Gionny

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  • #1812896
    Gionny
    Partecipante

    Direi che la luce rossa non si spegne al momento giusto, bisogna portare in assistenza qualcosa e come sempre i casi sono due:
    1) funziona male il flash;
    2) funziona male la reflex.
    Per scoprirlo bisogna fare una prova incrociata, quindi provare il flash su un’altra macchina e la macchina con un altro flash (se conosci qualcuno che ha una Canon e un flash simile al tuo sei a cavallo). Se la seconda reflex mostra lo stesso difetto allora sarà il flash a tardare a spegnere le luci, mentre se sarà la tua reflex a continuare a fotografare il pattern a righe rosse significa che è la tua reflex a dare male i segnali al flash. Una volta individuato il “malato” lo porti in assistenza.
    Nel frattempo puoi disattivare le luci di assistenza AF dal menu cf.n del flash. Se la tua reflex è una 6D potresti non sentirne la mancanza.

    Ultima nota, Canon dichiara che le luci di assistenza AF sono infrarosse, ma se le si vede ad occhio nudo mi pare ovvio che non lo sono, o per lo meno non lo sono quelle del modello/esemplare in questione.

    #1812277
    Gionny
    Partecipante

    Gli Elinchrom RX 4 hanno una fotocellula slave incorporata (come molti altri flash del resto) che si può usare per far scattare il flash con il lampo di un flash più piccolo montato sulla fotocamera (regolato in manuale, altrimenti il pre-lampo ti frega), se prevedi di usarli solo al chiuso potrebbe essere sufficiente questo sistema di innesco, all’aperto sono consigliabili altri sistemi di innesco. Gli RX 4 hanno anche un ricevitore integrato per un trigger “proprietario”, lo EL-Skyport che si monta sulla slitta a caldo e che puoi vedere sul sito (un tipo si collega pure con l’iPhone, ma non conosco i dettagli), oppure c’è anche la presa mini-jack per per montare altri trigger reperibili sul mercato. In quest ultimo caso puoi valutare tutto, dai costosi PocketWizard ai Cactus, agli Yongnuo o a qualsiasi cosa tu possa trovare sul mercato, compresi anche i vecchi cavi di sincronizzazione.
    Voglio però farti notare un paio di cose.
    Per primo ti vorrei far ragionare sulla possibilità di trovare dei kit già completi. Elinchrom prepara dei kit con vari modelli di flash e vari accessori che possono far risparmiare, certo non è detto che vadano bene per te, ma un’occhiata ce la si può dare, se sei fortunato trovi da risparmiare qualcosa.
    Secondo, i flash da studio non sono TTL, solo alcuni modelli (e in combinazione con costosi accessori possono funzionare in tale modo), e gli RX 4 non credo rientrino in questo tipo di flash, quindi per regolarli occorre procedere per tentativi (possibile con le digitali, ma è noioso e fa perdere tanto tempo) oppure acquistare un esposimetro per flash come il Sekonic L-308S, che a lungo andare è la soluzione migliore.

    Ultima nota, la testa che hai scelto è per videocamere, se pensi che ti possa essere utile prendila, altrimenti per l’utilizzo esclusivamente fotografico in studio io mi orienterei su una testa a cremagliera tipo la 410.

    #1808123
    Gionny
    Partecipante

    Devo correggere alcune cosa scritte da Franz.
    Il flash incorporato della 600D può funzionare da master, però è limitato a al poter controllare solo 2 gruppi di flash, cioè “A” e “B” (altre macchine e flash possono controllare anche un terzo gruppo detto “C”).
    Il flash Canon 430EX II si può usare sulla slitta con pieno controllo sia dai suoi comandi incorporati sia dalla macchina e si può usare staccato dalla macchina in funzione slave. Non può essere usato come master.
    Invece, secondo la scheda tecnica leggibile sul sito, il “Nissin 866”, che si tratti della prima versione o della seconda (detta Mark II) può essere usato anche come master per pilotare i 3 gruppi di cui ho scritto sopra. Devo però specificare che non ho mai provato i flash Nissin quindi non so dare giudizi su quanto siano effettivamente compatibili (soprattutto per il futuro) o affidabili.
    Se cerchi un master di Canon che piloti tutti e tre i gruppi devi rivolgerti ai 550EX, 580EX, 580EX II, 600EX-RT o al piccolo 90EX (quest ultimo a differenza degli altri ha portata minore, non comanda la funzione stroboscopica/MULTI e quando funziona da master non produce illuminazione per la scena).

    #1806271
    Gionny
    Partecipante

    Dare risposte certe senza provare la videocamera è difficile, ma posso fare due ipotesi.
    La prima è che la macchina sia impostata in manuale e ci sia regolato l’otturatore (shutter) alla massima velocità e il diaframma (iris) sia tutto chiuso, in queste condizioni la luce che arriva al sensore potrebbe essere insufficiente a produrre immagini.
    La seconda ipotesi è che il sensore sia danneggiato.

    #1805071
    Gionny
    Partecipante

    Penso di no, in genere le videocamere amatoriali hanno una divisione regionale abbastanza rigida, la Sony da te citata è un caso insolito. Per l’uso specifico da te citato penso che possa essere interessante una EOS 700D o una 100D, sono delle reflex, ma impostando il sistema televisivo permettono di alterare il framerate. L’unico problema è che la durata massima del filmato si ferma a 30 minuti.

    #1804354
    Gionny
    Partecipante

    Ho cercato in rete se ci fossero delle immagini di una riparazione, ma non ne ho trovate di soddisfacenti. Quello che posso dire è che, se te la senti, si può tentare perché dietro al vano pile non dovrebbe esserci altro che i collegamenti elettrici. Una volta rimosso il vano pile si dovrebbe poter capire se il pistoncino è ossidato, sporco o la molla sia rotta. Però mi raccomando, fai molta attenzione.

    #1804121
    Gionny
    Partecipante

    No, ha la stessa potenza (secondo la scheda tecnica), questa è la pagina 114 del manuale del 600EX:

    pag_114.jpg

    e questa è la pagina 54 del manuale del 580EX II:

    pag_54.jpg

    Se confronti le linee che indicano la potenza piena (1/1) vedrai che il numero guida è lo stesso ad ogni parabola.

    #1804101
    Gionny
    Partecipante

    Se vuoi usare il sistema a trasmissione radio, attualmente sono compatibili solo il 600EX-RT e il trasmettitore ST-E3-RT. Se vuoi usare il sistema a trasmissione ottica è del tutto analogo al 580EX II.
    Se le mie parole non ti bastassero, a pagina 104 e 105 del manuale di istruzioni (versione italiana) troverai un riassunto degli accessori compatibili con le due modalità di funzionamento.

    #1803303
    Gionny
    Partecipante

    fotoit, renditi conto che fra un 2.8 e un 2.8 IS ci passano 1200 € (e almeno 600 da un 4 ad un 4 IS). E’ ora di smettere di consigliare a tutti di spendere tutto lo stipendio solo perché “se ti serve ce l’hai”, è meglio sapere cosa si vuole e fare acquisti più oculati.

    #1803271
    Gionny
    Partecipante

    Lo stabilizzatore consente di scendere con i tempi (secondo Canon) fino a 4 STOP (con le versioni più recenti) sotto al tempo di sicurezza.
    Esempio:
    Reflex formato pieno, obiettivo 200mm, tempo di sicurezza 1/250.
    Immaginiamo di stare usando l’“EF 70-200mm f/2.8L IS II USM”, se lo stabilizzatore facesse quello che promette, potremmo scendere fino ad 1/15, cioè 4 STOP più lento del tempo di sicurezza (in realtà se consentisse 3 stop sarebbe già molto), questo si traduce nella possibilità di scendere con gli ISO per ottenere maggiore qualità oppure di chiudere il diaframma per avere più profondità di campo (o entrambe le cose) senza risentire di vibrazioni accidentali, però esistono 2 problemi. Il primo è che lo stabilizzatore si deve attivare e quindi compensare le vibrazioni, questo porta via ulteriori attimi che si sommano a quelli necessari alla macchina per calcolare l’esposizione (se sei in automatismo o semi-automatismo) e la messa a fuoco, se il tuo soggetto si muove velocemente rischi di perderlo o anche solo che si sposti di quel tanto da rovinare l’inquadratura. Secondo problema: ti interessa scattare una foto ad una persona o ad un animale ad 1/15 di secondo? Con questo tempo i soggetti sarebbero inevitabilmente mossi (a dispetto dello sfondo che beneficerebbe dello stabilizzatore), già ad 1/60 puoi vedere le mani muoversi (immagina un batterista o un chitarrista), e l’effetto può essere gradevole, ma scendere più in basso diventa semplicemente inutile se non addirittura controproducente (secondo me, ma per quel che so a te potrebbe piacere giocare con questi effetti).
    Con tutta questa pappardella voglio semplicemente farti riflettere sulla reale necessità di comprare un obiettivo stabilizzato. Non posso dirti io se ti serve o meno, posso solo farti riflettere. Considera quali benefici avresti: ISO più puliti? La 5D3 arriva a 6400 ISO in maniera superba e i 12.800 sono ancora sfruttabilissimi. Vuoi usare tempi lenti? Allora devi capire quanto lenti e quanto è importante avere sfondo/soggetti nitidi o mossi. Vuoi una maggiore PDC (con un 200mm questo può diventare un tema importante)? Di nuovo bisogna considerare il compromesso fra tempi lenti ed ISO, e solo tu sai cosa desideri ottenere. Poi andrebbe considerato il “ritardo”, per chi fa foto sportiva meno ce n’è meglio è, altri se non hanno lo stabilizzatore attivo non sono contenti, tu cosa cerchi?… Altro aspetto, la tropicalizzazione… ti serve o vivi comodamente anche senza?
    Un’ulteriore considerazione potrebbe essere che lo “f/4 IS” costa quasi come lo “f/2.8” semplice. A perità di cifra, meglio lo stabilizzatore o uno STOP in più di luce e un diaframma in più con tutti i vantaggi che comporta?
    Non si può ragionare per assoluti come fa qualcuno, la risposta giusta varia da persona a persona, quindi pensaci su, fai ipotesi e immagina come ti comporteresti, se non ti corre dietro nessuno puoi riflettere anche per un giorno in più. Se alla fine concluderai che potrai beneficiarne, prendi l’obiettivo stabilizzato, se pensi che non lo useresti mai prendi il non stabilizzato.

    #1803248
    Gionny
    Partecipante

    Quelli sono i “fantastici 4”, la scelta (naturalmente) va in base alla necessità vera o presunta e alla capacità di spesa.
    In termini di risoluzione (valore misurabile oggettivamente), le varianti f/2.8 sono migliori delle f/4, e le varianti IS (cioè le stabilizzate) sono un po’ migliori delle rispettive varianti “semplici”. In ogni caso siamo a livelli molto, molto alti e un sensore relativamente poco denso come quello della 5D3 dovrebbe tirare fuori il meglio da tutti e 4.
    Di peso e ingombro si è già parlato, quindi aggiungo che le varianti IS sono impermeabili, lo puoi notare dal fatto che attorno alla baionetta c’è una guarnizione in gomma, caratteristica che va a braccetto con la tropicalizzazione della 5D3.
    Dunque sulla carta le “IS” sono migliori, ma hanno un lato negativo, cioè quando si scatta la foto lo stabilizzatore provoca un leggero ritardo perché deve entrare in funzione il suo meccanismo, quindi la possibilità di “perdere l’attimo” non è remota, tanto che in alcune condizioni si è costretti a disattivarlo.
    A questo punto bisogna valutare una cosa, cioè se prevedi di lavorare più spesso con lo stabilizzatore attivo o no. Nel primo caso vale la pena pensare alla variante IS, nel secondo caso potrebbe essere più sensato risparmiare (a meno che tu non voglia assolutamente la resistenza agli spruzzi d’acqua, che comunque non significa sub-acqueo).

    #1802827
    Gionny
    Partecipante

    Questo è il primo che mi è venuto in mente: http://www.canon.it/For_Home/Product_Finder/Cameras/EF_Lenses/Telephoto_Zoom/EF_70-200mm_f2.8L_USM/index.aspx

    Il classico, affidabile 70-200/2.8, se la focale non bastasse con un semi-duplicatore diventerebbe un 98-280/4. Svantaggi: costoso e pesante.

    Il secondo che mi viene in mente è questo: http://www.canon.it/For_Home/Product_Finder/Cameras/EF_Lenses/Telephoto_Zoom/EF_70-300mm_f4-5.6L_IS_USM/index.aspx

    Non è propriamente luminoso, ma permette di arrivare a 300mm senza duplicatore.

    [quote=”Lippolo” post=631890]quindi… di qualità, lungo, luminoso e leggero… quando lo trovi mi fai un fischio?

    scherzi a parte, non credo esista qualcosa del genere…[/quote]

    In questo caso, esiste questo qui: http://www.canon.it/For_Home/Product_Finder/Cameras/EF_Lenses/Telephoto_Zoom/EF_70-300mm_f4.5-5.6_DO_IS_USM/index.aspx

    Anche lui non propriamente luminoso, ma pesa meno del corpo macchina ed è molto più compatto degli altri. Rispetto all’analogo “serie L” ha una resa meno costante da centro a bordi, ma se la compattezza è importante e non si vuole cadere sui soliti 70-300 da prezzo è l’unica alternativa.

    Oltre a questo si possono tirare in ballo anche Sigma e Tamron che ultimamente hanno fatto passi da gigante sui 70-200.

    #1802381
    Gionny
    Partecipante

    Condivido il consiglio delle FOMA, non sono le pellicole migliori sul mercato ma sono (credo) le più economiche e sono disponibili da 100, 200 e 400 ISO (o ASA per i nostalgici).
    Un’altra alternativa possono essere le Ilford XP2 Super, nascono per 400 ISO, ma possono essere esposte anche a 200 o 800 ISO senza problemi ed hanno il vantaggio di poter essere sviluppate con i chimici per colore, quindi le puoi portare al laboratorio e farle fare con le macchine automatiche, così fai un po’ di prove prima di decidere se attrezzare una camera oscura.

    #1802184
    Gionny
    Partecipante

    Ti comporti esattamente come con il jpg, l’unica differenza è che la temperatura del bianco la puoi correggere a posteriori senza rischiare perdite di qualità e gli stili impostati verranno rispettati solo da DPP.
    La differenza importante fra scattare in RAW o in JPG sta tutta nella post-produzione, lì si che c’è da imparare…

    #1801820
    Gionny
    Partecipante

    Ciao, non è affatto vero che i monitor non sono calibrabili, al limite il problema è in quanto sia buono il pannello LCD (ma su questo non so dirti).
    I monitor professionali spesso hanno un dispositivo per calibrazione incorporato, mentre per tutti gli altri serve un colorimetro elettronico che faccia una lettura oggettiva della luce emessa dal monitor e definisca un profilo corretto per monitor in questione, insomma è tutto un procedimento software.
    Per quanto riguarda la stampa, serve prima di tutto una stampante che accetti i profili (che saranno differenti in base alle combinazioni di inchiostro e carta) e un secondo colorimetro che legga non la luce emessa dal monitor ma la luce riflessa sulla carta.
    Ti indirizzo su questo sito per farti un’idea (ma puoi prendere in considerazione anche Pantone o X-rite):

    http://spyder.datacolor.com/products/

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