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Il Flash su fotocamere EOS Canon: Guida completa

Il Flash su fotocamere EOS Canon: Guida completa

 

 Capitolo 9: Consigli sull’uso del flash

Non è stata trattata la tecnica quanto la tecnologia in questo documento. Per trovare idee su come usare il flash e migliorare la tecnica è meglio consultare altro materiale. Per trovare idee o consigli di tecnica consiglio pertanto di consultare siti come Strobist Blog di David Hobby, anche se è focalizzato principalmente sull’attrezzatura Nikon, oppure il sito di Neil Turner, ed infine il sito di John Lehmann
In ogni caso ecco qualche consiglio sempre valido per cominciare.

9.1 Qualità della luce

Sono sicuro che tutti abbiamo ritirato un rullino dal laboratorio pensando che fosse stupendo, per accorgerci poi che le luce sono venute tutte dure e deludenti. Come fanno i professionisti a ottenere sempre foto stupende? Beh, ci sono molte ragioni, ma trattandosi di un articolo sul flash, mi limiterò a descrivere solo su questo argomento.

Il problema più grosso è la qualità della luce. Per ottenere risultati dell’aspetto professionale in genere si cerca un’illuminazione morbida (con ombre dai margini sfumati) oppure una luce che non provenga dalla fotocamera.

Luce morbida e luce dura

La differenza fra luce morbida e luce dura sta principalmente nelle dimensioni relative delle sorgente rispetto al soggetto. La luce morbida proviene da sorgenti di grandi dimensioni, la luce dura da sorgenti piccole. Pensate a quando la luce del sole filtra attraverso le nuvole: le ombre si ammorbidiscono. Al contrario la luce di un occhio di bue su un palco scenico è molto più “affilata”. La luce dura produce ombre dai margini netti, enfatizzando i difetti del viso e della pelle (tranne in casi controllati in cui si fotografi una pelle liscia come il marmo che sia naturale o coperta da un pesante trucco).
I flash portatili sono progettati per funzionare come piccoli occhi di bue, essendo essi ampi solo pochi centimetri quadrati. Questo in parte è dovuto alla necessaria portatilità del flash, in parte perché concentrando il lampo è possibile raggingere distanze maggiori. Infatti ogni “ammorbidimento” porta ad una riduzione di potenza e quindi di portata. Tutto si traduce in una luce piuttosto dura. A volte è benvenuta, ma a volte no.
La maniera più semplice per ammorbidire la luce è quella di far rimbalzare il lampo su superfici più ampie. Muri o soffitti bianchi sono l’ideale, in alternativa si possono usare dei riflettori portatili. Si possono usare anche diffusori portatili da attaccare alla testa del flash in modo da indirizzare il lampo in più direzioni. Ricordate solo che il colore delle superfici su cui rimbalzerà il lampo tingerà la luce aggiungendo delle dominanti potenzialmente indesiderate.
I flash da studio (quelli grandi, alimentati a corrente alternata) sono spesso usati con ombrellini o softbox per ampliare le dimensioni della sorgente di luce. Gli ombrelli (riflettenti) sono rivestiti di bianco, argento o oro per ottenere differenti effetti di luce quando essa vi rimbalza. Vengono montati di fronte al flash in modo da raccogliere il lampo e rifletterlo. I softbox invece sono degli scatoloni vuoti con l’interno riflettente e con un frontale in tessuto bianco nel quale viene inserito il flash, ed il loro compito è quello di diffondere la luce prodotta.
I flash portatili non hanno la potenza necessaria ad illuminare una grande studio (soprattutto se vengono utilizzati i diffusori). Ma, se non potete spendere moltissimo e lo studio è piccolo, uno Speedlite con ombrellino (o anche un ombrello normale con l’interno dipinto di bianco) può risultare estremamente utile nel gestire l’illuminazione. Si può anche improvvisare un diffusore con semplici tessuti bianchi davanti al flash e così via. Anche in questo caso l’uso di una fotocamera digitale ha grandi vantaggi, infatti potendo mostrare istantaneamente il risultato consente l’immediata correzione o modifica del set-up delle luci.

Ricordate sempre che la cosa importante è la dimensione RELATIVA della fonte di illuminazione. Un grande softbox molto lontano dal soggetto risulterà essere relativamente piccolo, mentre uno più piccolo ma posto molto vicino risulterà essere grande. La collocazione dei diffusori è sempre molto importante. Molto spesso negli studi i softbox sono posizionati appena fuori dall’inquadratura.
Naturalmente la luce dura non è un male in senso assoluto. Spesso si rivela utile (specialmente se nelle mani di un fotografo esperto) nell’isolare un soggetto dallo sfondo, o enfatizzando certi tipi di composizioni. Il motivo per cui ho focalizzato l’attenzione sulla luce morbida è che per i principianti è più facile imparare a gestire quest’ultima che quella dura.

Luce lontano dall’asse

L’altro elemento che pregiudica la resa di una foto è che la luce del flash viene emessa da troppo vicino all’asse della fotocamera. Come già descritto, questa posizione è molto innaturale poiché nella vita di tutti i giorni siamo abituati ad avere fonti di illuminazione lontano dalla nostra testa (ricordate l’esempio del casco da minatori?), quindi un trucco importante è quello di allontanare il flash dalla fotocamera o di usare un set-up con flash multipli.
Le maniere più comuni per fare questo sono i cavi prolunga (per allontanare un singolo flash dalla fotocamera) oppure i trigger radio per attivare più di un’unità flash da remoto. La soluzione wireless è sicuramente la più versatile per collocare più unità flash sulla scena. Comunque in entrambi i casi sarete in grado si scegliere da quale posizione illuminare il soggetto (dal basso, dall’alto, dai lati, ecc.) per generare le ombre che più vi aggradano. La luce proveniente dall’asse della fotocamera risulta spesso piatta e se non è l’effetto ricercato, apparirà del tutto sgradevole.
Anche la soluzione del lampo di rimbalzo consente di ottenere una luce laterale (ed è sicuramente la maniera più economica per farlo), ma è sottoposto a tutti i vantaggi e svantaggi del caso.
Come sempre il digitale viene in aiuto nello sperimentare i diversi set-up.

9.2 Consigli generali

– Quando usate il flash on-camera rimuovete il paraluce dall’obiettivo. Esso potrebbe proiettare dei coni d’ombra nella parte bassa della foto.

– Non avvicinatevi mai a meno di un metro dal soggetto (a meno di avere un flash macro). Potreste trovare sulle foto molto simili a quelle che possono proiettare i paraluce. L’uso di un flash separato con un piccolo diffusore può risolvere questo problema.

– Se la testa del flash non è girata in avanti, controllate sempre la sua posizione prima di cambiare l’orientamento della fotocamera (paesaggi/ritratti) perché se fosse in una posizione non adeguata potreste ritrovarvi delle foto male illuminate. E’ possibile anche che alcune foto siano illuminate correttamente ed altre in modo sbagliato se la testa del flash punta in una direzione non adatta ad uno dei due orientamenti possibili.

– Se state facendo dei ritratti ed avete il flash montato sulla fotocamera, assicuratevi di non coprirlo con la mano sinistra.

– Se la vostra fotocamera ha più di un punto AF non usate la tecnica della ricomposizione, ma selezionate il punto AF più vicino alla posizione del vostro soggetto. Se invece avete a disposizione una fotocamera dotata di sistema di misurazione E-TTL ed un flash compatibile potete utilizzare la funzione FE-L per ricomporre l’inquadratura.

– Se dovete scattare numerose foto in rapida successione, utilizzate pile al NiCd, NiMh o al litio (se il vostro flash è compatibile) al posto delle normali alkaline. Questi tipi di pile consentono al condensatore di ricaricarsi più rapidamente e godrete di questo beneficio. L’unico inconveniente è la durata inferiore delle pile al NiCd, cosa che costringerebbe a portare con se delle pile di riserva.
Un alternativa sono i pacchi batteria, ma anche questi sono soggetti a pro e contro (vedi sezione apposita).

9.3 Consigli sulla fotografia in interni o in spazi stretti

– Usate il lampo di rimbalzo su pareti o soffitti, i vantaggi si noteranno. Fate solo attenzione se le superfici sono particolarmente colorate perché possono provocare delle dominanti.

– Se non volete usare il lampo di rimbalzo, usate un piccolo diffusore per ammorbidire il lampo.

– Fate attenzione a non indirizzare il lampo su superfici come vetri o specchi. I riflessi non sono facilmente controllabili ed esiste il rischio che il sistema di misurazione venga ingannato sbagliando l’esposizione.

9.4 Consigli sulla fotografia in esterni o in spazi larghi

– Non usate il lampo di rimbalzo. A meno di usare pannelli riflettenti portatili sarebbe inutile. Al suo posto è più utile mantenere la testa del flash in asse con la fotocamera oppure usare dei diffusori portatili.

– Nonostante sia probabile che non vogliate usarli per che riducono la potenza del flash, l’impiego di pannelli diffusori è consigliabile perché ci si può sempre avvicinare al soggetto e ammorbidendo la luce le foto spesso risultano più gradevoli.

– Se fotografate delle persone a grande distanza, ricordate che vi state esponendo al rischio dell’effetto occhi rossi. Le ragioni di questo sono state descritte nell’apposita sezione. Per ridurre questo rischio cercate di allontanare il flash dalla fotocamera, magari con un cavo prolunga.

9.5 Link a documenti utili

Manuali Flash in PDF direttamente dal sito Canoniani.it

Articoli Flash Canon direttamente dal sito Canoniani.it

Canon EOS FAQ Version 2.4. Section 3: Flash. (molto utile anche se non aggiornato)

Discharge Graphs of Electronic Flash.

Toomas Tamm’s “Electronic Flash Information”.

Kevin Bjorke’s “PowerShot flash photography”. (discussione sulla fotografia con il flash con EOS digitali, ma applicabile anche in generale)

Kelvin scale. (include una lista sulle temperature dei colori)

Photo.net: A-TTL and E-TTL. What is the difference?

Photo.net: Elan IIe and 380 ex fill flash.

Photography Tips – guide numbers.

Sam’s Strobe FAQ. (sito da nerd, ma le informazioni sui flash elettronici sono molto dettagliate)

Appendice: Aggiornamenti

Ultimo aggiornamento: Novembre 2012

 

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