto: se inquadrato molto strettamente, come nel caso della prima fotografia, per me diviene un dettaglio isolato che non mi permette nè di conoscere null’altro in modo esplicito nè di attivare l’immaginazione suggerendo un possibile completamento della scena. E rimane “solo” un volto tagliato strettamente.
La mia preferita, perchè secondo me la più efficace della serie, è la seconda [lo]
Agosto 14, 2015 alle 4:43 pm #1838321annaPartecipanteMi fa piacere che le apprezzi nel complesso a livello tecnico, per quello che riguarda il tuo non apprezzare il dettaglio provo a spiegarne il mio intento.
Ho passato gli ultimi tre anni nel cercare una motivazione valida per dare alla Certosa uno spazio importante nella mia fotografia. Come ben sai fino a ora i miei tentativi sono stati quasi, se non del tutto, fallimentari o comunque poco convincenti per me stessa.
Vasi, fiori, panoramiche, mani, statue nella loro interezza, figure femminili e tanto altro ancora non mi hanno mai dato quella soddisfazione che cercavo. Questo nuovo processo fa parte di una crescita personale dedicata totalmente alla fotografia in bianco e nero e alla ricerca del dettaglio sempre più serrato e isolato dal contesto.
Ciò che vorrei fare è portare avanti tre discorsi contemporaneamente slegati tra di loro ma che nel complesso possano riuscire a trovare un equilibrio per poter stare nello stesso ambito e da qui nascono inquadrature strette sui visi per esaltare l’espressività delle statue (fotografie 1, 4 e 5), dettagli relativi alla lavorazione del materiale per renderlo il più possibile realistico come tessuti e capelli per esempio (fotografia 2) e dettagli basati su gesti simbolici come lo possono essere le posizioni delle mani, libere o impegnate in una azione (fotografia 6) o busti o mezzi busti in cui il simbolo è un oggetto o una pianta (fotografia 3).
Escludo da questo progetto tutto ciò che riguarda la simbologia legata al regno animale, anche questo potrebbe essere uno spunto ma preferisco concentrarmi sulle figure che rappresentano l’uomo.
La scelta di questo bianco e nero nasce da una motivazione ben precisa che è quella di rendere il più vivo possibilie materiali freddi e generalmente “duri” e con la Fuji posso dire di aver trovato il mezzo giusto per realizzare questo progetto che è già di fatto partito.
Giusto un appunto, una di queste fotografie è fatta a 6400 iso con una aps-c. [scu]
Finalmente sto facendo un progetto concreto sulla Certosa ed è per questo che la tua critica in questa fase e anche in quelle successive per me è molto importante.
Grazie Marco sei un grande amico.Agosto 19, 2015 alle 12:58 am #1838432corsa46PartecipanteDi tutte trovo molto interessante la 5 (nonostante non sia il mio genere preferito), mi piace l’inquadratura e i particolari della statua.
Visto che sei alla ricerca dei dettagli e sopratutto dei materiali ti suggerirei di leggerti qualche libro o ancora più semplicemente guardarti qualche tutorial in giro sulla rete su come sfruttare al meglio il digitale in Post Produzione con dei semplici “passaggi” così da dare maggiore risalto ai particolari e enfatizzare le luci:la foto sopra è solo come esempio, purtroppo la base di partenza è troppo “piccola” e il risultato finale ne risente.
[can]
Agosto 25, 2015 alle 1:25 am #1838689annaPartecipanteHo voluto fare un riscontro diretto della mia versione e quella di Corsa
Anche se sono jpg li apro in camera raw; in origine le fotografie sono ancora meno contrastate e aggiungo quel tanto che basta (non più di +30) per accentuare leggermente le caratteristiche del materiale, perché è quello che mi interessa di meno.
Preferisco rimanere sul “neutro” perché, un pelo di contrasto in più, rendebbe troppo “dure” le statue e non è ciò che provo nel guardarle.
Che io non sappia usare PS è vero ma rimango fedele al mio modo di interpretare il bello della Certosa.Grazie Luca per aver espresso il tuo parere [bir]
Agosto 25, 2015 alle 1:47 am #1838693annaPartecipanteAltro giro alla Certosa oggi pomeriggio.
Ho portato con me solo il Sonnar 135mm f/2.8.
Ho faticato parecchio perché la fuji sparisce dietro il 135 e mi sbilanciava parecchio, ho avuto difficoltà a mettere a fuoco perché dopo un po’ mi tremavano i polsi e ho usato quasi sempre iso 2000 (che non esiste 🙂 ) per avere dei tempi si sicurezza ai massimi livelli….
Come uso male il digitale! 😀 😀
Qualcuno mi ha suggerito un monopiede, ci avevo pensato tempo fa ma lo trovo limitante, perché alcune statue sono molto in alto e per quello che voglio fotografare, un monopiede o un cavalletto, non mi aiuterebbero più di tanto. A volte mi muovo con il mirino attaccato all’occhio, guardando in alto. No, non mi sembra il caso.Ecco i risultati.
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Agosto 25, 2015 alle 11:49 am #1838698skylightPartecipanteLe foto non sono male, anche se il taglio che predilige la ripresa dei particolari non mi entusiasma. Mi paiono foto più tendente ad apprezzare la resa del mezzo che il fine fotografico. Ho letto le tue considerazioni sulla resa dei dettagli, lavorazioni etc.. però rimango dubbioso. Sono belle foto niente da dire ma a mio parere poco comunicative.
Quando dici..”e con la Fuji posso dire di aver trovato il mezzo giusto per realizzare questo progetto che è già di fatto partito”.. mi dai l’impressione del solito tram tram vendi compra che tanta attenzione da a cosa stiamo usando e poco a cosa vogliamo comunicare. Questa necessità di enfatizzare il mezzo penso tolga contenuto ai lavori.
Lo dico perchè mi pare che nelle tue intenzioni ci sia sempre stata l’idea di una crescita percorso fotografico di un certo tipo, mentre qui vedo quasi la recensione di uno strumento più che il racconto di un emozione da comunicare.
Ho cercato di essere quanto più sincero spero tu non te al prenda.
In conclusione il mezzo potrà fare anche un differenza ma la continua ricerca di quello giusto denota più un nostro vagare fotografico senza meta più che una crescita. Difficilmente si cresce, le medesime foto non cambiano di contenuti e di valore potrebbero forse apparire “belle” ma a poco serve.
L’ideale sarebbe concentrasi sui contenuti. Digitale analogico che sia…Agosto 25, 2015 alle 5:09 pm #1838708paolomanziniPartecipantecondivido i complimenti sulla qualità delle foto e dell’uso della luce [app]
mi permetto nella fattispecie un altro tipo di considerazione, un pizzico diversa :
hai scattato come si intepreta una fotodi figura tuttavia invece di avere davanti un soggetto umano avevi davanti delle statue
…mi spiego…. in senso assolutamente astratto e senza cercare motivazioni intime se non fossero opere della certosa di bologna (se non sbaglio) potrebbero sembrare dei test luce di allenamento con lo scopo di replicarle sul soggetto umano
per farmi capire… non hai dato alla statua il valore del vaso dell’altra foto altrattanto bella non hai usato la statua come scultura architettonica ma le hai dato quasi un aspetto umano
non lo so… ho idea che la cosa sia voluta .. .e resta sempre diritto dell’autore riportare a noi quello che vuole,
considerando la stima e la qualità che ti attribuisco mi sarebbe piaciuto vedere una donna fotogrtafata cosi e invece una statua fotografata come statua.
giudizio personale ovvio [bir]Agosto 25, 2015 alle 7:38 pm #1838714ItzerPartecipante[quote=”paolomanzini” post=661994]
…
mi permetto nella fattispecie un altro tipo di considerazione, un pizzico diversa… [/quote]Premetto di addentrarmi in un genere che non pratico e a dirla tutta forse non ho neppure ben compreso il senso del tuo ragionamento, tuttavia vorrei capirci un po’ di più ed allora ti faccio due domande:
Non credi sia un merito rendere “umano” un soggetto inanimato come una statua?
Ed ancora: dev’esserci necessariamente, o comunque è bene ci sia un diverso approccio nel fotografare una modella in carne ed ossa, piuttosto che una di pietra?Agosto 26, 2015 alle 1:46 pm #1838733paolomanziniPartecipante[quote=”Itzer” post=662000][quote=”paolomanzini” post=661994]
…
mi permetto nella fattispecie un altro tipo di considerazione, un pizzico diversa… [/quote]Premetto di addentrarmi in un genere che non pratico e a dirla tutta forse non ho neppure ben compreso il senso del tuo ragionamento, tuttavia vorrei capirci un po’ di più ed allora ti faccio due domande:
Non credi sia un merito rendere “umano” un soggetto inanimato come una statua?
Ed ancora: dev’esserci necessariamente, o comunque è bene ci sia un diverso approccio nel fotografare una modella in carne ed ossa, piuttosto che una di pietra?[/quote]Caro ITZER, per risponderti non vorrei andare troppo fuori tema ci provo
io parto da un criterio (del tutto personale ovvio) che laddove non ci sono regole va bene tutto… è arte.. è istinto… è emozione…. chiamala come vuoi .. in questo caso se vale tutto vige solo il concetto mi piace o non mi piace , mi trasmette o non mi trasmette
di fatto puo’ essere davvero emozionante rendere “umano” un soggetto inanimato come una statua.
ma se si puo’ giocare il pallone con le mani con i piedi senza fuorigioco senza falli laterali senza falli vietati io non capisco piu’ il valore del giocatore .. almeno io non lo capisco non lo percepisco appieno
ma concordo con te che non deve esserci necessariamente alcun approccio obbligatotuttavia se penso ad un complesso artistico come le opere del cimitero della certosa di bologna (credo siano quelle) mi viene in mente un libro di storia dell’arte, una guida fotografica, una tesi di laurea, un corso didattico sull’arte della scultura, mi viene in mente la Storia a cui queste opere si riferiscono (per fare degli esempi). Per restiture al lettore ogni eventuale singola specifica il fotografo deve misurarsi con luce composizione contrasti diversi ecc.ra. Deve stare dentro “vincoli” che accompagnano il lettore della foto verso l’obiettivo finale a cui lo scatto stesso è rivolto. per usare il tuo stesso termine c’è un approccio piu’ obbligato (modo scattare un opera d’arte, modo di scattare un abito indossato da una modella) che supera il solo scopo emozionale, ma ha anche uno scopo piu’ concreto piu’ utilitaristico .
E’ una mia personale convinzione che il primo modo di scattare sia piu’ “facile” (se mi si passa questo termine cosi generico) perchè fa leva su cio’ che naturalmente ci viene spontaeno produrre a livello di sensazioni e di tecnica insieme
Siccome ritengo Anna davvero brava (si vede subito quando c’è la disposizione , la propensione) mi piacerebbe vederla misurarsi con qualcosa che mette insieme vincoli speifici e talento. E’ il mix che distingue un fotografo da un altro. E lei ne hqa tutte le doti.
spero di essere stato chiaro IMO ovviamente
[bir]
Agosto 26, 2015 alle 6:58 pm #1838734tigercrisPartecipanteciao a tutti.
sono quello che ha consigliato il monopiede. 😀
interessante il discorso di Paolone. Non lo sposo in toto ma lo trovo un approccio molto interessante.
In questo forum i bolognesi ci propongono spesso foto alla certosa, Max, Stefy e Anna soprattutto. Un bellissimo servizio su Sky su Fontana mi ha mostrato un altro modo di fotografare statue.
Un soggetto che ritenevo banale, stupido e assurdo (parlando dei cimiteri) ma mi sono profondamente ricreduto. Già altrove Valerio parlava di “dare personalità” ad un viso artificiale solo con illuminazioni diverse.
Mi metterò anche io alla prova con questo genere.
E’ una promessa o una minaccia?? -
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