1.0) Il filtro UV, l’oggetto più controverso del Forum
Mi ha sempre colpito come, caso unico tra tutti gli ammennicoli che offre il mercato, il filtro UV divida i fotoamatori in due categorie nettamente distinte.
Una divisione non dissimile da quella che, anni fa, opponeva i Guelfi ai Ghibellini.
Il dialogo tra i due gruppi(o forse tra sordi) e ridotto a due frasi fatte:
Gruppo a): “Quale filtro UV devo montare per proteggere l’obiettivo?“
Gruppo b): “La miglior protezione è il paraluce tutto il resto è nocivo!“.
La tesi del gruppo b) peraltro non è mai argomentata.
Viene dato per scontato che è così, e basta.
In pratica i membri del Gruppo b) seguono i consigli dispensati da Schopenhauer in:
L’arte di avere sempre ragione.
“Non siete sicuri di ciò che dite o magari avete addiritura torto marcio?
Urlate più forte che potete.
Darete l’impressione di essere dalla parte della ragione“.
Ma, nonostante la perentorietà dell’affermazione, agli scettici permangono dei dubbi:
a) Va bene il filtro è nocivo, ma per caso gli UV non lo sono di più?
b) Strumentalmente il filtro è sicuramente nocivo, ma visualmente lo si nota?
c) I tre obiettivi Canon più costosi 400m f/2.8, 500mm f/4 600mm f/4,
http://www.canon.com/camera-museum/camera/lens/ef/data/super_telephoto/ef_400_28lis_usm.html?p=2
http://www.canon.com/camera-museum/camera/lens/ef/data/super_telephoto/ef_500_4lis_usm.html?p=2
http://www.canon.com/camera-museum/camera/lens/ef/data/super_telephoto/ef_600_4lis_usm.html?p=2
nonostante la delicatissima lente in fluorite non sia la lente frontale, montano ugualmente un vetro protettivo di serie.
Fig. 1.1 Vetro di protezione nei super-tele Canon
d) Il paraluce è una protezione cosi efficace come la si dipinge?
e) …?
f) …?
g) …?
Purtroppo ho trovato impossibile dare delle risposte attendibili (o quasi) a queste domande in quanto le specifiche dei prodotti consumer diventano ogni giorno più, diciamo … stringate.
Propongo perciò ai volonterosi di fare delle prove con gli accessori che possiedono e poi metterle sul Forum.
Questo permetterebbe di chiarire non tutto, questo è impossibile, ma alcune cose penso di si.
Le prove casalinghe sono sempre spannometriche, ma, se fatte con attenzione, possono fornire un discreto supporto ad un dilettante.
Sono sicuramente troppo imprecise per un professionista, ma se per professionista intendiamo uno che si guadagna da vivere con la fotografia, questi non nè ha bisogno.
Se riesce a vivere significa che conosce sia il suo mestiere sia la sua attrezzatura.
Comincio io con lo sperimentare quello che possiedo e mettendo un elenco dei pro e dei contro (dal mio punto di vista naturalmente).
In questa attività cercherò di ridurre i miei preconcetti al minimo.
A sbarazzarmene del tutto non ci riesco, ma proverò di ridurli ad un livello fisiologico.
Comincio con un brutto (l’ho fatto a mano) diagramma di flusso delle domande da porsi.
Fig. 1.2 Diagramma di flusso per il filtro di protezione.
1.1) Protezione dell’Obiettivo.
Comincio la descrizione dal lato destro del diagramma, il più semplice.
La maggior parte dei membri del Gruppo a) monta il filtro per proteggere l’ottica da urti, graffi, polvere, ecc.
Con “per proteggere” ritengo si intenda: “Nell’istante in cui si fotografa“, altrimenti il tappo è la miglior protezione.
D’accordo sarebbe meglio avere riguardo, ma a volte, o per scelta o per necessità, può sorgere l’esigenza di una foto in ambiente a rischio danneggiamenti.
Ora sarebbe bene avere chiaro da quali oggetti, potenzialmente pericolosi, si vuole proteggere l’obiettivo.
Il paraluce è efficacissimo, come afferma il Gruppo b), quando si tratta di oggetti di grandi dimensioni (i.e. molto maggiori del suo diametro).
Se di generose dimensioni è efficacissimo anche contro gli urti laterali.
Ma se gli oggetti sono di piccole dimensioni(i.e. minori del suo diametro) il paraluce non ci fa un tubo(nonostante pure lui sia un tubo).
Prendiamo ad esempio i Canoniani che fotografano le gare di motocross.
Gli schizzi di fango costituiscono un grave pericolo di rigature e non sono minimamente intercettati dal paraluce.
Se lo fossero significherebbe che stiamo fotografando da un’altra parte.
In questi casi un filtro costituisce una buona protezione per l’ottica, che, generalmente, è molto più costosa.
Per quest’utilizzo ritengo si possa usare indifferentemente o un Filtro UV od uno di quelli chiamati “Clear” o “Protector” che sono trasparenti fino a 300nm.
OK per gli schizzi di fango, ma le ruote purtroppo possono sollevare anche dei sassi.
Se un sasso scagliato da una ruota colpisce l’obiettivo non c’è filtro che tenga.
Rompe Filtro ed Obiettivo.
In questi casi, o ci teniamo su il tappo e non scattiamo foto, o accettiamo il rischio.
Alcune note:
1) Nessuno, e nulla, vieta che Filtro e Paraluce possano convivere.
__ OK polarizzatore e paraluce possono avere un menage difficile.
__ Ma possono comunque convivere.
2) I Filtri Slim è più pericoloso averli montati che non averceli.
__ Andando in giro infatti il tappo si perde facilmente.
3) Guardiamo questo obiettivo.
Fig. 1.3 16-35mm f/2.8 II Movimento della lente frontale
Alla focale di 28mm è arretrato di 11.4mm
Alla focale di 16mm è arretrato di 4.0mm
Il diametro è 81.0mm
Ogni volta che azioniamo lo zoom tra 16mm e 28mm il volume d’aria interno varia di 9.62cm³ d’aria.
Con un volume totale stimato di 50cm³, se l’obiettivo fosse sigillato la compressione/decompressione dell’aria darebbe origine ad una forza di circa 2.5kg.
Il movimento invece è molto fluido, quindi l’aria non è né compressa, né decompressa, ma scorre liberamente dentro e fuori l’obiettivo.
Questo ricambio d’aria impolvera il sensore.
Se invece lo sigilliamo frontalmente con un filtro il volume interno (al filtro) rimane stabile e l’aria non si scambia con l’atmosfera, ma solo con la camera(chiusa) tra il filtro e la prima lente.