4.0) Prova con luce UltraVioletta
Il miglior test per esaminare la nocività degli UV è la misura del contrasto.
Purtroppo Io non sono in grado di misurarlo con un minimo di accettabilità.
Ho quindi optato per il solito test di risoluzione con la ISO 12233 che è facilissimo da fare anche in casa.
Non per niente è il test sovrano che compare in Internet.
4.1) Prova di risoluzione con la carta ISO 12233
La prova di risoluzione è stata fatta in queste condizioni:
Luci:
Luce Bianca:
Una lampada a basso consumo nuda, ossia senza il doppio involucro.
Queste lampade emettono una piccola quantità di UV, ma molto piccola in quanto le norme sanitarie vigenti pongono limiti molto stretti.
Luce UV:
Una lampada alogena con filtro UV a 365nm per analisi di fluorescenza.
Il filtro è sufficientemente largo da lasciar passare anche una piccola quantità di Blu.
Dal lato opposto l’emissione cala rapidamente sia per la minor efficienza della lampada sia per la maggior efficienza del filtro.
L’emissione UV è quindi limitata ai 430-350nm.
Ragioni di sicurezza sul lavoro pongono infatti limiti stringenti agli UV emessi sia in frequenza sia in intensità.
Lo sfondo blu che si vede nelle è costituito dal residuo in banda visibile(430-400nm).
Il residuo magenta che si vede in alcune foto è invece prodotto dalla 5D.
Luce Bianca + UV:
Come prima, ma miscelate in modo da avere un rapporto Bianca=2 UV=1 circa quello a 4500m(con neve naturalmente).
Immagine:
è il File <*.JPG> ad alta qualità prodotto direttamente dalla fotocamera al fine di evitare problemi con i convertitori RAW.
Viene preso un crop centrale di 450×300 pixel.
Per aumentarne la visibilità è stato poi ricampionato a 900×600 con Irfan.
L’operazione è necessaria perchè la dimensione delle linee è paragonabile ai Dot del mio schermo CRT e mi causa forti effetti Moirè.
Esposizione:
Automatica a Priorità di Apertura (Av).
Spot sul punto centrale.
Con tutte e tre le Luci: Bianca, Bianca+UV ed UV.
Bilanciamento del Bianco:
Manuale = 2800K.
Per non introdurre variabili dovute al diverso spettro delle due luci.
Questo bilanciamento del bianco trasforma il residuo Blu più scuro della lampada UV in una dominante magenta.
Con Set su Tungsteno la dominante magenta è molto più debole.
Con Set su AWB non esiste una dominante evidente. Il Blu è come lo si vede ad occhio.
Messa a fuoco:
. In Luce Bianca:
. . Autofocus partendo sempre con l’obiettivo su Infinito.
. . Questo modo apparentemente strano di procedere è per evitare la zona morta.
. . Mi spiego meglio(quasi come il paracadute):
. . Facendo delle prove con la “Focus Chart” ho notato che la 5D, o più esattamente 5D + 100mm Macro,
. . ha una piccolissima (su una distanza di 1m è circa 1mm, e sicuramente meno di 2mm) zona morta in cui l’autofocus non agisce.
. . Non so dire se questa è voluta per ridurre l’usura del meccanismo o più semplicemente è dovuta al guadagno finito del sistema.
. In Luce Bianca+UV ed UV:
. . Autofocus con la luce bianca, poi passaggio in manuale e cambio luce.
. . Lo scopo di questa operazione è quello di evitare la messa a fuoco su un piano diverso
. . a causa della sfocatura degli UV sul sensore dell’autofocus.
Carta di Test:
Una ISO 12233 di 1.00×0.70m stampata su carta comune con un normale plotter a getto d’inchiostro.
La qualità della stampa, osservata con un loope, è medio/bassa.
Fig. 4.1 Carta di Test ISO 12233
La stampa non è di qualità elevata e le linee verticali sono peggiori delle orizzontali sia come qualità della linea sia come contrasto.
Vedi queste due immagini prese con il 100mm f/2.8 Macro.
Fig. 4.2 Qualità della Carta di Test ISO 12233
I numeri sulla carta indicano le linee x 100 contenute nel formato riferite al lato lungo della carta.
Quello con i triangolini 16:9. Nel formato 3:2 10 corrisponde a 900×600 linee.
Ne risulta la seguente tabella:
Tab. 4.1 Linee/mm carta ISO 12233
Il pixel della 5D è di 8.2um.
Il fatto che le linee si distinguano è la riconferma che:
1) Il filtro anti-aliasing della 5D è poco aggressivo come già visto nella prova del Moirè.
__ Alla frequenza di Nyquist fà passare qualcosa ed è normale trovare qualche artefatto.
__ Come mai NESSUNO degli occhi di falco presenti sul Forum non ne ha mai notato uno?
2) Il Firmware della fotocamera riesce a ricostruire le linee geometriche nonostante il filtro anti-aliasing.
3) Domanda: Il Firmware cosa fà con pattern casuali?
__ Vedi: [url]forum_forum.asp?forum=3§ion=3&post=269908&page=2[/url]
4.2) 70-200mm f/2.8 Is @ 80mm f/8.0.
Il primo obiettivo provato è il 70-200mm f/2.8 Is.
Essendo quello con il maggior numero di lenti è anche quello da cui mi attendo una maggior attenuazione degli UV.
Fig. 4.3 70-200 @ 80mm Luce Bianca senza filtro
Fig. 4.4 70-200 @ 80mm Luce Bianca con filtro B+W Kr 1.5
Fig. 4.5 70-200 @ 80mm Luce Bianca+UV senza filtro
Fig. 4.6 70-200 @ 80mm Luce Bianca+UV con filtro B+W Kr 1.5
Fig. 4.7 70-200 @ 80mm Luce UV senza filtro
Fig. 4.8 70-200 @ 80mm Luce UV con filtro B+W Kr 1.5
Conclusioni:
1) Gli UV al mare sono (quasi)innocui.
2) Gli UV oltre i 4000m(con neve) sono nocivi, ma non esageratamente.
3) I filtri UV e SkyLight non filtrano nulla.
4) I filtri non peggiorano l’immagine.
4.3) 100mm f/2.8 Macro @ f/8.0.
Visto il risultato (inutile) del filtro nella prova precedente questa volta la prova con il filtro è stata saltata.
Fig. 4.9 100mm Macro Luce Bianca senza filtro
Fig. 4.10 100mm Macro Luce Bianca+UV senza filtro
Fig. 4.11 100mm Macro Luce UV senza filtro
4.4) 100mm f/2.8 Macro @ f/2.8.
Dalle prove ad f/8 si nota che questo obiettivo é meno un pò meno sensibile del 70-200 agli UV.
Per evidenziare un eventuale problema nella precisione dell’autofocus ho:
Prima ripetuto la prove precedenti con f/2.8 da usare come riferimento.
Poi ho eseguito una prova in luce UV utilizzando l’autofocus.
Fig. 4.12 Luce Bianca senza filtro.
Fig. 4.13 Luce Bianca+UV senza filtro.
Fig. 4.14 Luce UV senza filtro.
Fig. 4.15 Luce UV senza filtro, Autofocus.
Il risultato con l’autofocus è decisamente peggiore.
Si può dire che con gli UV l’autofocus non è allineato.
4.5) Bilanciamento del bianco. 100mm f/2.8 Macro @ f/8.0.
Prova di come viene reso il foglio di carta bianco su cui è stampata la ISO 12233 impostando il bilanciamento del bianco a diverse temperature.
La definizione, essendo la distanza molto piccola (circa 30cm), è chiaramente peggiore perchè il rapporto Fuoco_Visibile/Fuoco_UV peggiora.
Interessante comunque vedere come la risoluzione viene pure influenzata anche dal bilanciamento del bianco, specialmente a 2800K.
P.S. Non ho potuto fotografare il muro bianco perchè il mio muro presenta un marcato effetto di fluorescenza.
Fig. 4.16 Bilanciamento Bianco = 2800K.
Fig. 4.17 Bilanciamento Bianco = 3000K e 4000k.
Fig. 4.18 Bilanciamento Bianco = 5000K e 6000K.
4.4) 16-35mm f/2.8 II @ 35mm f/8.0.
Il comportamento è simile a quello del 70-200.
Fig. 4.19 16-35 35mm Luce Bianca senza filtro
Fig. 4.20 16-35 35mm Luce Bianca+UV senza filtro
4.5) 400mm f/5.6 @ f/8.0.
Casa mia non è abbastanza grande.
Magari quando il tempo si metterà al bello e spariranno le zanzare …
4.6) Conclusioni
Se intensi gli UV sono nocivi anche sulle attuali fotocamere digitali.
Serve però una quantità di UV maggiore di quella normalmente esistente a bassa quota ed anche sopra i 4000m il peggioramento si vede, ma non è catastrofico.
Diciamo che è paragonabile a scatti fatti in condizioni di ripresa non ottimali.
I filtri UV e Skylight leggeri della B+W sono molto trasparenti, ma filtrano ben poco gli UVA.
Dalle curve disponibili lo stesso vale anche per gli altri produttori.
Questi però hanno una trasparenza nel visibile minore dei B+W.