- Questo topic ha 78 risposte, 59 partecipanti ed è stato aggiornato l'ultima volta 11 anni, 10 mesi fa da gabrielef.
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Ottobre 4, 2008 alle 11:10 pm #1393174JackiePartecipante
per me, che sono mezzo cadorino e quei posti li vedo quasi ogni anno, queste immagini fanno venire quasi le lacrime… straordinarie… “chapeau” direbbero i francesi!
Ottobre 30, 2008 alle 2:57 am #1401653luigipntPartecipanteQueste sono le meraviglie d’Italia! Perchè andare oltre non lo sò. Veramente complimentoni [can]
Novembre 10, 2008 alle 11:21 pm #1405613braytonPartecipanteCiao, le foto sono incredibili. Io vado in Val di Fiemme ogni estate, le Dolomiti sono davvero fantastiche. Una domanda, mi scuso in anticipo se è senza senso ma per me ne ha. In montagna spesso le nuvole si spostano velocemente, e con le nuvole cambiano anche le ombre che queste creano sulle montagne. Se il soggetto è molto lontano non cambia nulla, ma se è vicino come gestisci questo problema? Sempre che di problema si tratti… Grazie Ancora complimenti per la serie!
Novembre 10, 2008 alle 11:49 pm #1405625firebladePartecipanteBeh, bisogna essere velocissimi. Una volta preso pratica con la tecnica e regolata la macchina in base alle condizioni ambientali, l’esecuzione di tutta la serie di scatti deve durare pochi secondi; il segreto è tutto qui 🙂
Novembre 11, 2008 alle 12:18 am #1405637MaurizioPartecipanteNe sa qualcosa la panoramica delle 5 torri…vero sandro?? 😉
Novembre 11, 2008 alle 12:37 am #1405650firebladePartecipanteSi, siamo stati li 3 ore attendendo la luce giusta, poi pochi minuti prima dell’ultima corsa di rientro della seggiovia è magicamente arrivata la luce giusta attraverso uno squarcio tra le nuvole… non vi dico la frenesia per fare la raffica prima che lo squarcio si richiudesse!
Gennaio 11, 2009 alle 4:47 pm #1424689FabioPartecipanteHo seguito con estremo interesse il tutorial che hai linkato all’inizio… Tecnica che vivendo a Firenze mi attira in modo quasi… “erotico”? So che la strada è lunga, ma piano piano sto cercando di capire quali sono i campi che mi piacerebbe più sviluppare nella fotografia. Tra queste compaiono ovviamente la caccia fotografica e la macro naturalistica, la ritrattistica e… La paesaggistica. Dopo essermi letto tutta la prima parte (quella in cui spiega come effettuare gli scatti) e aver letto sommariamente la parte software, sono andato a vedere quanto costava una testa panoramica. E orrendo orrore orrorevole, mi sono accorto che questa tecnica è ben al di là delle mie attuali possibilità, almeno guardando la 303plus di manfrotto che costa un visibilio. Che tu sappia, Sandro, esistono in commercio teste panoramiche che non costino 350, almeno per imparare piano piano a masticare questa tecnica? Un’altra domanda e poi chiudo: per quanto riguarda la gestione dell’esposizione su molti scatti, come ti se regolato sulle dolomiti? Hai usato molte impostazioni diverse? Suppongo anche che tu abbia scattato in raw e magari le piccole sbavature di esposizione le hai potute correggere successivamente, giusto? Grazie mille!!! [gra]
Gennaio 11, 2009 alle 5:10 pm #1424700firebladePartecipanteE ‘vero che la testa panoramica è un requisito essenziale, ma fino ad un certo punto. Il programma PTGUI è cosi’ potente che digerisce anche serie di foto non perfettamente allineate (ed in ogni caso puoi effettuare il controllo manualmente) , quindi puoi cominciare con una testa a sfera munita di platorello panoramico, od una a 3 movimenti. Probabilmente avrai qualche imperfezione nelle giunte, dovuto al parallasse, ma se sulla testa monti una slitta micrometrica come la manfrotto 454 (che costa relativamente poco) avrai la possibilità di traslare la fotocamera lungo l’asse ottico, che è il movimento che bisogna correggere ai fini del parallasse; puoi iniziare quindi con una spesa molto contenuta; l’importante è calcolare sperimentalmente l’ammontare dello spostamento (come spiegato nell’articolo) per ogni obiettivo e scriverselo su un promemoria da portarsi appresso. Per quanto riguarda l’esposizione mi dispiace deluderti: essa è il vero segreto della riuscita, se sbagli questa il rimedio sarà sempre artificioso e visibile a tutti con bande di luminosità differenti, che nessun blending (il miscelamento tra aree adiacenti) potrà rimediare. Siccome non sono né un mago, né uno stregone, non c’è nessun segreto, basta solo un po’ di ragionamento. Faccio riferimento ad esempio alla foto più lunga della mia serie, quella delle 5 torri in 27 scatti nella giornata di sole pieno. Anzitutto devi pensare che non è pensabile di arrivare in un posto, armare la fotocamere e scattare a casaccio. Occorre il momento giusto, per avere la luce giusta, quindi tante volte lo studio per una panoramica che ti fa dire “ohhhhhhhh” può richiedere mesi (per esempio alcune delle mie foto sono state pianificate durante l’inverno, studiando la carta geografica della zona in modo da capire quale potesse essere l’ora più adatta) Quando sei sicuro che il momento è quello topico, allora piazzi cavalletto e testa, monti la fotocamera la disponi inizialmente in Av e (con un diaframma chiuso F/11), facendola ruotare da un’estremo all’altro misuri l’esposizione e valuti quale differenza vi sia (oppure puoi usare un esposimetro esterno). Se tale differenza supera due stop si torna a casa, oppure si restringe il campo della panoramica. Considera che due stop sono già tanti, la condizione migliore è quella di avere non più di 1 stop di differenza; con due stop potresti avere zone troppo chiare o troppo scure, ma anche qui la valutazione va fatta sul posto, anche con l’aiuto dell’istogramma su qualche scatto di prova. Appurato questo devi mettere la fotocamera in M ed impostare l’esposizione MEDIA tra quelle lette, cosa che sacrificherà leggermente le ombre e le luci da una parte e dall’altra. Per esempio : macchina in AV iso 100 lato sinistro: 1/125″ – f/11 lato destro: 1/500″ – f/11 ci sono due stop di differenza: 125-250-500 allora dovrai mettere la fotocamera in M ad 1/250″- F/11 Il diaframma chiuso è ovviamente essenziale per avere un’ottima profondità di campo. Si puo’ usare anche F/16 se la luce lo consente (ed in pieno giorno dovrebbe), non andare oltre per evitare velatura da diffrazione. Un altro segreto è la rapidità di scatto insieme all’uso dell’alzo specchio. La velocità nell’eseguire gli scatti è altrettanto importante quanto l’esposizione. Bisognerebbe mettersi nelle condizioni di scattare al massimo in 30 secondi il che significa non più di 1 secondo per ogni scatto. In montagna le condizioni di luce mutano spesso e rapidamente e se ci sono nuvole è ancora più importante, per evitare di trovarsi dei “pezzi strani” malamente giuntati (che poi in stampa si vedono, o che richiedono noiose postproduzioni) come si fa allora? Beh, anche qui non ci vuole salomone. Anzitutto è essenziale il comando remoto. Visto che l’intervallo tra una foto e l’altra DEVE essere breve, se metti il dito sul pulsante, facendo tremare l’accrocchio, è facile che le vibrazioni possano non smorzarsi in tempo e di conseguenza avrai micromosso. Un segretuccio: io uso l’intervallometro del comando remoto TC80N3, impostato su 1 scatto/secondo, tra uno scatto e l’altro sposto la fotocamera sul passo successivo. Montato quindi il telecomando imposti il blocco specchio e cominci la sequenza: – primo scatto (alzo specchio) – secondo scatto (posa) – rotazione fotocamera (massimo 15° : se non hai un sistema di posizionamento a scatti, fatti dei segni prima), e cosi’ via sino al termine della panoramica. Oppure, se la fotocamera ne è provvista, usi l’autoscatto da 2 secondi, in questo caso la sequenza è più semplice in quanto al primo scatto la fotocamera alza lo specchio, fa trascorrere i 2 secondi, acquisisce la posa; quindi devi solo scattare (sempre col filocomando) e girare la fotocamera. Come vedi non è difficile è solo un procedimento lungo, ma quando lo hai acquisito il tutto si svolge in pochi minuti. Se le foto sono scattate nelle migliori condizioni PTGUI produce un file finito, che non richiede ulteriori lavorazioni. Naturalmente si scatta i raw, da esso si estrae un tiff e si lavora quest’ultimo; è impensabile utilizzare i jpg diretti, se vogliamo poter vedere l’omino che scala la torre centrale, bisogna ottenere il massimo dettaglio possibile. A titolo di curiosità ricordo che sul lagazuoi avevo un sacco di curiosi intorno, ma l’aspetto professionale ed il mio comportamento deciso e concentrato ha fatto si’ che osservassero in silenzio senza fare domande sciocche 😉
Gennaio 11, 2009 alle 6:47 pm #1424743FabioPartecipanteGrazie Sandro per la pronta risposta! In effetti la slitta micrometrica è molto più abbordabile della panoramica… Ci sono circa 300di differenza, il che non è poco. Una domanda per quanto riguarda l’obiettivo. Suppongo che una focale fissa sia la cosa più corretta per eseguire un lavoro del genere. Un 28mm su APS e un 50mm su Full Frame giusto? Io ho un 18-55 IS: mi conviene eseguire gli scatti a che focale? E soprattutto come individuo il punto nodale? :im Grazie ancora per la tua disponibilità 😉
Gennaio 11, 2009 alle 7:00 pm #1424751firebladePartecipanteOriginariamente inviato da Progdrummer: Grazie Sandro per la pronta risposta! In effetti la slitta micrometrica è molto più abbordabile della panoramica… Ci sono circa 300di differenza, il che non è poco. Una domanda per quanto riguarda l’obiettivo. Suppongo che una focale fissa sia la cosa più corretta per eseguire un lavoro del genere. Un 28mm su APS e un 50mm su Full Frame giusto? Io ho un 18-55 IS: mi conviene eseguire gli scatti a che focale? E soprattutto come individuo il punto nodale? :im Grazie ancora per la tua disponibilità 😉
Si, una focale fissa è migliore, ma comincia pure col tuo obiettivo, non ha senso partire e comprare tutto se poi magari si scopre che il genere non piace piu’. Piazzalo su una focale di 30mm e per individuare il punto nodale segui l’articolo dove spiega che devi intraguardare due elementi verticali (appoggia due scope a due seggiole), uno vicino e l’altro lontano; devi spostare la fotocamera sulla slitta fino a quando, durante la rotazione, li vedrai sempre sovrapposti e mai disgiunti. Per quanto riguarda la disponibilità, beh, è lo spirito del nostro sito, nascondersi dietro il segreto di pulcinella è quantomai antipatico 😉
Gennaio 11, 2009 alle 7:28 pm #1424759FabioPartecipantePerfetto, adesso ho capito come fare 🙂 La prima parte del tutorial infatti non mi era per niente chiara (quando parla delle immagini A e B e dei due stativi). Suppongo che il difetto di utilizzare una slitta micrometrica stia nel fatto di avere meno possibilità di posizionare la fotocamera e di fare rotazioni precise. Appena avrò un risultato vi farò sapere. Grazie mille ancora!
Febbraio 2, 2009 alle 5:16 am #1432400Giovanni82PartecipanteComplimenti anche da parte mia le foto sono a dir poco straordinarie!!! chissa se un giorno otterrò anche io questi risultati. [app] [app] [app] [app] [app]
Febbraio 10, 2009 alle 2:34 am #1435229FrancoPartecipanteche sequenza spettacolare! non ci sono altre parole Sandro, complimenti veramente per l’apprezzabile reportage e il lavoro svolto con grande passione, chissà che stampe! [lo]
Febbraio 10, 2009 alle 2:41 am #1435232firebladePartecipanteFranco caro, sono veramente contento di ritrovarti dopo una assenza lunga, e doppiamente contento del tuo apprezzamento, so che sei uomo di montagna e critico autorevole. Al prossimo nostro incontro, ti portero’ a vedere la stampa della serie delle 5 torri su 1.80mt di lunghezza 😉
Febbraio 10, 2009 alle 3:15 am #1435249FrancoPartecipanteCiao Sandro, se non è troppo lontano considera la prenotazione già fatta! Non ci crederai ma non ho mai visto queste meraviglie dal vivo, e vederle in una foto di questo livello, sarà senz’altro uno spettacolo da ricordare. Al prox incontro! (o)
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